La scelta di insediamento da parte di un’impresa in un mercato estero é una componente essenziale della strategia di espansione internazionale.
Una delle mete interessanti per gli imprenditori italiani é rappresentata dalla Turchia, già identificata dalla Goldman Sachs e dall’economista Jim O’Neill nei NEXT 11 (Bangladesh, Corea del sud, Egitto, Filippine, Indonesia, Iran, Messico, Nigeria, Pakistan, Turchia, Vietnam) come tra le economie più attrattive e con forti potenzialità di sviluppo.

Oggi analizzeremo la Turchia e perché può essere interessante investire in tale Paese.
L’economia turca, considerata la 6° potenza europea e la 17° economia più importante al mondo, é stata protagonista di una crescita costante che ha portato il PIL a più che triplicarsi, passando da 231 miliardi di dollari nel 2002 agli 821 miliardi nel 2013con un tasso medio di crescita superiore al 5%.
Innegabile é l’importanza del mercato turco per gli investimenti e le esportazioni italiane, che aumenta grazie alla progressiva integrazione della Turchia con i Paesi UE e ai cambiamenti di ordine economico, sociale e culturale in atto nel Paese.

L’Italia rappresenta il quarto partner commerciale della Turchia ed il secondo in Europa dopo la Germania. I nostri rapporti si devono non solo alla convenienza economica ma anche ad una spiccata propensione della Turchia a subire il fascino del mondo occidentale, primo far tutti di quello italiano. Il Made in Italy in Turchia é richiestissimo, considerato icona glamour e garanzia di qualità. 
In generale ad oggi l’interscambio con la Turchia conta circa 14,5 miliardi di dollari. L’export italiano, con un valore di circa 9 miliardi di euro é in particolar modo focalizzato su: prodotti derivati dalla raffinazione del petrolio, beni strumentali, prodotti chimici, parti e accessori per motoveicoli e medicinali/preparati farmaceutici. Mentre il paniere delle importazioni italiane (poco più di 5 miliardi di euro) é composto da autoveicoli, abbigliamento e altri prodotti tessili, prodotti della siderurgia e parti/accessori per autoveicoli e motori. Inoltre, sono circa 1000 le aziende italiane presenti e attive sul territorio turco e gli investimenti italiani in Turchia ammontano a oltre un miliardo di dollari.


Il futuro dei rapporti tra Italia e Turchia é destinato ad intensificarsi sempre più e ciò si deve alle grandi dimensioni del Paese (con una superficie di 799.000 kmq una popolazione di 76,6 milioni di abitanti), alla giovane età media dei turchi (circa la metà della popolazione é al disotto dei 30 anni), all’alto livello di istruzione (4 milioni di studenti e 600 mila laureati l’anno), al dinamismo dell’economia locale nonché nella sua posizione geografica. Basta, infatti, prendere in mano una cartina geografica per rendersi conto della posizione strategica che ricopre, nel bel mezzo tra Asia centrale, MENA (Medio Oriente e Nord Africa), Europa e Russia. Per questo, sempre più operatori si rivolgono alla Turchia non solo come sbocco diretto per i prodotti Made in Italy, ma anche come piattaforma di accesso verso i mercati limitrofi, grazie sia alla vicinanza geografica che ai benefici derivanti dalla presenza di accordi di libero scambio. A dimostrazione della sua importanza strategica la notizia che Putin e il Presidente turco, Recep Erdogan, hanno stipulato lunedì scorso un accordo da 20 miliardi di dollari per la costruzione di una centrale nucleare e di un nuovo gasdotto che dovrebbe sostituire il South Stream (niente più autostrada diretta Russia – Europa quindi) e trasformare la Turchia anche in un hub energetico regionale di estrema importanza.

Considerando quindi l’importanza strategica della Turchia come mercato di destino dei prodotti italiani, lo scorso 26 novembre la Fondazione EMDC (Centro Euro-mediterraneo per lo sviluppo delle Micro, Piccole e Medie Imprese) e Camera di Commercio di Milano in collaborazione con Unicredit hanno organizzato la Country Presentation “Turchia, un mercato in crescita”. Un’opportunità per le imprese italiane di approfondire la conoscenza del mercato, scoprire reali opportunità di business ed entrare in contatto con una delegazione di turchi operanti nei settori del packaging e della plastica interessati all’acquisto o alla distribuzione in particolare di macchinari per inscatolamento, imballaggio, packaging alimentare, estrusione della plastica, produzione di stampi e componenti in plastica.

Fonte: elaborazione a cura di Exportiamo su dati raccolti durante la Country Presentation “Turchia, un mercato in crescita: le opportunità per le PMI italiane”, redazione@exportiamo.it, di Carla Barrano

 

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