«Lo sapevi che puoi ottenere liquidità ad un tasso agevolato (0,50%) per finanziare il tuo processo di internazionalizzazione? Ecco i nostri consigli»
Nei giorni scorsi siamo stati docenti nel Master “Export Management e sviluppo dei processi internazionali” del Sole 24 Ore ed abbiamo affrontato i temi salienti dell’internazionalizzazione: Come gestire il processo di internazionalizzazione; Le scelte di insediamento; Le modalità di internazionalizzazione; Le risorse finanziarie; Case History ed Esercitazione.
In questo articolo vogliamo soffermarci su uno dei punti affrontati per offrirvi spunti su un tema molto caro agli imprenditori: come e dove reperire la liquidità necessaria per avviare o sostenere lo sviluppo all’estero dell’impresa.
Finanziare un investimento all’estero, per un’impresa, é un’attività che si rileva spesso rischiosa e complessa se non programmata, pianificata e valutata. Si tratta di raccogliere capitali, sul territorio nazionale o estero, trasformarli in asset nel Paese di destinazione, impiegarli nella remunerazione dei fornitori e dei lavoratori, ma anche in eventuali costi di promozione e marketing ed infine generare ricavi da rimpatriare, almeno in prospettiva. In ciascuna di queste fasi diventano determinanti le barriere economiche, politiche, culturali, istituzionali determinate dai confini nazionali, che possono vanificare o rendere molto costosi gli sforzi di investimento.
Una volta individuato il Paese target, valutato il rischio paese, verificati i vari fattori istituzionali e normativi, prima di procedere all’investimento nel Paese prescelto é necessario approfondire le analisi delle variabili caratteristiche dei mercati finanziari internazionali (Figura 1) vanno quindi individuati strumenti e contratti che possono proteggere la profittabilità dell’investimento.
Figura 1: rappresentazione delle variabili dei mercati finanziari internazionali
In tema di strumenti finanziari in Italia ci pensa SIMEST! La società finanziaria, controllata da novembre 2012 da Cassa Depositi e Prestiti, che fornisce sostegno alle imprese italiane nel loro processo di internazionalizzazione.
Il suo intervento si inserisce in un contesto di sviluppo commerciale e produttivo. Ed i suoi prodotti supportano le imprese in varie fasi. Vediamole nello specifico e accenniamo a quali strumenti attivare in base alle esigenze delle imprese:
1. Ricercare ed individuare il Paese estero e le opportunità di business? Lo strumento più adatto é lo Scouting delle opportunità nei Paesi Extra UE per le fasi iniziali offerto dalla struttura Simest.
2. Effettuare uno studio di prefattibilità, di fattibilità economico/finanziaria o di mercato? Lo strumento più appropriato é il finanziamento a tasso agevolato (attualmente 0,50%) da restituire in 3 anni (di cui 1 di preammortamento). Il finanziamento può coprire fino al 100% dell’importo delle spese ammissibili (viaggi, trasferte, personale interno e consulenze) e può essere concesso, nei limiti del “de minimis”, per un importo comunque non superiore a:
- euro 100.000,00 per studi collegati ad investimenti commerciali;
- euro 200.000,00 per studi collegati ad investimenti produttivi.
3. Avviare un programma di assistenza tecnica, sostenere spese relative alla formazione o addestramento del personale estero in loco? Lo strumento più appropriato é il finanziamento a tasso agevolato (attualmente 0,50%) da restituire in 3 anni e 6 mesi (di cui 18 mesi di preammortamento). Il finanziamento può coprire fino al 100% dell’importo delle spese ammissibili (retribuzioni del personale interno, viaggi, trasferte e consulenze esterne) e può essere concesso, nei limiti del “de minimis”, per un importo comunque non superiore a euro 300.000,00.
4. Aprire uno showroom, un punto vendita, un magazzino o una rappresentanza stabile in un Paese Extra UE per lanciare propri prodotti o servizi? Lo strumento più appropriato é il finanziamento a tasso agevolato (attualmente 0,50%) da restituire in 6 anni (di cui 2 di preammortamento). Il finanziamento può coprire fino al 85% dell’importo delle spese ammissibili (spese di gestione e funzionamento, spese per attività promozionali ed interventi vari) e può essere concesso, nei limiti del “de minimis”.
5. Partecipare per la prima volta ad una Fiera e Mostra su mercati Extra UE? Lo strumento più appropriato é il finanziamento a tasso agevolato (attualmente 0,50%) da restituire in 4 anni (di cui 2 di preammortamento). Il finanziamento può coprire fino al 85% dell’importo delle spese ammissibili (spese di gestione e funzionamento, spese per attività promozionali ed interventi vari) e può essere concesso, nei limiti del “de minimis” per un importo comunque non superiore a:
- euro 100.000,00 per PMI o aggregazioni di PMI riconducibili alla stessa proprietà;
- euro 300.000,00 per aggregazioni di PMI riconducibili alla stessa proprietà.
6. Rigenerare la solidità patrimoniale delle imprese esportatrici? Lo strumento più appropriato é il finanziamento a tasso agevolato (attualmente 0,50%) da restituire in 7 anni (di cui 2 di preammortamento) se si rispettano i parametri di soglia o in un’unica soluzione dopo i 2 anni di preammortamento se i parametri non sono rispettati. Il finanziamento massimo concedibile é euro 300.000,00 nel limite del “de minimis” e nel limite del 25% del patrimonio netto dell’impresa richiedente.
7. Aprire o ampliare una unità produttiva in un Paesi extra UE? Lo strumento più appropriato é far intervenire Simest (in conto proprio e a valere sul Fondo di Venture Capital) nel capitale sociale dell’impresa estera fino ad un massimo del 49%. In tale operazione l’impresa italiana proponente può ottenere anche un contributo in conto interessi sul finanziamento bancario eventualmente richiesto per sottoscrivere la sua quota nel capitale sociale dell’impresa estera. L’agevolazione copre il 90% della quota di partecipazione italiana al capitale dell’impresa estera fino al 51% del capitale di quest’ultima. La partecipazione di Simest e del Fondo di Venture Capital dovranno essere riacquistate dall’impresa italiana entro 8 anni.
8. Aprire una unità produttiva in paesi UE compresa l’Italia per futuri progetti Extra UE? Lo strumento più appropriato é il Fondo di Start Up ossia far intervenire Simest nel capitale sociale dell’impresa da costituire o neo costituita (max 18 mesi) fino ad un massimo del 49%. La durata della partecipazione può variare da 2 a 4 anni (fino ad un massimo di 6 anni, qualora lo richieda la specificità del progetto). In questa operazione la Simest partecipa alla distribuzione degli utili.
9. Sviluppare investimenti produttivi, investire in innovazione e ricerca applicata in Italia o in UE? Simest può acquisire una partecipazione di minoranza (fino ad un massimo del 49%) nel capitale sociale dell’impresa italiana e/o loro controllate nell’UE, inclusa l’Italia. La durata massima della partecipazione é 8 anni.
Tale panoramica non esaustiva ha l’obiettivo di mostrare alcune delle possibilità attivabili sul mercato nazionale per richiedere liquidità ad un costo competitivo, seppur non immune da valutazioni sulla bancabilità delle aziende stesse e da richieste di garanzie bancarie, assicurative o di confidi convenzionati.
Per maggiori approfondimenti sui temi esposti e su come attivare i vari finanziamenti vi invitiamo a seguirci su www.exportiamo.it – ove presto saranno attivi tutti i nostri corsi di formazione - e a contattarci anche attraverso i nostri canali social.
di Mariella Di Pinto, partner IBS Italia, redazione@exportiamo.it