Tra le tante istituzioni partecipate dall’Unione Europea merita un accenno particolare la BEI – Banca Europei degli Investimenti, unica banca di proprietà degli Stati membri della UE. Nel 2013 ha erogato prestiti per € 71.7 miliardi, dei quali € 64.4 miliardi all’interno della UE e € 7.7 miliardi al di fuori. Finanzia circa 440 progetti l’anno in oltre 160 Paesi.
La BEI si occupa principalmente di fornire finanziamenti ed assistenza per realizzare investimenti e progetti che siano sostenibili e che contribuiscano al raggiungimento degli obiettivi prefissati dall’Unione Europea. E, di fatto, il 90% delle attività si concentra all’interno del territorio europeo. Lo slogan utilizzato dalla BEI per esplicare al meglio le sue attività é “lending, blending e advising”, ma vediamo che significa. Lending sta per prestito, ovvero la maggior parte delle operazioni che effettua la banca. Con il secondo termine, blending, si identificano ulteriori attività e risorse che provengono dal budget della UE, ma anche dal settore privato e dalle amministrazioni pubbliche. Infine, advising, un’attività non legata ai prestiti e ai finanziamenti ma di contorno, come può essere lo sviluppo delle capacità di gestione amministrativa e progettuale delle imprese clienti.
Come funziona la BEI
La BEI finanzia circa il 30% (a volte anche fino al 50%) dell’importo complessivo dell’investimento. Si tratta di finanziamenti agevolati che vanno a completare la restante parte finanziata da fondi pubblici, privati o da altri Stati membri della UE.
Per quanto riguarda l’elegibilità di un progetto, la BEI si attiene a dei criteri abbastanza stringenti per cui é opportuno attenersi a tali principi. In primis, il progetto non deve nuocere all’economia, ma deve essere 100% sostenibile, rispettando i criteri ambientali imposti dalla UE. I progetti vengono poi monitorati in tutte le loro fasi, dalla nascita allo sviluppo fino al raggiungimento della maturità. A titolo d’esempio, la BEI non finanzia l’agricoltura pura ma sì l’agribusiness.
Obiettivo della BEI é favorire la crescita economica e l’occupazione in Europa. Nel perseguire tali obiettivi la BEI identifica delle aree strategiche:
- Innovation e skills: per favorire lo sviluppo dell’innovazione e della ricerca, particolare attenzione va alla formazione professionale;
- Access to finance for smaller businesses: fondi dedicati alle PMI per una loro crescita in linea con le priorità della UE;
- Climate action: accento sulla riduzione dei cambiamenti climatici e quindi finanziamenti indirizzati a progetti di sviluppo sostenibile, come le energie rinnovabili;
- Strategic infrastructures: sviluppo delle reti infrastrutturali, in particolare nel campo dei trasporti, dell’energia e dell’ICT.
L’attività della BEI nel Mediterraneo
Per i Paesi del Mediterraneo la BEI opera principalmente attraverso il FEMIP – Facility for Euro Mediterranean Investment and Partnership, al fine di promuovere la crescita e la creazione di nuovi posti di lavoro nei seguenti settori: energia, trasporti e telecomunicazioni, ambiente, capitale umano e sociale. Il programma é nato nell’ottobre del 2002 e dalla sua nascita a dicembre 2013 ha investito circa € 14.8 miliardi, sostenendo 2450 PMI. Nel 2013 la divisione geografica e settoriale dei finanziamenti é stata la seguente:
Grafico 1: attività BEI per Paese, 2013
Grafico 2: settori, 2013
Le risorse a disposizione per i prossimi sette anni (2014-2020) ammontano a circa 10 miliardi di euro. E tante sono le opportunità da cogliere, in particolare nel settore delle energie rinnovabili, ma anche nel turismo, inteso come recupero del patrimonio culturale.
Per maggiori informazioni e per sottoporre la propria candidatura/i propri progetti, consultare il sito della BEI.
Fonte: a cura di Exportiamo, dati tratti dal convegno “La BEI e la cooperazione nella regione del Mediterraneo”, 11-12-2014, di Francesca D’Agostino, redazione@exportiamo.it