Ci siamo! E’ stato pubblicato dalla Banca Mondiale il tanto atteso rapporto “Doing Business 2014″, sulla tassazione e la competitività degli Stati UE ed Extra-UE, che analizza in totale 189 paesi. Bene tanti paesi emergenti, anche dell’Est Europa (non bisogna andare e guardare solo otreoceano), male la nostra Italia. Ma procediamo con ordine.

Per quanto riguarda il Total Tax Rate* mentre la media OCSE si attesta intorno al 41.3%, l’Italia raggiunge un ben più elevato 65.8%, classificandosi 138°nella classifica per facilità di pagamento delle imposte, distanziandosi notevolmente dai paesi europei più virtuosi quali l’Irlanda (6°), la Danimarca (12°), la Norvegia (17°) e la Finlandia (21°), ma anche da  Francia (52°) e Germania (89°). 

E la Bulgaria? Con un tax rate complessivo del 27.7% è di certo imbattibile da un punto di vista fiscale. Tuttavia la burocrazia farraginosa la spinge indietro nella classifica, facendosi superare da Turchia e Slovenia. 

Tra i paesi emergenti storici, i BRIC,  invece, brilla la Russia (56°), grazie all’introduzione di svariate riforme volte alla semplificazione burocratica ha scalato parecchie posizioni.  Gli altri paesi, Cina, India, Brasile presentano un livelllo di tassazione non inferiore alla media OCSE, che di sicuro non agevola l’inserimento di nuove imprese.

Infine, riportiamo i primi e gli ultimi 3 paesi secondo la classificazione della Banca Mondiale per facilità di doing business dove l’Italia si posiziona 65esima:

1° Singapore;
2° Hong Kong;
3° Nuova Zelanda.

187° Libia;
188° Repubblica Centrafricana;
189° Chad.

Per ulteriori approfondimenti vi invitiamo a fare il download del rapporto completo.

 

Fonte: Dati tratti da Doing Business 2014 “Understanding Regulations for Small and Medium-Size Enterprises”, World Bank; Ilsole24Ore; FiscalFocus.

*Total Tax Rate: è un calcolo in percentuale che rapporta la tassazione dell’impresa sui profitti totali.

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