Il Rhode Island, con una superficie pari a 3.140 km² (molto simile a quella della Valle d’Aosta), è lo Stato più piccolo degli Usa sebbene si piazzi al secondo posto a livello federale per densità abitativa, preceduto solo dal New Jersey. Esso confina con due Stati (Massachusetts e Connecticut), l’oceano Atlantico e dispone anche di un confine marino con lo Stato di New York. Il territorio nazionale è in gran parte pianeggiante o collinare, buona parte dello Stato è ricoperta da foreste ed il clima è di tipo continentale umido, con inverni rigidi ed estati calde durante le quali, non di rado, si verificano violente precipitazioni.
Il nome dello Stato ha una origine incerta e sono due le teorie maggiormente accreditate che ne spiegano la genesi:
• la prima sostiene che esso derivi dall’esploratore italiano Giovanni da Verrazzano che sarebbe rimasto colpito dalla particolare forma del territorio che gli ricordò quella dell’isola di Rodi;
• la seconda sostiene che un altro esploratore, l’olandese Adriaen Block, abbia colto nell’apparenza rosseggiante - la cui traduzione in olandese è “een rodlich Eylande” - la peculiarità del territorio.
Il Rhode Island è stata la prima, fra le tredici colonie originali, a dichiarare indipendenza dall’Inghilterra e l’ultima a ratificare la Costituzione degli Stati Uniti. La storica vocazione libertaria dello Stato si desume inoltre dal fatto che il Rhode Island fu l’unico degli Stati federali (insieme al Connecticut) ad opporsi alle leggi del proibizionismo negli anni ’20.
La capitale del Rhode Island è Providence (meno di 200mila abitanti) che rappresenta anche la città più popolosa e conosciuta dell’intero Stato. Essa pur essendo il centro economico, culturale e politico del Rhode Island conserva un’atmosfera semplice e tranquilla. Più borghese e turistica è invece Newport (circa 30mila abitanti) che è una delle mete preferite dall’alta società americana per le vacanze estive. La città è, fra le altre cose, anche sede di numerosi eventi musicali, culturali e sportivi (vi si sono svolte varie edizioni della Coppa America).
Il Rhode Island – anche conosciuto come The Ocean State – dispone di buone infrastrutture per la movimentazione di merci e per la circolazione delle persone:
• Otto aeroporti, il principale dei quali è il T.F. Green International Airport;
• Un complesso portuale - compreso tra le città di Providence, East Providence e North Kingstown capace di offrire una gamma di servizi portuali di ottimo livello specialmente per quel che concerne il traffico di container. Il piccolo Stato è infatti uno dei principali snodi nel nord-est degli USA per la movimentazione di prodotti petroliferi e gas naturale;
• Una rete di strade e autostrade di oltre 6.500 miglia;
Il Rhode Island ha registrato un PIL di $ 56,3 miliardi di dollari nel 2015, risultando 43° fra gli Stati federali e nel corso degli ultimi anni l’economia si è progressivamente spostata da una base manifatturiera ad una maggiormente trainata dal settore di servizi.
Nonostante ciò il comparto manifatturiero continua ad avere una certa rilevanza per The Ocean State in particolare per quel che riguarda costruzioni navali, fabbricazioni metalmeccaniche, macchinari, attrezzature elettriche ed elettroniche, gioielleria ed argenteria.
Il comparto dei servizi possiede invece i suoi punti di forza nei settori: finanziario/assicurativo, educativo, turistico e sanitario.
Dove investire?
I macro-settori più dinamici e in espansione sui quali è certamente una buona idea puntare ed investire nel prossimo futuro sono svariati:
• Life Sciences: il comparto include società attive in diversi campi fra cui ricerca di base, farmaceutica, bio-nanotech ed apparecchiature biomedicali ed è agevolato da una serie di incentivi concessi dall’Agenzia di Sviluppo Economico del Rhode Island;
• Difesa: qui sono presenti alcune tra le principali società mondiali attive nel settore della difesa che danno un importante contributo ai programmi di difesa e sicurezza federale;
• Nautica: lo Stato rappresente uno dei grandi centri mondiali per l’industria marina. La Baia del Narragansett e lo Stretto del Rhode Island offrono un ambiente e un indotto di prim’ordine per costruzioni navali, elettronica e componentistica per nautica, pescicoltura e acquicoltura;
• Turismo ed Hospitality: grazie ad oltre 600 kilometri di coste, 100 spiagge per balneazione ed una grande varietà di attrazioni storiche e culturali lo Stato attrae ogni anno un consistente numero di turisti;
• Servizi Finanziari: la posizione geografica dello Stato - contigua ad alcuni fra i principali centri dell’industria USA dei servizi finanziari e assicurativi - rendono lo Stato una delle location con maggiore appeal per le aziende del settore;
• Servizi per la tutela dell’ambiente: lo Stato dispone di un patrimonio di risorse
energetiche rinnovabili di assoluto rilievo e per questo è considerato una delle realtà a più alto potenziale nel settore delle energie alternative;
• Manifattura e Design di Prodotti Industriali e di Consumo: il settore abbraccia settori molto diversi fra loro che vanno dalla produzione di articoli in pelle all’oreficeria fino al confezionamento alimentare. Una vera e propria istituzione del settore è la Rhode Island School of Design (RISD), prestigiosa Università specializzata nel design e nelle arti grafiche.
Opportunità per le aziende italiane
Come abbiamo visto, nonostante il Rhode Island sia un piccolo Stato con una popolazione di poco superiore al milione di persone esso offre delle buone opportunità alle aziende italiane interessate sia nei settori più tradizionali quali design industriale, artigianato/gioielleria e turismo e ospitalità sia in settori a più elevato sviluppo tecnologico. Inoltre, il piccolo Stato grazie al suo “affaccio” sull’oceano Atlantico e alla vicinanza con Boston e New York si trova in una posizione ideale per lo svolgimento di attività di logistica e distribuzione nei mercati del New England, regione che comprende - oltre al Rhode Island - altri 5 Stati: Maine, New Hampshire, Massachusetts, Vermont e Connecticut.
Fonte: a cura di Exportiamo, di Marco Sabatini, redazione@exportiamo.it
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