In seguito alla crisi finanziaria del 2009, partita dagli Stati Uniti e diffusasi rapidamente in tutto il mondo, colpendo in particolare e in maniera più incisiva le vecchie economie del mondo occidentale, il PIL italiano è crollato del 5%. Con esso si è registrato un indebolimento del settore industriale e un aumento del debito pubblico. Tale situazione ha di fatto scoraggiato gli imprenditori e intaccato il clima di fiducia delle imprese.
Tuttavia, già nellultimo trimestre del 2013, si riscontra un ritmo di crescita e di ripresa. Nel 2014 il PIL dovrebbe crescere dello 0.6% in termini reali, nel 2015 dell1% e nel 2016 dell1.4%, come si evince dal grafico 1 che segue.
Grafico 1: PIL 2010-2013 e previsioni 2014-2016
Fonte: elaborazione e dati ISTAT
Associato allincremento del PIL vi è lincremento della domanda interna, con un aumento della spesa per consumi delle famiglie italiane. Sempre secondo i dati ISTAT, tale ripresa a partire dal 2014, determinerebbe un miglioramento anche del livello di occupazione, anche se la disoccupazione resta comunque un dato allarmante a testimonianza di un mercato del lavoro sofferente, nel 2015 tale tasso dovrebbe raggiungere il 12.4%.
Il quadro di previsione presentato dallISTAT tiene conto dello scenario internazionale, che continua a rappresentare una sorta di ancora di salvataggio per leconomia italiana. Analizziamo qualche dettaglio al riguardo.
Lo scenario internazionale appare caratterizzato da tendenze divergenti e cicliche. Gli Stati Uniti, ad esempio, presentano una buona performance trainata dalle esportazioni e una crescita del PIL che si attesta intorno al 3% per il 2014 con previsioni di aumento per i prossimi anni. Anche il Giappone gode dellandamento positivo delle esportazioni e il suo PIL cresce questanno dell1.3%, un po meno nei prossimi. In Europa la ripresa purtroppo è lenta, ma non dimentichiamo che la regione presenta economie al suo interno molto divergenti. La crescita del PIL dovrebbe attestarsi intorno all1% questanno e aumentare leggermente nei prossimi (1.6%).
Guardando invece ai Paesi emergenti notiamo che seppur negli ultimi anni hanno registrato una battuta darresto, continuano a contribuire allespansione del PIL mondiale e a sostenere in certo senso le economie avanzate. La crescita economica per questanno è prevista del 4.5% e dovrebbe raggiungere il 5.3% nel 2016.
Tutto ciò fa tirare un sospiro di sollievo allexport italiano. Le esportazioni totali aumenteranno questanno del 2.7% mentre le importazioni del 2.4%. E continueranno a crescere nel biennio successivo (2015-2016): +4.2% per le esportazioni e un +4.4% per le importazioni.
Noi di Exportiamo ci auguriamo che queste previsioni diventino realtà per poter definitivamente chiudere il periodo passato di crisi e instabilità.
Fonte: rielaborazione dati da ISTAT.