La Lousiana è uno Stato federato degli USA il cui nome altro non è che un omaggio di un esploratore francese, René Robert Cavelier de La Salle, a Luigi XIV di Francia. Lo Stato in passato, quando si trovava sotto la dominazione francese, aveva un’estensione territoriale davvero considerevole (dalla foce del Missisippi fino al Quebec francese) tanto che dalla sua successiva frammentazione ben 15 Stati hanno preso parti di territorio.
Oggi invece la “Terra di Louis” è il 31esimo Stato per estensione degli USA rappresentando solo l’1,43% della superficie federale ed il 24esimo per ricchezza prodotta nel 2015 con 252,965 miliardi di dollari.
La Louisiana, posta nel sud-est degli States, confina con Texas, Arkansas, Mississippi ed è lambita dal Golfo del Messico. Il territorio si compone di un paesaggio collinare fatto di boschi e prati, di una vasta area pianeggiante ed è attraversato dal fiume Mississippi che percorre il territorio nazionale da nord a sud per circa 1000 chilometri prima di sfociare nel Golfo del Messico.
Il clima è di tipo sub-tropicale caratterizzato da una forte umidità, frequenti fenomeni temporaleschi, uragani e tornado capaci di sconvolgere lo Stato.
La capitale della Louisiana, Baton Rouge, prende il nome dai pali rossi piantati dagli indiani per delimitare le proprie aree di confine ed è sede dei rinomati campus della Louisiana University e della Southern University anche se le città più famosa è più popolosa rimane New Orleans con oltre 400.000 abitanti.
New Orleans offre un mix di stili di vita e tradizioni in cui si amalgamano culture diverse (europea, africana, caraibica) e può vantare una rinomata tradizione artistica oltre ad essere la sede di uno dei carnevali più famosi a livello globale.
In Lousiana si parlano due lingue principali: l’inglese e il francese, non quello della Francia ma il cosiddetto cajun, la lingua dei coloni francesi esiliati dai britannici dal territorio canadese e trasferitisi sul suolo americano. Lo stato è soprannominato “The Pelican State” prendendo spunto dall’uccello nazionale, raffigurato anche sulla bandiera della Lousiana in cui si vedono un gruppo di pellicani sotto i quali campeggia il motto “Union, justice, and confidence”.
L’economia del Paese si fonda sia sul comparto agricolo che conta su vaste piantagioni di cotone, patate, soia e riso sia sul settore industriale in cui spiccano le attività di business legate alla lavorazione del legno, chimiche, metalmeccaniche, alimentari e petrolifere. Il sottosuolo dello Stato è ricco di risorse (gas naturale, petrolio e zolfo) mentre nelle acque circostanti la Lousiana si riscontra una abbondante presenza di gamberetti ed ostriche.
Il programma di incentivi statali offerto dallo Stato per chi vuole investire sul territorio è molto vasto e merita sicuramente un approfondimento. Fra questi l’Economist ha evidenziato che probabilmente il programma “FastStart” è l’iniziativa più interessante a livello federale in termini di formazione e reclutamento della forza lavoro. Il programma garantisce elevati livelli di specializzazione e grande flessibilità ovvero esattamente ciò che cerca la stragrande maggioranza delle imprese.
Merita di esser preso in esame anche l’ ”Angel Investor Tax Credit” che incoraggia gli investitori ad impegnare capitali in piccole imprese che creano ricchezza ma che hanno bisogno di risorse per potersi sviluppare ulteriormente. Il programma fornisce un credito d’imposta pari al 25,2 % sugli investimenti a tutti i soggetti che impiegano denaro in aziende certificate dal Lousiana Economic Development. Gli investitori possono investire $720.000 per impresa all’anno e $ 1,44 milioni per attività per tutta la durata del programma in scadenza il primo luglio del 2017.
Ricerca e sviluppo sono invece incentivate dal “R&D Tax Credit” che incoraggia i soggetti dotati di strutture operative in Louisiana a proseguire le attività di ricerca e sviluppo all’interno dello Stato fornendo un credito d’imposta fino al 40% sulle spese di ricerca sostenute.
Infine le “Enterprise Zone” sono essenzialmente un programma che fornisce incentivi fiscali a tutte le imprese che garantiscono la creazione di nuovi posti di lavoro a tempo pieno permanenti. Il vantaggio prevede un credito d’imposta una tantum pari a $ 3500 o $ 1.000 per ogni nuovo posto di lavoro creato.
Il Louisiana Economic Outlook report 2016-2017 mostra che l’economia dello Stato continuerà a risentire dei bassi prezzi del petrolio nei prossimi due anni ma prevede anche che ci saranno delle buone performance a livello industriale che porteranno ad una leggera crescita dell’occupazione pari a circa 35.000 nuovi posti di lavoro nel prossimo biennio. La Louisiana ha in effetti la più elevata concentrazione di raffinerie ed impianti petrolchimici degli USA e l’andamento al ribasso della dinamica dei prezzi sta rallentando l’intera economia nazionale.
I legami di questo Stato con l’Italia sono tradizionalmente forti, supportati da una numerosa comunità italo-americana emigrata alla fine del XIX secolo che ancora oggi costituisce circa il 20% degli abitanti di origine caucasica di New Orleans. Per quanto riguarda i rapporti commerciali Italia-Lousiana, il Belpaese esporta soprattutto acciaio, prodotti in ferro e vini mentre importa prodotti petroliferi, metalli per l’industria manifatturiera e prodotti chimici.
I margini di miglioramento per aumentare presenza e volumi di interscambio ci sono tutti ed i consistenti incentivi governativi di fatto fanno in modo che il territorio di “The Pelican State” non passi inosservato per le PMI italiane interessate ad investire negli States.
Fonte: a cura di Exportiamo, di Marco Sabatini, redazione@exportiamo.it
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