Mississippi, alla scoperta del profondo Sud fra incentivi e basso costo della vita

Mississippi, alla scoperta del profondo Sud fra incentivi e basso costo della vita

04 Luglio 2016 Categoria: Focus Paese Paese:  USA

“Io ho un sogno, che un giorno perfino lo Stato del Mississippi, uno Stato che ribolle di ingiustizia, che ribolle di oppressione, si trasformerà in un’oasi di libertà e giustizia”. Questa citazione del (forse) più celebre discorso di Martin Luther King - pronunciato il 28 agosto 1963 durante una marcia pacifica che riunì 250.000 persone a Washington - ben riesce a fornire un’ idea di quella che è stata la storia di questo Stato.

Per buona parte del 19esimo secolo il Mississippi, soprattutto per via dell’intensivo sfruttamento delle piantagioni di cotone presenti sul suo territorio, fu uno degli Stati più prosperi degli States ma, dopo lo scoppio della guerra di secessione americana (1861-1865), la situazione di benessere nel Paese cominciò a modificarsi radicalmente.

Pian piano in effetti la penosa condizione di schiavitù in cui versava la popolazione di colore non fu più tollerata e l’economia statale accusò il colpo avviandosi verso un percorso di declino a tal punto che, ancora oggi, il Mississippi è uno degli Stati meno ricchi degli USA.

Il nome Mississippi prende origine dall’omonimo fiume (il più grande degli States) ed in lingua indiana la traduzione letterale della parola Mississippi significa proprio “grande fiume”. Il territorio del Paese accoglie un numero incredibile di zone forestali, vastissime piantagioni di cotone e una grande dotazione di alberi di magnolia, fiore simbolo dello Stato e motivo per il quale esso è soprannominato “The Magnolia State”.

Il Mississippi è situato nella parte meridionale della Federazione e confina con cinque Stati (Tennessee, Alabama, Louisiana, Arkansas, Louisiana) oltre che con il Golfo del Messico.

La capitale dello Stato, Jackson, conta su appena 175.000 abitanti mentre complessivamente la popolazione nazionale non raggiunge i tre milioni di persone.

Il clima del Mississippi è di tipo subtropicale: lunghe estati calde ed umide si alternano con inverni freschi e brevi. L’area geografica in cui lo Stato è situato è molto vulnerabile perché spesso soggetta ad eventi naturali dagli effetti catastrofici come l’uragano Katrina, uno tra i cinque uragani più gravi della storia degli Stati Uniti e nello specifico il più grave in termini di danni economici procurati (circa 100 miliardi di dollari) ed uno dei più gravi dal punto di vista del numero di vittime provocate (quasi 2000).

Nel 2015 il PIL è stato pari a 106,88 miliardi di dollari, di cui una discreta parte derivante da attività collegate con il turismo. In generale si può dire che l’economia nazionale è trainata da:

• produzione di cotone, pollame, soia, latticini e riso;
• sfruttamento del bestiame;
• pesca (in particolare di alose e gamberetti);
• industria del legno (il 62% del territorio è costituito da foreste);
food processing.

Il Mississippi inoltre possiede giacimenti di petrolio e gas naturale, ma si estraggono anche argilla, lignite, minerale di ferro, calcare e sale. Altri comparti che hanno un certo peso per l’economia sono: produzione di materiali per il trasporto (specialmente navi), tessile, abbigliamento, attrezzature elettroniche ed aerospaziali.

Da una prima panoramica dunque lo Stato non sembra brillare per dinamicità dal punto di vista economico eppure esso sostiene le iniziative imprenditoriali che creano nuove opportunità per la popolazione locale e ciò lo si capisce leggendo i numerosi incentivi e vantaggi fiscali offerti all’interno dei confini statali.

Il Mississippi in effetti presenta un ampio ventaglio di incentivi per le imprese che creano nuovi posti di lavoro e che impiegano un numero crescente di risorse per investimenti. Gli incentivi comprendono: sovvenzioni e prestiti progettati per soddisfare le esigenze infrastrutturali di startup e realtà imprenditoriali in via di espansione, programmi di formazione della forza lavoro, specifici programmi di assistenza alle PMI ed infine agevolazioni fiscali.

Infine un’altra variabile da tenere in considerazione quando si parla di “The Magnolia State” è il basso costo della vita che risulta essere significativamente inferiore rispetto a quello di molti altri Stati USA. In effetti secondo un recente studio elaborato da The Tax Foundation il potere d’acquisto di un cittadino che possiede $ 100 in Mississippi è quasi il 16 per cento superiore rispetto alla media nazionale.

Fonte: a cura di Exportiamo, di Marco Sabatini, redazione@exportiamo.it

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