Minnesota, la terra dei 10.000 laghi

Minnesota, la terra dei 10.000 laghi

04 Aprile 2016 Categoria: Focus Paese Paese:  USA

Situato sul versante centro-settentrionale del territorio degli Stati Uniti d’America, il Minnesota è il trentaduesimo Stato federato dal 1858, la cui superficie è occupata in gran parte dalle acque tanto da essere noto come “la terra dei 10.000 laghi” (la stima è al ribasso) e si contano inoltre 6.500 - fra torrenti e fiumi - a partire dall’omonimo Minnesota e dal Mississippi.

Per la sua posizione geografica, clima e territorio nel Minnesota, variano sensibilmente da settentrione a meridione. Il territorio è ricco di materie prime e la stessa industria è nata intorno allo sfruttamento delle abbondanti risorse naturali. Storicamente la prima grande risorsa economica fu il legno che veniva trasportato lungo i numerosi fiumi, favorendo la nascita di segherie alimentate proprio ad acqua, mentre nelle praterie si coglieva invece il grano, macinato - sempre lungo i fiumi - nei mulini. Fu nel XIX^ secolo che l’arrivo di molti immigrati provenienti dal nord Europa, favorì la creazione di miniere e lo sfruttamento dell’industria mineraria.

In Minnesota si trovano infatti alcuni dei più ricchi giacimenti di minerale di ferro degli Stati Uniti, oltre a possedere ingenti depositi di manganese, rame, nichel e titanio, argilla e pietra da costruzione (soprattutto granito e quarzite) che rendono l’attività estrattiva ancora oggi una delle principali risorse economiche. In merito alle produzioni agricole, il Minnesota è ai primi posti negli Stati Uniti nella produzione di avena, frumento, foraggio e semi di girasole e si coltivano, inoltre, mais, soia, barbabietola da zucchero, piselli e orzo.

Stiamo parlando del 16° Stato più ricco dell’Unione, con un PIL di oltre 330 miliardi di dollari nel 2015, le cui principali industrie includono banche e assicurazioni, manifatturiero, servizi professionali e aziendali, educazione e sanità e tra le principali produzioni dell’industria manifatturiera locale troviamo computer, elettronica, prodotti in metallo e macchinari a dimostrazione di quanto sia diversificato e sviluppato il tessuto produttivo.

L’area di Minneapolis - il centro più importante - e Saint Paul - la capitale dello stato - ospita il 62% dell’intera popolazione dello stato (oltre 5,5 milioni di abitanti) e ne rappresenta l’epicentro economico tanto da essere stata individuata insieme ad altre cinque aree metropolitane americane, per un progetto pilota mirato ad attrarre maggiori investimenti esteri diretti in queste regioni rendendole più competitive a livello globale.

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Minneapolis in particolare è la sede di alcune delle maggiori aziende degli USA quali ad esempio Target, Best Buy e United Health Group e rappresenta il secondo centro economico nel Midwest dopo Chicago, ospitando sette delle più grandi banche ed istituzioni finanziarie a livello nazionale, mentre nello stato in generale sono presenti 17 aziende della speciale classifica “Fortune 500”.

Nella speciale classifica di Forbes invece il Minnesota si colloca al 13° posto per la facilità di fare affari, ma è in cima alla lista per la qualità della vita che garantisce ai suoi cittadini, mentre l’attrattività a livello economico è favorita dal poter contare su una popolazione qualificata, prima nella nazione per tasso di partecipazione al lavoro (numero di residenti impiegati o che cercano attivamente un’occupazione), seconda per numero di residenti che hanno conseguito una laurea di due anni o superiore e con la più alta percentuale di adulti con un diploma di scuola superiore a livello federale (92,6%).

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Al giorno d’oggi gli investitori nel decidere dove localizzare i loro investimenti infatti, sono sempre più sensibili alla disponibilità di risorse umane qualificate e non solo a meri e spietati calcoli di convenienza fiscale. Il Minnesota è terra di business per circa 720 aziende straniere ed impiegano oltre 100.000 persone, il 15% di tutte le imprese straniere che operano negli Stati Uniti.

Negli ultimi due anni, le imprese di proprietà estera hanno investito 337 milioni di dollari in 31 progetti, creando 1.670 nuovi posti di lavoro. Questi numeri testimoniano i reali vantaggi competitivi offerti e come le strategie messe in atto negli anni stiano funzionando.

Più in generale, dopo le turbolenze che ne hanno messo a rischio la stessa solvibilità negli anni scorsi, a livello statale si è assistito all’attuazione di misure per favorire il riequilibrio del sistema fiscale, rendendo possibile il pareggio di bilancio per la prima volta in un decennio con un basso tasso di disoccupazione e buoni fondamentali.

Ciò effettivamente ha causato anche un aumento delle tasse per le imprese e il Minnesota costantemente ha mostrato numeri tra i più alti della nazione e come segnalato dalla stessa Camera di Commercio statale, il Minnesota è negli States uno dei posti dove il costo degli affari è meno conveniente (35°).

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Non mancano le debolezze, ma sono tanti i punti di forza che la realtà del Minnesota può e sa offrire ai potenziali investitori.

Le autorità locali sono costantemente impegnate a migliorare l’ambiente economico dello Stato e la vita dei residenti del Minnesota con la dovuta sensibilità nei confronti dell’ambiente e la necessaria lungimiranza a tutela delle generazioni future.

La cultura d’impresa locale è sempre stata caratterizzata dalla capacità di innovazione e anche oggi si dimostra tale con lo stato nella top ten federale per numero di brevetti pro capite, ma in fondo alla lista per numero di start-up imprenditoriali che si attivano a valle.

Il Minnesota rimane leader a livello internazionale nelle scienze biologiche applicate e si posiziona costantemente tra i primi stati all’interno della federazione nello sviluppo delle “life sciences”.

Questi dati dimostrano come a Minneapolis si continua a beneficiare di una struttura economica relativamente sana e diversificata, con la presenza di aziende capaci di espandersi sui mercati internazionali e di sviluppare prodotti e servizi innovativi e competitivi.

Fonte: a cura di Exportiamo, di Antonio Passarelli, redazione@exportiamo.it

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