Investimenti in Messico: assenza banche ostacola le PMI

Investimenti in Messico: assenza banche ostacola le PMI

dal   10-04-2014  al  10-04-2014
Tipologia: Fiere
Focus: Messico

Membro dell’OCSE e del G20, il Messico vanta la seconda economia dell’America Latina e l’ 11° mondiale. Negli ultimi anni si è assistito ad un forte dinamismo e la ricchezza del Paese si tocca con mano. Nel 2012, il Pil messicano è cresciuto del 3,9% (dopo un -6,2% nel 2009, +5% nel 2010 e +3,9% nel 2011) e il Fondo monetario internazionale stima una crescita del Prodotto interno lordo del 4% e oltre fino al 2018. Con trattati di libero scambio vigenti con più di 40 paesi, il Messico rappresenta per l’Italia il secondo mercato di riferimento del Continente Americano (dopo gli USA e unitamente al Brasile) grazie anche alle riforme del Presidente Enrique Peña Nieto che hanno contribuito a renderlo uno dei mercati più interessanti al mondo con la liberalizzazione del settore energetico e il piano di infrastrutture da 300 miliardi di euro. Inoltre, l’imminente firma del Tpp (il Trans Pacific Partnership) gioverà al Messico un ruolo chiave nella dimensione della globalizzazione a vent’anni dal Nafta. 

Nel 2013 il Messico ha attratto investimenti stranieri per 35 miliardi di dollari, con un balzo record del 175% rispetto all’anno precedente. Secondo i dati Ice le esportazioni italiane sono lievitate oltre 4 miliardi di euro, le nostre imprese sono in tutto 1700 di cui 300 di medie dimensioni e un centinaio con siti produttivi con un giro d’affari complessivo di circa 10 miliardi di dollari.  Al top dei settori vi sono il biomedico, la green economy , gas & oil e automotive. Il Messico produce ormai 3 milioni di vetture l’anno creando grosse opportunità per la filiera componentistica. Tuttavia la mancanza di collegamenti aerei diretti con il Messico, ma soprattutto l’assenza di un sistema bancario ha rallentato gli investimenti italiani. Se le grandi imprese non hanno problemi ad accedere al mercato internazionale a tassi medi del 4%, le piccole e medie imprese, ad oggi, risultano assai sofferenti sopportando tassi oltre il 18%.

 

Fonte: rielaborazione dati da CorriereEconomia

 

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