È dal 1872 che gli USA non perdono il primato di prima potenza economica mondiale, cosa che accadrà molto probabilmente quest’anno. E in questo caso, mentre il 2011 è entrato nella storia come sorpasso del Brasile sull’Inghilterra, il 2014 potrebbe essere ricordato come declino degli USA. A spodestare i padroni incontrastati da anni è lei: la Cina. Ed è un dato sorprendente, dato che questo sorpasso era stato sì previsto, ma per il 2019. 

Lo studio “The Summary of Results and Findings of the 2011 International Comparision Program” è stato condotto dalla Banca Mondiale e pubblicato il 30 aprile scorso. Si tratta dell’ ICP 2011 – International Comparison Program (Programma di Confronto Internazionale) che mette a confronto le diverse economie mondiali, per la precisione 199, considerando diversi indicatori, come il PIL a parità di potere d’acquisto, le spese reali, l’indice dei prezzi. Oggi è stato pubblicato un summary che contiene i risultati dello studio, l’intero rapporto sarà online alla fine di luglio 2014. Inoltre è la prima volta che tale studio viene aggiornato, dopo il 2005.

La tabella 1 riporta le 12 più grandi economie, rispetto alla prima in classifica, gli USA appunto, e i loro cambiamenti dal 2005 al 2011. 

Tabella 1: le più grandi economie

IMM 

Fonte: elaborazione a cura di Exportiamo su dati da The World Bank

Mentre nel 2005 l’economia cinese era appena il 43% di quella statunitense, nel 2011 il Pil cinese era pari all’87% di quello USA. I dati indicati in tale rapporto sono utilizzati dalle più grandi organizzazioni private e pubbliche per la redazione dei loro report e per descrivere le previsioni future sugli andamenti economici mondiali. Anche il Fondo Monetario Internazionale si avvale di tali risultati, infatti in un suo report conclude che se l’economia cinese tra il 2011 e il 2014 cresce del 24%, mentre quella statunitense, per lo stesso periodo, solo del 7.6%, ciò significa che il 2014 vedrà il sorpasso della Cina sugli Stati Uniti. Sempre osservando la tabella 1 notiamo che Paesi quali Brasile, Russia, Indonesia e Messico, aumentano le loro quote sugli USA. Mentre una minor crescita ha spinto indietro Paesi come Germania e Regno Unito. 

Il Report sottolinea ancora come i Paesi ricchi del mondo rappresentano il 50% del PIL, pur essendo abitati dal 17% della popolazione mondiale. Attendiamo luglio per il report completo, ma soprattutto la fine dell’anno per scoprire se le previsioni della Banca Mondiale e di conseguenza del FMI diventeranno realtà. 

Per il download del report, clicca QUI.

 

Fonte: rielaborazione dati da The World Bank

 

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