Puntuale come sempre la Banca Mondiale ha pubblicato le prospettive sull’andamento economico globale 2014*, che purtroppo non sono positive. Un po’ a causa dell’inverno rigido statunitense, un po’ a causa della crisi ucraina e dei successivi conflitti, le proiezioni di crescita sono state riviste al ribasso, passando da 3.2% previsione di gennaio 2014 a 2.8% (giugno 2014). 

Tuttavia sarà un breve periodo perché l’economia riprenderà la sua corsa dal 2015 crescendo a un tasso del 3.4% e del 3.5% nel 2016. Per quanto riguarda i Paesi ad alto reddito la spinta verrà dagli Stati Uniti e dall’Area Euro, soprattutto se metteranno in pratica azioni per apportare miglioramenti al mercato del lavoro e per attuare una stretta fiscale. Il PIL di quest’area potrebbe aumentare gradualmente dall’1.9% del 2014 (nel 2013 era dell’1.3%) al 2.4% e al 2.5% rispettivamente negli anni 2015 e 2016

I Paesi in via di sviluppo continuano invece con la loro crescita sostenuta intorno al 5% (5.4% e 5.5% nel 2015 e nel 2016). Tali tassi saranno trainati in larga parte anche dalla ripresa della domanda proveniente dalle economie occidentali. 

Come possiamo più facilmente osservare dalla tabella 1 che segue ci si aspetta una crescita globale nel 2016 di tutte le regioni mondiali. 

Tabella 1: principali regioni e previsioni crescita PIL

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Fonte: elaborazione a cura di Exportiamo su dati World Bank “Global Economic Prospects, 2014”.

In realtà dobbiamo fare una precisazione sui Paesi presi in considerazione nelle Regioni della tabella 1. Ad esempio per quanto riguarda l’Asia centrale la Banca Mondiale fa riferimento, tenendo conto di una regione più ampia, alla Russia, alla Polonia e ai Paesi baltici. Brasile, Argentina e Messico trainano le economie dell’America Latina, che, sempre secondo lo studio, hanno ormai raggiunto i loro livelli massimi di crescita. In Medio Oriente, l’aumento dei prodotti petroliferi in Iraq e Iran e la fine del conflitto sia in Egitto che in Giordania ha sicuramente contribuito all’aumento dei tassi di crescita e a fare previsioni positive. 

Secondo il capo economista della Banca Mondiale, Jaushik Basu, la situazione finanziaria è migliorata, se non teniamo conto di Cina e Russia. È stato fatto molto e bene soprattutto in Indonesia e in India. Sono necessarie però riforme strutturali che possano permettere davvero questa crescita mondiale di tutti i Paesi. 

Per chi volesse approfondire l’argomento consigliamo il download del Report cliccando QUI

 

Fonte: rielaborazione dati da The World Bank “Global Economic Prospects. Shifting priorities, building for the future, June 2014”. 

 

*Report: Global Economic Prospects. Shifting priorities, building for the future, June 2014. 

 

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