Oregon, fra natura selvaggia e aziende high-tech

Oregon, fra natura selvaggia e aziende high-tech

31 Ottobre 2016 Categoria: Focus Paese Paese:  USA

L’Oregon è uno Stato federato degli USA affacciato sulla costa del Pacifico e che gode di una posizione geografica favorevole confinando con due fra i più importanti Stati a stelle e strisce: California e Washington. Esso conta un numero di abitanti pari a circa 4 milioni di persone di cui ben oltre il 50% è concentrato nell’area metropolitana della città più popolosa dello Stato, Portland, in cui risiedono più di 2 milioni di abitanti.

Il soprannome dello Stato è The Beaver State, ossia “lo Stato dei castori”, animali caratteristici della regione che presenta ampie aree selvagge e numerosi corsi d’acqua dolce. Il nome dello Stato prende invece origine dalla parola francese ouragan, ovvero uragano, nome dato dai cacciatori di pellicce francesi al fiume Columbia a causa della sua la forza impetuosa. Il territorio nazionale è caratterizzato da un’alternanza di foreste pluviali, catene montuose, valli, deserti e da un clima a due facce: mite e temperato nelle zone costiere e più caldo ed arido nell’entroterra.

Molto importante poi è il Columbia River, quarto fiume più grande degli USA (possiede un bacino idrografico delle dimensioni della Francia) soprattutto per la velocità delle sue acque che gli permettono di avere un ruolo di rilievo nel processo di generazione di energia idroelettrica. In effetti le svariate dighe poste sul fiume sono in grado di produrre più energia di qualsiasi altro corso d’acqua nordamericano. Inoltre il fiume riveste una certa importanza anche per la fornitura di acqua per l’industria e l’agricoltura oltre che per il trasporto fluviale per scopi commerciali e per finalità turistiche.

Economia

A livello economico lo Stato, nel 2015, si è posizionato al 25°posto a livello federale per produzione di ricchezza stimata in circa $230 miliardi.

Storicamente la crescita economica dell’Oregon è stata spesso superiore a quella nazionale e ciò è dovuto ad una serie di ragioni fra cui: generose risorse naturali, terreni fertili, prodotti forestali di qualità, costi contenuti per la produzione di energia elettrica e posizione favorevole per il commercio con il continente asiatico, con lo Stato di Washington e la California.

Con il passare del tempo l’economia nazionale ha intrapreso un processo di diversificazione che ha portato ad un consistente sviluppo nel settore dell’alta tecnologia, in particolare nell’elettronica. Il comparto high tech è cresciuto molto rapidamente ed oggi occupa più di un quinto della forza lavoro dello Stato.

L’Oregon rimane comunque sede di alcune grandi aziende della old economy (fra cui la Nike), di diverse imprese operanti nel settore della lavorazione dei metalli e di un’industria vinicola in forte espansione. Anche il settore turistico sta crescendo rapidamente grazie al forte fascino che esercitano sugli amanti del turismo outdoor di tutto il mondo i territori incontaminati, la costa, i deserti e le montagne che impreziosiscono il suolo nazionale.

Il settore agricolo è caratterizzato dall’allevamento di estesi pascoli che contribuiscono per circa 1/3 al valore totale del comparto Food&Beverage. Per quanto riguarda le coltivazioni, i prodotti principali sono grano, patate, orzo, pere, mele ed uva mentre merita una menzione particolare l’industria della pesca del salmone, una delle più grandi al mondo.

Rapporti con l’Italia

I 4 principali partner dell’Oregon sono Cina, Canada, Malesia e Giappone. Per quanto riguarda invece i dati che più ci interessano, ovvero quelli relativi alle importazioni dall’Italia, essi sono molto difficili da reperire ma, secondo uno studio di GTIS/GTA, il valore stimato dell’export italiano verso l’Oregon ha raggiunto nel 2013 i $110 milioni, un valore tutto sommato abbastanza modesto.

Inoltre va sottolineato che esistono alcuni vantaggi non di poco conto per chi vuole investire in Oregon, fra cui spiccano le Enterprises Zones. Esse costituiscono un’ottima opportunità per le aziende che hanno intenzione di localizzarsi sul territorio nazionale. In queste aree industriali le aziende non devono pagare tasse di proprietà locali sui nuovi investimenti per un determinato periodo di tempo, che varia a seconda dei diversi programmi. Attualmente esistono ben 69 di queste zone e sono i governi locali ad essere responsabili della creazione, modifica, gestione e rinnovamento di queste aree fino al 30 giugno del 2025.

Infine va ricordato che lo Stato offre un ambiente business-friendly in quanto qui non si paga alcuna imposta sulle vendite (sales tax) e le aziende che operano in Oregon, ma vendono beni in altri stati, pagano le imposte sul reddito esclusivamente sulla base delle vendite realizzate all’interno dei confini statali.

Fonte: a cura di Exportiamo, di Marco Sabatini, redazione@exportiamo.it

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