Oggi parliamo di Senegal!

Il Paese africano é un punto di riferimento in Africa Occidentale, vanta enormi risorse naturali (fosfati, giacimenti d’oro, zirconi, basalto) e possiede una forte vocazione per l’agricoltura ed allevamento. Nonostante si tratti di un Paese ancora in via di sviluppo, alcuni settori come il food, il tessile, il meccanico e il chimico risultano ben sviluppati.

La stabilità politica e sociale del Paese, poi, unita al fatto che il Senegal é depositario – oltre che firmatario – del trattato OHADA - Organisation pour l’Harmonisation en Afrique du Droit des Affaires (Organizzaizione per l’Armonizzazione in Africa del Diritto degli Affari)* contribuisce a fare del Senegal una destinazione ideale per gli investimenti stranieri nella regione.

Non sorprende dunque che queste caratteristiche attirino molte imprese estere nel Paese africano. Tra l’altro, in Europa vi sono oltre 3 milioni di senegalesi emigrati alla ricerca di lavoro. Sono queste persone che con le loro rimesse economiche e con le conoscenze acquisite  all’estero stanno creando i presupposti per una trasformazione ed una costante crescita  del loro Paese. Una crescita che é stata stimata per il periodo 2012 - 2017 del 5% annuo.

Dal punto di vista economico, il Senegal va ancora considerato un paese agricolo, ma  con l’intento di trasformarsi in un paese moderno dove, industria, trasporti, comunicazioni, servizi pubblici e privati, turismo, ma soprattutto  utilizzo delle risorse minerarie del territorio dovranno fare la loro parte per rendere il Paese sempre più vivibile. Tutto dipenderà dall’ attuazione di un ambizioso piano energetico che il governo ha messo a punto per produrre la elettrificazione delle ampie zone rurali e per consentire la nascita di una serie di strutture industriali supportate dalle energie rinnovabili.

In particolare l’imprenditoria italiana in Senegal si caratterizza per la presenza di piccole società miste attive prevalentemente nell’import/export di prodotti ittici freschi e congelati e dei materiali da costruzione. Inoltre il porto di Dakar costituisce un importante punto di smercio non solo da e verso il Senegal, ma anche verso i Paesi limitrofi, potenzialmente parliamo di un mercato di ben oltre 50 milioni di persone. 

Le autorità senegalesi da tempo dedicano molta attenzione allo sviluppo di un quadro legislativo che possa tutelare nella maniera più completa possibile gli investitori stranieri e a tal proposito il Senegal ha costituito la APIX - Promotion des Investissements et Grands Travau, una struttura che intende promuovere interventi a più livelli a favore di chi intende creare impresa, incluso incubatori dotati di tutte le risorse dove poter iniziare la propria attività e trovare tutti i servizi. Sono state introdotte agevolazioni fiscali e doganali per gli investitori, come la sospensione dell’IVA per la durata dell’investimento. Ancora, il principio dell’uguaglianza di trattamento tra operatori locali e stranieri, liberà di trasferimento dei capitali e dei profitti

Infine, un rapido sguardo ai settori più promettenti nei prossimi anni nel Paese africano. Nei prossimi 10 anni, di fatto, settori quali i trasporti, le comunicazioni, le ferrovie, gli aeroporti, le autostrade e, più in generale, la logistica, saranno al centro di grossi investimenti dal valore di oltre cinque miliardi di dollari, parzialmente forniti dalla Banca Mondiale e dalla Comunità Europea. Si tratta di rimodernare tutti gli impianti ormai fatiscenti e ultrasecolari.

Un esempio é rappresentato dal nuovo aeroporto di Dakar che sta per essere completato dalla Bin Laden Corporation e che prevede di essere operativo entro il 2015. Ci lavorano più di 1500 persone provenienti da tutto il mondo. 

Bisogna però tener presente  che per fare affari in Senegal occorre soprattutto professionalità, che garantisce competitività sul mercato.  

Per approfondimenti vi consigliamo la nostra scheda paese!

 

Fonte: elaborazione a cura di Exportiamo, redazione@exportiamo.it 

 

*il trattato OHADA ad oggi raggruppa 16 Paesi (i 14 paesi della Zona Franco CFA, più le Comore e la Guinea Conacry) e resta aperto a tutti gli Stati del continente africano (la Repubblica Democratica del Congo é in corso d’adesione). In questi paesi i rapporti di natura commerciale possono essere regolati dal trattato dell’OHADA, che si ispira al diritto commerciale vigente negli stati occidentali e fornisce maggiori garanzie, soprattutto agli investitori internazionali.

 

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