«Nei primi mesi del 2014 la tessitura italiana ha evidenziato un complessivo miglioramento delle proprie prestazioni rispetto al 2013 sia con riferimento alla produzione industriale sia all’export»
Si é appena conclusa la XIX edizione di Milano Unica, il Salone Italiano del Tessile, che quest’anno ha visto la partecipazione di 410 espositori e 21.800.visitatori, ottenendo così risultati migliori rispetto al 2013. In aumento la presenza alla fiera di operatori da India (+38%), Giappone (+44%), Turchia (+28%), Paesi Bassi (+7,5%), USA (+6,55%) e Spagna (+6%). In leggero calo la partecipazione di Italia (-0,5%), Cina (-4%), Corea del Sud (-41%), Federazione Russa (-21%) e Hong Kong (-18%). Stabili Regno Unito, Germania e Francia.
“L’andamento delle presenze - sostiene Silvio Albini, Presidente di Milano Unica – conferma due convinzioni su cui Milano Unica si sente fortemente impegnata. La prima é che il futuro é nella capacità della tessitura italiana ed europea di stare ancor di più nel mondo. La seconda é che l’Europa deve diventare il nostro mercato domestico. La strada é ancora lunga e accidentata, ma confido che le nuove Istituzioni, in primo luogo il Parlamento europeo e la Commissione Europea, formatesi a seguito del voto della scorsa primavera, sappiano farci fare dei passi avanti a difesa e sostegno della manifattura continentale, a partire dal riconoscimento del ‘made in’ per le merci provenienti dai Paesi extra-UE.”
Nei primi mesi del 2014 la tessitura italiana ha evidenziato un complessivo miglioramento delle proprie prestazioni rispetto al 2013 sia con riferimento alla produzione industriale sia all’export. Anche il trend dell’import si é confermato in positivo, come del resto già nel 2013.
Secondo i dati ISTAT la produzione industriale, dopo aver cambiato passo a partire dal secondo trimestre del 2013, ha presentato una dinamica positiva sia nel periodo gennaio-marzo, +9%, che nell’aprile-giugno, +6,2% (sono esclusi i tessuti a maglia).
Guardando il primo semestre dell’anno la tessitura italiana ha registrato un incremento della produzione pari al +7,6%, superando l’industria tessile nel suo complesso che mostra un aumento pari al +4,8%. Anche l’analisi dell’andamento del commercio estero nel periodo gennaio-aprile 2014 ha evidenziato dinamiche altrettanto favorevoli. In particolare nei primi quattro mesi del 2014 le esportazioni di tessuti italiani sono risultate in crescita del +4,2%, mentre le importazioni hanno rafforzato l’incremento del 2013 al +7,5%.
Esaminando le diverse merceologie si é rilevato una crescita a due cifre per l’export dei tessuti a maglia pari al +14,8% e nel caso dei tessuti in lana si é riscontrato un aumento del +4,1% per i pettinati e del +3,2% per i cardati. I tessuti linieri hanno registrato una variazione positiva del +6,6% mentre sono risultate ancora in calo le vendite estere dei tessuti di cotone al -2,7%. Infine i tessuti in pura seta sono arretrati di -2,2%.
Relativamente alle importazioni, i tessuti a maglia hanno presentato la dinamica di crescita più sostenuta pari al +16,2%, poi i tessuti di cotone +3,1% e quelli di lino +2,9%. Con riferimento ai tessuti in lana, l’import di pettinati é cresciuto del +2,4% e quello di cardati é arretrato del -1,1%. L’approvvigionamento dall’estero di tessuti in pura seta ha presentato un incremento del +5,8% nei primi quattro mesi del 2014.
Il saldo commerciale della tessitura italiana ha raggiunto i 577 milioni di euro nel periodo gennaio-aprile 2014, in lieve miglioramento rispetto allo stesso periodo del 2013.
Da un punto di vista geografico, come si evince dalla tabella, i flussi di export da gennaio ad aprile 2014 destinati alla UE28 hanno segnato un ritorno alla crescita di +8,2%, mentre le aree extra-UE si sono attestate a -0,5%. In particolare sono cresciuti la Romania del +16,6%, gli Stati Uniti del +14,9%, la Spagna del +12,3% ed il Portogallo del +14,5%. In controtendenza la Germania che, pur confermandosi primo mercato di sbocco dei tessuti italiani, si é attestata al -0,6%. La Francia, al terzo posto come destinazione dei nostri prodotti, ha perso il -4%. L’export di tessuti verso la Tunisia ha ceduto il -1,9 e la Turchia il -8,1%. La Cina ha segnato una flessione particolarmente considerevole, al -10,2%, analogamente ad Hong Kong, in calo del -7%, anche se la somma del valore dell’export verso questi due Paesi fa balzare l’intera area al terzo posto come mercato di sbocco dell’export italiano, dopo Germania e Romania e davanti alla Francia.
Tabella 1. I Paesi di destinazione dell’export made in Italy
Fonte: rielaborazione a cura di Exportiamo su dati Istat.
Guardando ai mercati esteri di approvvigionamento dei tessuti, da gennaio ad aprile 2014, sono risulti in crescita sia le aree intra-UE +6,6% sia le aree extra-UE +7,9%, da cui proviene il 67,6% del totale dei tessuti importati in Italia. In particolare nei primi quattro mesi del 2014 la Cina ha confermato il proprio primato come fornitore delle aziende italiane con un’incidenza del 26,3% sull’import totale di tessuti, risultando in crescita del +7,7%. La Turchia, secondo partner, ha presentato una dinamica pari al +12,8%, mentre il Pakistan, salito al terzo posto, ha assistito ad un incremento del +16,8%. L’import da Repubblica Ceca e Germania é cresciuto su ritmi simili, rispettivamente del +4,4% e del +4,9%, quello dalla Spagna e dal Regno Unito, del +12,4% e del +22,4%. L’import di tessuti dalla Francia cresce del +7%, mentre dall’India del +3,5%. Unico partner, tra i primi dieci, ad aver registrato una variazione negativa é la Corea del Sud, in flessione del -9,1%.
Anche nel secondo trimestre, secondo le stime SMI, dovrebbe perdurare il trend positivo.
In conclusione segnaliamo ai lettori che dal 20 al 23 ottobre si terrà a Shangai la fiera Milano Unica China, con la partecipazione di 127 espositori. Per saperne di più vi invitiamo a consultare la pagina del nostro sito dedicata agli eventi, direttamente da qui.
Fonte: elaborazione a cura di Exportiamo su dati ISTAT.
Barbara Alessandrini, b.alessandrini@exportiamo.it