Il Brasile e l’Italia hanno tante affinità e tanti legami che li uniscono…purtroppo non sempre tutti positivi. Come per l’Italia, anche per il Brasile gli imprenditori che si apprestano ad iniziare un’attività devono far fronte a numerosi problemi, difficoltà e soprattutto una burocrazia infinita. Ma ecco la novità dal governo Dilma.

Sarà lanciato a giugno un portale per ridurre la burocrazia e facilitare l’ottenimento di licenze per l’apertura di un’impresa in ben 5 giorni (attualmente un’impresa impiega circa 150 giorni per regolarizzarsi). L’idea è iniziare con un progetto pilota nel Distretto Federale, per poi col tempo divulgarlo in tutti gli altri stati. L’implementazione del portale dipende anche dall’approvazione di una legge da parte del Congresso Nazionale. 

Attualmente per aprire un’impresa in Brasile il neo imprenditore deve ottenere le iscrizioni rispettivamente statali e comunali, oltre alle licenze ambienatali, dei vigili del fuoco, sanitarie oltre ovviamente al cosiddetto “alvarà de funcionamento”, un’autorizzazione per l’apertura e il funzionamento dell’attività esercitata. E, chiaramente, ogni licenza ha i suoi tempi, le sue regole e i suoi costi. Con il portale si opterebbe per un’unificazione delle licenze statali e municipali, riducendo effettivamente il tempo necessario di apertura. Per particolari tipi di imprese, inoltre, ovvero quelle a basso rischio ambientale,  è prevista l’apertura anche prima delle ispezioni da parte degli organi di controllo preposti, evitando in tal modo eccessive file d’attesa, abbastanza comuni se si è in Brasile.

Anche in ambito tributario la Presidente Dilma si è espressa a favore di un ampliamento del Simples Nacional, il sistema semplificato di raccolta delle imposte, a favore di tutti i settori dell’economia.

Sicuramente un progetto ambizioso e estremamente utile…ciò che ci auguriamo è che non si tratti solo di semplice propaganda elettorale, in vista delle prossime presidenziali. 

Fonte: rielaborazione dati da OGlobo.