Idaho, la più bassa pressione fiscale degli States attrae le PMI

Idaho, la più bassa pressione fiscale degli States attrae le PMI

20 Giugno 2016 Categoria: Focus Paese Paese:  USA

L’Idaho è uno Stato situato nel Nord-ovest degli USA, il 43esimo in ordine cronologico ad entrare a far parte dell’Unione (2 luglio 1890), caratterizzato da una incredibile disponibilità di parchi e riserve naturali. Il Paese è attraversato dal fiume più lungo di tutti gli States, il Salomon River ed esibisce le più profonde gole degli USA, le Hells Canyon. Ma l’Idaho non è solo natura selvaggia, sport ed avventura perché, ad esempio, nella sua capitale Boise non mancano i servizi e le opportunità offerte da una vivace realtà urbana.

Si narra che l’origine del nome dello Stato sia il risultato di una bugia detta dal fisico e lobbysta George M. Willing che, quando si dovette scegliere il nome nazionale, sostenne Idaho argomentando che esso derivava dalla lingua indiana e significasse “perla delle montagne”, affermazione poi rivelatasi non rispondente al vero.

Il soprannome dello Stato è “The Gem State” per l’abbondante disponibilità di pietre preziose ed in effetti la principale risorsa economica dello Stato è lo sfruttamento del sottosuolo: i giacimenti di piombo e zinco di Couer d’Alene sono tra i più importanti degli Stati Uniti e l’Idaho possiede, inoltre, riserve di vanadio, fosfati, cobalto, antimonio, oro, mercurio, tungsteno.

Lo Stato ha anche un altro nickname: in molti infatti lo chiamano “The Potato State” per la sua consistente produzione del popolare tubero.

Il clima nazionale è molto variegato ma in generale si può dire che lo Stato gode della relativa vicinanza con l’Oceano Pacifico che mitiga le temperature specialmente durante i mesi invernali. Le estati nell’Idaho sono calde e secche mentre gli inverni sono freddi, sebbene non si verifichino spesso estesi periodi caratterizzati da temperature sotto lo zero.

Nel 2015 lo Stato ha prodotto circa 65 miliardi di PIL basandosi su un’economia che si struttura su un mix fra agricoltura (patate, latticini, frumento, barbabietole da zucchero, orzo) ed industria fra cui spiccano i settori del food processing, del turismo, del legno e della chimica.

I prodotti agricoli rappresentano una parte assai rilevante dell’economia ed occupano oltre 100.000 persone su una popolazione totale di appena 1,65 milioni di persone. Per capire l’ampiezza e l’importanza del settore è sufficiente dire che nello Stato ci sono circa 25.000 fattorie che producono oltre 160 diverse tipologie di prodotti agricoli.

In particolare l’Idaho si piazza al primo posto nel mondo per la produzione di semi, producendo l’80-85% dei semi di granoturco a livello mondiale ed al terzo posto nella nazione per la produzione di vegetali. Di recente sviluppo anche il comparto biologico grazie alla presenza di oltre 200 fattorie dotate di apposita certificazione.

Un settore da tenere sotto occhio in materia di investimenti è quello turistico anche perché il territorio dell’Idaho offre numerosissime attrazioni per i turisti in qualsiasi periodo dell’anno: in inverno le montagne offrono paradisi per gli sciatori mentre in estate è possibile godere a pieno della bella stagione visitando gli innumerevoli parchi presenti sul territorio (il 70% della superficie dello Stato è dedicata a parchi statali e di contea, a monumenti nazionali e riserve naturali). Il settore occupa il 5% della popolazione e produce reddito per una cifra vicina ai 400 milioni di dollari annui.

La costituzione dello Stato impone di mantenere il bilancio in pareggio e questo parametro è stato rispettato anche durante la recessione economica globale senza che ciò si traducesse in un aumento del livello di tassazione.

“The Gem State” oggi è tra i primi 10 Stati per crescita dell’occupazione e l’American Legislative Exchange Council prevede che, nel 2016, esso si posizioni al sesto posto per crescita del PIL a livello federale.

Ma il vero asso nella manica dell’Idaho attiene alla sua fiscalità in quanto lo Stato può orgogliosamente esibire il più basso livello di pressione fiscale pro capite di tutti gli States oltre ad offrire numerosi incentivi alle imprese interessate ad investire sul territorio (specialmente per quelle più giovani e di piccole dimensioni).

“The Potato State” ha la capacità di attrarre capitali di investimento anche grazie alla vigenza di una legge sul lavoro estremamente flessibile che ben si adatta alle priorità aziendali. Questo però non significa che i lavoratori dell’Idaho non abbiano diritti: i datori di lavoro devono infatti rispettare il salario minimo federale, le norme contro la discriminazione ed alcune specifiche normative previdenziali.

Il business environment dello Stato è quindi molto dinamico e fra i settori in crescita si segnalano manifatturiero, Food&Beverage ed industria forestale. Infine anche le PMI del settore Information Technology dovrebbero prestare una particolare attenzione alle opportunità provenienti dall’Idaho, già patria di oltre 800 società di software.

Fonte: a cura di Exportiamo, di Marco Sabatini, redazione@exportiamo.it

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