E’ arrivato finalmente il momento di dire addio alla parola crisi, sperando che non si tratti semplicemente di una chimera. Nei primi nove mesi del 2013 l’export italiano ha superato i livelli pre-crisi, con un incremento del +2.6%, che si traduce in valore in 289.5 miliardi di euro.
L’analisi è stata condotta dall’Associazione Artigiani Piccole Imprese di Mestre. Le imprese italiane che operano sui mercati esteri sono 191.000, ovvero il 4.3% del totale delle aziende presenti sull’intero territorio nazionale. Ad un gradino più in basso, a livello regionale, vediamo che la Liguria, la Toscana e il Lazio sono state le realtà che nel periodo 2008-2013 hanno subito degli aumenti percentuali considerevoli. Le regioni, invece, ancora fanalino di coda, restano la Basilicata, il Molise, l’Abruzzo e la Sardegna. Anche due regioni a statuto speciale hanno subito una riduzione delle vendite all’estero, ovvero la Val d’Aosta (-23.7%) e il Friuli Venezia Giulia (-13.1%). Se addirittura si osserva il saldo commerciale, sempre nei primi nove mesi del 2013, notiamo un +19.6 miliardi di euro, valore più che positivo.
Nonostante l’alta quotazione dell’euro nei mercati internazionali il Made in Italy non è stato penalizzato del tutto, ma continua ad imporsi all’estero e, in particolare, nei paesi extra-UE.
Fonte: rielaborazione dati da AISE.