E’ stato presentato a Milano il Rapporto di SACE: “Rethink-Evoluzioni e Prospettive del nuovo export italiano”, contenente le previsioni sui trend dell’export 2014-2017. Lo stesso sarà presentato anche a Perugia il prossimo 18 marzo, presso Confindustria Umbria.
Il Rapporto è articolato in due sezioni. Nella prima si analizzano le evoluzioni nella struttura dell’export italiano tra il 2007 e il 2012, per valutare l’impatto che ha avuto la crisi sulla vendita dei prodotti italiani all’estero. Nella seconda sezione sono esaminate le previsioni sulle esportazioni sia per settori che per mercati di destinazione. In questo caso il periodo di riferimento sarà il 2014-2017 e si prenderà in considerazione anche uno scenario più prettamente negativo.
Due sono ormai le certezze. La crisi che ha colpito l’Italia, così come un pò tutte le economie avanzate, è stata una crisi da domanda interna e ovviamente colpisce le imprese orientate al mercato domestico. Le imprese che invece hanno percorso la strada dell’internazionalizzazione sono più forti perchè capaci di orientare la produzione su nuove economie.
SACE si pone un interrrogativo molto interessante. Negli Stati Uniti la vendita di prodotti all’interno degli Stati, tra ad esempio California e Indiana, non è considerato export. Allo stesso modo dovremmo considerare il mercato europeo? Le distanza geografiche sono brevi, abbiamo la stessa moneta, una normativa comunitaria e un sistema tariffario omogeneo. Eppure il commercio tra Francia e Italia è considerato export. C’è poi quello che viene definito il nuovo export, ovvero il commercio verso le economie emergenti che ha di fatto movimentato le nostre esportazioni.
Infine, le ultimissime dai paesi emergenti, ovvero la crisi valutaria che molti di questi mercati stanno affrontando, ma più che una minaccia sembrerebbe un’opportunità per tali paesi per introdurre una serie di riforme di cui necessitano ormai da tempo. Sono paesi che rappresentano ancora un’opportunità, con una classe media crescente e una gran voglia di Made in Italy, che non possiamo assolutamente lasciarci sfuggire.
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Fonte: rielaborazione dati da Sace.