Il Kansas è il quindicesimo Stato più grande degli Usa, è posto nella parte centrale del Paese, confina con quattro Stati (Nebraska, Missouri, Colorado ed Oklahoma) ed il suo territorio è caratterizzato da un mix di altopiani e sterminate praterie.
Lo Stato prende il nome da “Sioux Kansa” che significa “popolo del vento del sud” ed esso fu originariamente abitato da tribù di nativi americani di ceppo Sioux. Il Kansas entrò ufficialmente a far parte dell’Unione il 29 gennaio 1861 e storicamente può essere considerato come uno dei principali territori antischiavisti degli USA.
Lo Stato è inoltre soprannominato “The Sunflower State” ed in effetti se si guarda alla sua bandiera si vede un girasole, il fiore nazionale, e sotto di esso si trovano 34 stelle che ricordano che il Kansas è stato il 34esimo Stato ad entrare a far parte dell’Unione. Sopra le stelle campeggia il motto ”Ad astra per aspera” la cui traduzione letterale è “alle stelle attraverso le difficoltà”.
La capitale, Topeka, è di dimensioni piuttosto limitate potendo contare su poco meno di 130mila abitanti mentre è Wichita – 51esima città più grande degli States situata nelle vicinanze del fiume Arkansas – la città più popolosa del Kansas con quasi 400.000 “anime”. Essa è inoltre considerata uno dei centri di maggior rilievo a livello globale per l’industria aeronautica ospitando stabilimenti di importanti multinazionali fra cui Bombardier, Boeing, Raytheon e Cessna.
Il clima nazionale è principalmente di tipo continentale caratterizzato da inverni piuttosto rigidi, estati afose e piovose ed elevate escursioni termiche. Il Kansas inoltre, pur essendo il decimo Stato più soleggiato degli States, è frequentemente colpito da violente precipitazioni che spesso assumono carattere torrenziale, provocando non di rado gravissime inondazioni. In più si segnala la presenza di fenomeni come i tornado che investono lo Stato in media per ben 50 volte ogni anno.
Da molti lo Stato è considerato il “granaio degli USA” essendo capace di generare una quota di grano che varia fra il 15 ed il 20% di tutta la produzione federale ed impegnando circa il 90% del proprio territorio in attività collegate con il comparto agricolo.
In generale comunque il Kansas non è certamente uno degli Stati più ricchi degli States ed a riprova di ciò nel 2015 ha realizzato un PIL pari a 146 miliardi di dollari, piazzandosi in 31esima posizione fra i 50 Stati americani. A livello industriale lo Stato non sta vivendo uno dei suoi momenti migliori e ciò è testimoniato dal fatto che a dicembre 2015 il Purchasing Managers Index ha registrato un valore pari a 41,7 indicando una fase di contrazione dell’attività industriale legata al settore manifatturiero.
Il tasso di disoccupazione, salito fino al 7% nel picco della crisi economica, si è invece gradualmente riportato su valori contenuti (4,7%) ed inferiori, seppur di poco alla media nazionale.
Come dicevamo il carattere agricolo dell’economia è molto marcato ed, oltre al frumento, i prodotti tipici del Kansas sono avena, orzo, patate, mais, segale, soia, barbabietole da zucchero. Fiorente è anche l’allevamento del bestiame (bovini, suini, ovini e caprini). Nonostante la notevole produzione e le grandi energie investite nel settore agricolo è curioso rilevare che la percentuale del PIL fornita dalle attività agricole, forestali e dalla pesca rimane comunque molto bassa ed inferiore al 5%.
Da segnalare anche buone l’ottima dotazione di risorse del sottosuolo rappresentate da carbone, petrolio, gas naturale, piombo e zinco. Le industrie principali (stabilimenti alimentari, meccanici, petrolchimici, chimici) sono ubicate nella capitale e nelle città di Wichita, Kansas City, Overland Park, Lawrence, Hutchinson e Salina.
Gli abitanti dello Stato hanno ultimamente potuto sperimentare una fase economica positiva in termini di incremento del potere d’acquisto durante la quale gli aumenti dei salari medi sono risultati essere superiori al livello di inflazione portando, come conseguenza, ad un aumento dei salari reali. Ciò ha fornito alla grande maggioranza degli abitanti del Kansas più soldi da spendere in beni e servizi aggiuntivi. Per questa ragione il PIL pro capite dello Stato risulta dunque essere in aumento e si aggira oggi intorno ai 50.000 dollari annui.
Paradossalmente per una PMI italiana decisa ad espandere la propria presenza commerciale negli States ci possono essere più opportunità nel Kansas che a New York, perché i prodotti italiani sono meno conosciuti e c’è meno concorrenza. Anche se non si può negare che una realtà come NY risponda meglio all’esigenza di lanciare mode, soprattutto per i prodotti d’eccellenza del Made in Italy ad alto contenuto di design.
Fra i settori più interessanti per fare business citiamo tessile, meccanica ed IT.
Infine va sottolineato che in Kansas le grandi opportunità non rientrano solamente nella classica forma di incentivi ed agevolazioni fiscali diffusi, seppur con le dovute differenze, su tutto il territorio a stelle e strisce ma scaturiscono anche dalla presenza di una comunità italoamericana che, se adeguatamente stimolata, può trainare un’ eccezionale ed auspicabile intensificazione dei rapporti commerciali Italia-Kansas.
Fonte: a cura di Exportiamo, di Marco Sabatini, redazione@exportiamo.it
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