Export è la parola chiave per il Made in Italy. Infatti proprio le esportazioni sono state il fattore trainante dell’economia italiana nei primi sei mesi del 2013. L’export è però anche ballerino. Oscilla parecchio e gli ultimi mesi del 2013 hanno invece fatto registrare delle brusche frenate. 

L’Unione Europea e il Mediterraneo rappresentano ancora le mete storiche degli investimenti italiani, seguite da Africa, Balcani e Russia. Non solo emergenti, dunque, ma Francia e Germania ad esempio partner ormai consolidati per la meccanica, l’elettronica e la gomma. E non più o non solo Bric, ma per l’Italia anche i Trec, ovvero Turchia, Russia, Emirati Arabi Uniti, Cina. Un export che ha registrato 35,1 miliardi di euro rispetto ai 27,3 registrati verso i Bric. Nel prossimo futuro ci saranno sicuramente i next-generation market, i mercati del Sud-est asiatico soprattutto per i settori a medio-alta tecnologia.

Ma cosa serve per essere vincenti all’estero? Sicuramente un buon prodotto, ma prima di tutto serve informazione.  E’ importante fare uno screening dei paesi interessanti, analizzare l’area in cui il paese è collocato, capire a chi ci rivolgiamo, che tipo di mercato incontriamo. Ed è per questo motivo che anche i Ministeri Italiani hanno deciso di collaborare con gli enti pubblici e il sistema camerale per promuovere dei Roadshow in vari territori italiani al fine di illustrare vantaggi e opportunità di mercati anche lontani, ma dinamici e ricettivi ai prodotti italiani. 

Per maggiori info controlla la pagina –> EVENTI di Exportiamo. 

Fonte: rielaborazione dati da IlSole24Ore.