Lo scrittore Adam Karlin dice della Florida: “Forse non c’è nessun mistero di ciò che rende la penisola della Florida così inebriante. Sabbia fine e dolce come zucchero a velo, acque calde, mangrovie fruscianti: tutto cospira per sciogliere il nostro io dei giorni feriali. Veniamo in Florida per lasciar andare tutte le preoccupazioni, l’inverno, le inibizioni e la realtà di tutti i giorni. Alcuni visitatori sognano una fuga dalla realtà tra nuotate, frutti di mare e tramonti. Altri cercano l’edonismo di South Beach, gli spring break e Key West. Altri ancora sperano di perdersi all’interno dei regni fantasmagorici di Walt Disney World ad Orlando” (t.d.a.).
Certo la Florida rappresenta tutto questo. Nei suoi 170.304 Km² di superficie possiede tutte le qualità per essere la meta turistica più ambita degli Stati Uniti attraendo circa 100 milioni di visitatori all’anno (105 milioni nel 2015). Le sue spiagge dorate e il clima tropicale l’hanno resa il punto di riferimento di tutta l’industria crocieristica del Paese.
Ma lo stato della Florida non è solo un luogo di sole, relax e abbandono cui rimanda il suo nickname “Sunshine State” bensì esso è anche uno dei maggiori centri di business del Paese ed il sesto polo di attrazione degli investimenti diretti esteri degli USA.
Data la posizione geografica e la popolazione multietnica negli anni è diventato il principale hub per le aziende americane ed europee che vogliono investire nell’area e soprattutto le società operanti in America Latina che scelgono Miami per svariati motivi: sicurezza, stabilità politica ed economica, comunicazioni e trasporti agevoli e la presenza di infrastrutture all’avanguardia.
Con una popolazione di oltre 20.271.272 milioni di abitanti distribuiti in 8 Regioni e 67 Contee la Florida conta su movimentate aree metropolitane situate vicino alla costa con paesaggi bellissimi e spiagge assolate (Miami, Fort Lauderdale, West Palm Beach, Boca Raton, Jacksonville, Daytona Beach); e città situate più all’interno dedite alle attività commerciali come Orlando, sede della Walt Disney company e Tallahassee, la capitale, così come gli agglomerati urbani di Tampa, Sarasota, St. Petersburg, Pensacola, Naples, Gainesville, Ocala, Panama City, Fort Myers e Fort Pierce, località balneari in forte crescita demografica.
Il PIL nel 2015 è stato pari a $ 893.189 miliardi (il quarto più alto fra i 50 Stati federati) con una crescita del 1,6% rispetto all’anno precedente ed è il risultato del valore prodotto da quattro settori principali: crociere, aerospazio, energia ed Information Technologies.
Crociere
Come dicevamo la Florida è il punto di riferimento per tutti gli aspetti di gestione strategica e operativa dell’industria crocieristica statunitense. Le principali holding e società del settore hanno sedi in Florida, in particolare i due principali gruppi che controllano il 71,5% del mercato globale hanno la sede amministrativa e organizzativa a Miami. Parliamo della Carnival Corporation (proprietaria di 11 diversi marchi tra cui Carnival Cruise Lines, Costa Crociere, Cunard Lines) e della Royal Caribbean Cruises (che possiede Royal Caribbean International, Celebrity Cruises e Pulmantur).
Inoltre la presenza degli altri “mayor players” del mercato, quali Star group (che possiede Norwegian Cruise Lines, Star Cruises e Orient Lines) e la società MSC Cruises, che hanno sede a Miami e Fort Lauderdale, attesta definitivamente l’importanza strategica della Florida per il settore.
Settore aerospaziale e aviazione
La Florida è stata per lungo tempo la porta del mondo per raggiungere lo spazio, un indiscusso centro del traffico aereo delle Americhe, un importante hub per l’addestramento dei piloti di aviazione, e sede di importanti produttori di tutti i tipi di componenti aeromobili. Di conseguenza, la Florida è dotata di una ricca catena di fornitura di prodotti e di talenti a beneficio delle imprese di areonautica. Non c’è da stupirsi se i maggiori leader del settore, tra cui Boeing, Embraer, General Dynamics, Lockheed Martin, Northrop Grumman, Pratt & Whitney, Sikorsky, svolgono su questo territorio alcune fra le più importanti funzioni produttive.
Risorse energetiche e cleantech
Il fabbisogno di energia elettrica della Florida è ampiamente coperto dalle 6 aziende private, 34 municipalizzate e 17 rurali presenti sul territorio. La Florida è il quinto maggior produttore di energia elettrica degli Stati Uniti e con i suoi quasi 60 milioni di kw è il quarto Stato come capacità installata e il terzo stato USA per quanto riguarda il consumo di energia. Ma gli abitanti della Florida non si sono adagiati sugli allori e hanno capito il legame innegabile che esiste tra sostenibilità e economia, e stanno costruendo un settore cleantech robusto dando particolare risalto a energia, l’efficienza e le tecnologie ambientali. E’ per questo lo stato è diventato sede dei più grandi innovatori del settore come Mitsubishi Power Systems Americas, Siemens Energy e Saft.
Information Technology
La Florida è sempre stata in prima linea nel settore delle Information Technologies sin dalla nascita di IBM PC a Boca Raton nel lontano 1981. I punti di forza del settore all’interno dello Stato sono diversi, e vanno dalle applicazioni nel campo della fotonica, alle tecnologie mobili, dalle apparecchiature di comunicazione a quelle di modellazione e simulazione. Lo Stato infatti ospita il più grande cluster di modellazione, simulazione e formazione (MST) del mondo, con oltre 300 aziende e 22.500 professionisti del settore. Queste società sono impegnate nella costruzione di prototipi per la simulazione nell’ambito della difesa, medico, intrattenimento, istruzione e altri settori. Anche nel campo dell’industria creativa la Florida non si fa mancare nulla. Il Sunshine State ospita oltre 4.200 aziende che lavorano nel campo dei Digital Media e che impiegano circa 11.000 persone nello sviluppo di alcuni dei migliori videogiochi, applicazioni mobili ed altre tecnologie multimediali digitali al mondo.
L’appartenenza o meno a uno di questi settori non salva l’investitore dal richiamo di questo territorio ricco di opportunità. Soprattutto dopo aver dato un’occhiata alle agevolazioni offerte dallo Stato agli investitori stranieri. Prime fra tutte le Zone extradoganali, presenti in gran quantità (undici, situate vicino ai porti o aereoporti di Fort Lauderdale, Miami, Jacksonville, Orlando, Panama City Tampa, Palm Beach), esse permettono alle merci di entrare nello stato senza fare dogana o pagare tasse.
Le merci una volta entrate possono essere immagazzinate, re-impacchettate, esposte, pulite, riparate o distrutte. Se il prodotto finale è poi esportato infine fuori dagli Stati Uniti non sarà soggetto alla tassa doganale, se invece il prodotto è importato negli Stati Uniti esarà soggetto alla tassa ma solo nel momento di formale entrata del prodotto nel mercato americano. Lo scopo di queste “Foreign Trade Zones” è di permettere lo stoccaggio delle merci in attesa di condizioni del mercato più vantaggiose per effettuare le operazioni di import-export a costi più bassi.
La Miami Free Zone (MFZ), in particolare, permette alle aziende che desiderano stabilire una presenza sul mercato statunitense – ma soprattutto latino americano e caraibico - di operare in una base logistica dotata di attrezzature all’avanguardia e di servizi di immagazzinamento e smistamento.
Questo vantaggioso sistema di stoccaggio, rende la Florida un tra i paesi leader nell’attrarre investimenti diretti esteri, posizionandolo al 6 °posto negli Stati Uniti per numero di imprese composta a maggioranza di proprietà estera. Addirittura, per facilitare gli IDE, il Paese ha costituito dei centri regionali (chiamati EB-5) che offrono agli stranieri facenti parte del programma di EB-5 Investor Visa la possibilità di ottenere la residenza permanente negli Stati Uniti.
Una scelta non da poco considerando le difficoltà di reperire un visto statunitense negli ultimi anni!
Fonte: a cura di Exportiamo, di Cristina Pizzolato, redazione@exportiamo.it
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