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 L’Indonesia ha davanti a sé una serie di sfide per rafforzare la propria competitività a livello mondiale:

 - rafforzare il clima di fiducia delle imprese;

 - limitare la corruzione dei funzionari pubblici;

 - sviluppare le infrastrutture;

 - sostenere l’educazione;

 - promuovere la decentralizzazione amministrativa;

 - risolvere i problemi ambientali.

Le lungaggini burocratiche rallentano le possibilità di fare business in loco e pertanto raffreddano il clima di fiducia delle imprese. L’Investment Coordinating Board (BKPM) ha intrapreso importanti iniziative per ridurre i tempi amministrativi e per migliorare i servizi per la concessione delle licenze d’investimento attraverso lo stabilimento di centri provinciali e locali ad hoc – i così detti One Stop Services (OSS) - per il sostegno alle imprese.

La corruzione dei funzionari pubblici, a tutti i livelli istituzionali, rappresenta una barriera alla crescita economica del Paese. In questo senso il Governo ha messo in moto alcune importanti iniziative come il “Grande Disegno per la Riforma della Burocrazia 2010- 2015”, che mira alla responsabilizzazione del personale del pubblico settore, e l’iniziativa per la trasparenza delle industrie estrattive (EITI), che ha come obiettivo di rendere più trasparente ed efficiente la gestione del settore delle risorse naturali.

Il rafforzamento delle infrastrutture rappresenta certamente un volano per lo sviluppo e la competitività del Paese. Tra i progressi in questo ambito si segnalano le recenti modifiche alla legge relativa alle partnership pubblico-privato relativa alle procedure di gara e l’istituzione del Fondo di Garanzia per gli Investimenti in Indonesia (IIGF) per la riduzione dei rischi per gli investitori che collaborano con il Governo. In passato quest’ultimo ha già mostrato un interesse verso la promozione di partnership pubblico-privato (PPP) con la creazione del PT Indonesia Infrastructure Finance (IIF), un istituto finanziario privato non bancario, per l’attrazione e la raccolta di investimenti privati destinati alle infrastrutture indonesiane. Anche la nuova legge per l’acquisizione dei terreni dovrebbe produrre un’accelerazione nel settore.

Nell’ambito dell’istruzione, cruciale per lo sviluppo, sono ancora molti i passi che il Governo deve compiere per creare un vero e proprio capitale umano indonesiano competitivo: i programmi d’insegnamento, la scarsa diffusione dell’uso delle tecnologie e la difficoltà di accesso alle strutture scolastiche in molte zone del Paese non riescono a soddisfare le attuali necessità delle aziende.

Inoltre il Governo deve portare avanti due importanti riforme relative a:

 - la decentralizzazione amministrativa, come mezzo per sostenere la crescita a livello locale e regionale;

 - la protezione dell’ambiente nel senso di una nuova legislazione in materia di cambiamenti climatici, conservazione della biodiversità e gestione delle risorse naturali a livello nazionale. Infatti l’Indonesia nel corso dell’ultimo decennio ha portato avanti un processo di deforestazione sconsiderato, come si evince dal seguente grafico.

  Figura 1. Cambiamento percentuale del manto forestale in Indonesia e nei BRICS (1990-2010)

 Figura 1.  

  Fonte: elaborazione a cura di Exportiamo.it su dati della World Bank.

L’Indonesia non può perdere queste sfide se vuole rimanere a pieno titolo nel gruppo dei BRIICS.

Fonte: elaborazione a cura di Exportiamo.it su dati del Rapporto OCSE Development Centre “Perspectives on Global Development 2014: Boosting Productivity to meet the middle-income challenge”. Di Barbara Alessandrini, b.alessandrini@exportiamo.it

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