«Il valore dell’industria turistica per l’economia italiana é superiore alla media mondiale ed europea: nel 2013 il turismo in Italia ha registrato un contributo al PIL del 9,5%»

Nel 2013 le entrate mondiali provenienti dal turismo internazionale si sono attestate a quota 1.159 miliardi di dollari a fronte dei 1.078 miliardi di dollari nel 2012. Secondo i risultati provvisori resi noti nell’ultimo barometro curato dalla United Nations World Tourism Organization (UNWTO), i movimenti economici generati dai turisti nel 2013 mostrano una variazione pari al +5% in termini reali, prendendo in considerazione le fluttuazioni dei cambi e dell’inflazione. Gli stessi proventi salgono a circa 1.400 miliardi di dollari se sommati ai 218 miliardi generati dal settore trasporto passeggeri.

Se guardiamo in termini di valori assoluti certamente l’Europa ha registrato la crescita maggiore: nel 2013 i Paesi dell’U.E. hanno guadagnato 35 miliardi di dollari in più rispetto al 2012, pari al 42% delle entrate turistiche totali. Subito dopo si posizionano le destinazioni asiatiche e del Pacifico, per le quali si rileva una crescita di 30 miliardi di dollari, ed a seguire le Americhe, le cui entrate segnano un aumento di 16 miliardi. Se si considera il tasso di crescita, la classifica invece vede al primo posto l’area dell’Asia e del Pacifico con un +8% rispetto al 2012, seguita dal continente americano con un +6% e poi dall’Europa con un +4%.

Scendendo ulteriormente nel dettaglio, tra le prime dieci destinazioni turistiche per introiti troviamo in prima posizione la Thailandia con un +23% ed a seguire Hong Kong e Macao, entrambi con un +18%. Si registrano crescite a doppia cifra anche per il Regno Unito con un +13% e per gli Stati Uniti con un +11%, mentre in Spagna, Francia, Cina, Italia e Germania le rilevazioni variano tra il +1% ed il +5% rispetto al 2012.

Per quanto riguarda la spesa turistica per Paese, i cosiddetti top spender, la Cina si posiziona in testa ai mercati di origine dei flussi turistici, con una spesa di 102 miliardi di dollari nel 2012 ed un ulteriore incremento del 26% nel 2013, poi la Russia, divenuta il quarto mercato con una crescita del 25%, ed infine il Brasile, salito al decimo posto con un aumento del 13%. Ad eccezione dell’Australia e della Francia, che hanno rispettivamente speso il 9% ed il 5% in più rispetto al 2012, l’andamento delle economie avanzate é stato leggermente più modesto: Paesi come gli Stati Uniti, la Germania, il Regno Unito ed il Canada hanno infatti fatto rilevare aumenti nella spesa che si aggirano tra il 2% ed il 4%.

Per quanto attiene al nostro Paese, il valore dell’industria turistica per l’economia italiana é superiore alla media mondiale ed europea: nel 2013 il turismo in Italia ha registrato un contributo al PIL del 9,5% ed ha generato l’8,9% dei posti di lavoro, mentre in Europa il turismo ha rappresentato di media l’8,7% del PIL e l’8,5% dei posti di lavoro. Al contrario però i nostri livelli di crescita sono sotto ai trend più generali: le previsioni del World Travel & Tourism Council (WTTC) indicano una crescita del 4,3% del contributo al PIL dell’industria turistica mondiale e del 2,9% per l’industria turistica europea nell’anno 2014, mentre in termini di occupazione l’incremento sarà del 2,5% nel mondo e dell’1,6% in Europa.

Tuttavia secondo il XIX Rapporto sul Turismo Italiano, curato da Mercury Srl e dall’Istituto di Ricerche sulle Attività Terziarie (IRAT) del CNR, in Italia il turismo ed i viaggi rappresentano il comparto più rilevante. Il settore ha raddoppiato il valore aggiunto negli ultimi 20 anni ed ha rilevato andamenti di crescita più alti degli altri comparti: i dati turistici dal 1980 al 2012 mostrano che il movimento negli alberghi, nei villaggi turistici e nei campeggi é aumentato di circa il 57%, con un tasso medio annuo del 1,4%.

Nel 2011, nonostante la crisi economica, il movimento turistico complessivo verso il nostro territorio nazionale ha raggiunto il suo massimo sviluppo con 386,9 milioni di presenze, con un +3% rispetto al 2010, per poi scendere a 380,7 milioni nel 2012, segnando un -1,6%. Secondo le stime nel 2013 le presenze sono state pari 376 milioni, ossia un -1,2% rispetto al 2012, ma il calo é totalmente dovuto alla diminuzione della componente nazionale della domanda turistica e dei consumi, soprattutto nelle località balneari. Per l’anno in corso si stima una ripresa del comparto che secondo le previsioni continuerà anche nel 2015.

La bilancia turistica italiana dei pagamenti ha riportato nel 2013 un avanzo di 12.755 milioni di euro a fronte degli 11.543 milioni registrati l’anno precedente, ossia un +10,5%. Il saldo positivo é attribuibile alla spesa di oltre 33 milioni di euro generata in Italia dai viaggiatori stranieri, con un aumento del 3,1% sul 2012, stando ai dati forniti da Banca d’Italia nel corso della conferenza annuale organizzata da Ciset Ca’ Foscari.

Nel 2013 le aree geografiche maggiormente visitate dagli stranieri sono state il Centro e il Nord-Ovest per le quali, rispetto al 2012, é stata rilevata una crescita del 5,5% e del 5,4%, per il Sud e le Isole l’aumento é stato dell’1,7%, mentre si é registrato un calo del 2,4% nel Nord-Est d’Italia. Lazio, Lombardia, Veneto, Toscana ed Emilia Romagna, sono le prime cinque regioni di destinazione della spesa degli stranieri ed insieme, nel 2013, hanno totalizzato il 66% delle entrate. A Roma e nella sua provincia si é concentrata la maggior parte delle entrate turistiche con 5.574 milioni di euro, con una crescita del 7,9% rispetto all’anno precedente. Andamenti positivi hanno visto protagoniste anche le province di Milano (+6,4), Firenze (+8,9%) e Torino (+5,3%), mentre per Venezia, diversamente da quanto accaduto nel 2012, si é verificata una diminuzione del -3,7%.

La Germania continua ad amare l’Italia come meta vacanziera ed infatti si conferma al primo posto dei cinque Paesi di provenienza per entrate turistiche con 4.953 milioni di euro, anche se nel 2013 la spesa dei turisti tedeschi é scesa del -6,5%, a cui seguono gli Stati Uniti, la Francia, il Regno Unito e la Svizzera.

Se analizziamo la spesa sostenuta dagli italiani che si sono recati all’estero possiamo notare come questa raggiunge un totale di 20.309 milioni di euro, subendo un ribasso del 1,0% rispetto al 2012. Osservando le destinazioni estere preferite dagli italiani, sempre in riferimento alla spesa, segni positivi sono stati rilevati in Paesi come la Russia (+10,5%), la Cina (+6,2%), l’Olanda (+3,9%) e l’Austria (+3,1%), mentre un calo é stato registrato in Germania (-8,3%), Spagna (-10,8), Francia (-6%) e Stati Uniti (-4,8%).

Le previsione per il 2014 sono positive per l’Italia, secondo i dati dell’ultimo report sull’impatto economico del settore viaggi e turismo nel mondo e nei singoli Paesi emanato dal World Travel and Tourism Council: i dati indicano che il nostro Paese registrerà un incremento del 2,1% per un valore economico del settore pari a 163 miliardi di euro ed un aumento dell’1,3% del numero degli occupati. Ciò a dimostrazione che per far tornare a crescere la nostra economia l’Italia deve incrementare l’opera di valorizzazione del proprio patrimonio artistico, paesaggistico, culturale ed enogastronomico, puntando su un’offerta turistica di alta qualità, ossia rispettosa delle tradizioni e peculiarità.

Si segnala inoltre la sezione Fiere sul nostro sito dove é possibile consultare le iniziative di settore per l’anno 2014-2015.


Fonte: elaborazione a cura di Exportiamo su dati del “XIX Rapporto sul Turismo Italiano” dell’Osservatorio Nazionale del Turismo e sul “Rapporto 2013” del World Travel and Tourism Council.

Barbara Alessandrini, b.alessandrini@exportiamo.it

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