«Il Governo mira al potenziamento del Fondo Hassan II, un riserva di circa 54 miliardi di euro per il rafforzamento del settore industriale tramite lo sviluppo infrastrutturale»
Il Marocco é un Paese che continua ad essere stabile politicamente: non ha vissuto la tumultuosa primavera araba, l’economia cresce e il Governo continua ad incentivare i rapporti con i Paesi limitrofi.
Il 2013 si é chiuso per il Marocco segnando una crescita del PIL al +4,8%, in linea con la crescita media degli ultimi dieci anni al 4%, riprendendosi dalla percentuale del 2012 pari al 2,7%, calo dovuto sostanzialmente alle condizioni climatiche che avevano peggiorato le attività agricole (il peso di queste ultime sul PIL é di circa il 13%). Molto positive sono le stime che fa la Banca Mondiale sulle previsioni di crescita del PIL: per il 2014 pari al 3,6%, per il 2015 pari al 4,4% e per il 2016 pari al 4,7% . Tali incoraggianti prospettive di crescita rendono l’economia marocchina come una delle più solide e stabili nell’area MEDA, attraversata da profonde crisi politiche e socio - economiche.
Nel 2013 il tasso d’inflazione, grazie ad una politica monetaria di contenimento dei prezzi, si é mantenuto all’1%, mentre il tasso di disoccupazione si attesta al 9,2%.
Il 2013, a differenza dell’anno precedente, é stato un anno molto positivo per la produzione agricola, invece é prevista una contrazione per il 2014 a causa delle attuali scarse piogge. Il settore secondario ha registrato un aumento grazie alle buone performance dell’energia (+2,1%), delle industrie chimiche (2,3%), del comparto automobilistico (2,1%), della raffinazione del petrolio (8,2%), tutti settori che hanno ampliamente compensato il rallentamento dei comparti legati alle industrie elettriche (-4,1%), al tessile (-5,9%) ed ai prodotti in legno (-7,8%) ed in metallo (-3,8%). Nonostante l’indice della produzione mineraria abbia registrato una diminuzione dell’1,6%, a causa di una diminuzione dei prodotti delle industrie estrattive dell’1,7% e dei minerali metallici dello 0,9%, la produzione di energia elettrica é cresciuta del 2,1%, grazie soprattutto all’aumento della produzione di termica ed eolica. Il turismo ha registrato un incremento dello 0,4% con 10 milioni di turisti nel Paese ed il Marocco mira a raddoppiare la cifra da qui entro il 2020. Anche le attività legate ai trasporti ed alla logistica stanno vivendo una fase di rilancio grazie soprattutto all’intensificazione dei commerci con il porto Tanger Med e il nuovo progetto Tanger Med II.
Nel 2013, il totale dell’import si attesta ai 32,1 miliardi di euro, mentre il totale dell’export é pari a 24,6 miliardi. I principali prodotti importati risultano i carburanti, l’olio grezzo, i macchinari e le apparecchiature industriali, prodotti chimici, materie plastiche. I primi prodotti esportati sono i derivati dei fosfati, i capi di abbigliamento, i cavi elettrici, i fosfati, gli articoli di maglieria, i transistors e gli autoveicoli.
Come si evince dal grafico seguente, i maggiori Paesi Fornitori risultano la Spagna (13,2%), la Francia (12,4%), la Cina (6,6%), gli USA (6,4%), l’Arabia Saudita (6,3%), la Russia (5,2%) e Italia (4,5%).
Grafico 1. Maggiori Paesi Fornitori del Marocco nel 2013
Fonte: elaborazione a cura di Exportiamo su dati del “Business Atlas 2014”
Il saldo commerciale del Marocco con l’Italia si attesta ai -0,87 miliardi di euro. I principali prodotti importati dall’Italia sono i macchinari e apparecchi per un totale di 349 miliardi, i coke ed i prodotti petroliferi raffinati per 198 miliardi, i prodotti tessili, abbigliamento, pelli e accessori per 159 miliardi. I principali prodotti esportati in Italia sono i prodotti alimentari, le bevande ed il tabacco per 165 miliardi di euro, i prodotti tessili, abbigliamento, pelli e accessori per 144 miliardi ed i mezzi di trasporto per 111 miliardi.
Da qualche anno l’interesse delle nostre aziende per il mercato marocchino é sensibilmente aumentato, con prospettive sempre più numerose di investimento e di partnership con le società locali. Questo perché la struttura del sistema economico marocchino é molto simile alla nostra: le PMI rappresentano più del 90% del tessuto economico nazionale e contribuiscono per il 35% al volume delle esportazioni complessive.
Tra i vantaggi di localizzazione va ricordato che dal punto di vista agevolativo il Marocco rientra tra i Paesi beneficiari individuati dal nostro Governo per interventi di supporto per assistenza tecnica/finanziaria e di sviluppo, inoltre ulteriori opportunità sono offerte sia dalla creazione della “Free Zone” di Tangeri, per le operazioni di delocalizzazione di investimenti produttivi, sia dal potenziamento del porto di Tangeri con i progetti “TANGER MED” e “TANGER MED II”. Tra i vantaggi vanno altresì ricordati: la possibilità di costituire società di diritto marocchino con capitale al 100% straniero e che i proventi delle attività estere in Marocco possono essere liberamente trasferiti all’estero salvo aver superato l’attenta verifica da parte dell’Offices de Changes sul pagamento delle imposte.
Nei prossimi anni, le politiche del Governo locale continueranno a puntare sull’attrazione di capitali esteri tramite l’Agenzia per lo sviluppo degli investimenti (AMDI), il potenziamento del Fondo Hassan II, una riserva di circa 54 miliardi di euro per il rafforzamento del settore industriale tramite lo sviluppo infrastrutturale, il Piano Verde per lo sviluppo del settore agricolo ed il Piano Solare. A tal proposito é stata istituita l’Agenzia Nazionale per lo Sviluppo dell’Energia Rinnovabile e l’Efficienza Energetica (ADEREE) e il MASEN, l’agenzia governativa per la realizzazione di centrali solari con una produzione fino a 2000 MW/h entro il 2020.
Tutte queste riforme e le linee di azione del Governo verso la crescita e lo sviluppo dell’econonomia fanno dunque del Marocco un interessante hub a due passi da casa.
Fonte: elaborazione a cura di Exportiamo su dati del “Business Atlas 2014”. Di Barbara Alessandrini, b.alessandrini@exportiamo.it