Il Comitato Speciale del Gran Canale interoceanico del Nicaragua e l’impresa cinese HKND Group hanno presentato il progetto definitivo relativo all’apertura di una nuova via commerciale marittima in America Latina. 

Il progetto prevede la costruzione di un canale in Nicaragua con un’estensione di 278 km (compreso il tratto del Lago Cocibolca di 105 km), con un’ampiezza di 230 – 530 metri ed una profondità di 26.7 – 30 metri, che permetterà la navigazione dalla costa nicaraguense del Pacifico a quella del Mar dei Caraibi. Sul percorso si verrà a formare anche un lago artificiale denominato di Atlanta.

Il progetto del Gran Canale del Nicaragua comprende i seguenti sottoprogetti:

 - La costruzione di 2 porti, uno sul lato del Pacifico e l’altro sul Mar dei Caraibi;

 - Una zona di libero scambio in località Brito;

 - La creazione di villaggi turistici in località San Lorenzo;

 - Un nuovo aeroporto internazionale a nord di Rivas;

 - L’ampliamento della rete stradale;

 - La costruzione di una centrale elettrica;

 - La realizzazione di una fabbrica d’acciaio ed altre strutture correlate al fine di garantire il completamento del canale entro 5 anni.

Figura 1. Progetto del Gran Canale del Nicaragua ed i sottoprogetti.

Fonte: Elaborazione dati a cura di Exportiamo.it dal sito: ww.el19digital.com

L’impresa HKND, la cui sede centrale é a Hong Kong, sostiene la necessità della costruzione del Gran Canale principalmente in base alla valutazione di tre trend globali:

 - La crescita del commercio marittimo ed in particolare quello tra l’Asia ed il continente americano: infatti il rapido emergere della Cina come centro di produzione industriale ha provocato un’enorme crescita dei volumi di interscambio a partire soprattutto dal 2000;

 - L’espansione del commercio grazie ad alcuni fattori trainanti come la globalizzazione, i progressi tecnologici e le nuove imprese emergenti: dal 1999 al 2008 il tasso di crescita medio annuo del commercio mondiale é pari a circa il 6%, mentre il tasso di crescita a lungo termine della containerizzazione si attesta a circa il 10% pre-crisi;

 - L’avanzata dei mercati emergenti con un incremento delle rotte commerciali Nord -  Sud ed Est – Ovest: in particolare tra Cina, Africa ed America Latina.

Secondo le statistiche 2012 dell’Organizzazione Mondiale del Commercio (WTO), il 90% del volume del commercio globale é rappresentato da quello marittimo, pari a circa 9 miliardi di tonnellate di merci.

Il Canale del Nicaragua pertanto servirà a soddisfare le crescenti esigenze del commercio mondiale a cui il Canale di Panama non riuscirà più a far fronte da solo, nonostante i lavori di ampliamento assegnati nell’agosto 2009 al consorzio internazionale Gupc (Grupo unidos por el canal) formato dalla spagnola Sacyr (48%), dall’italiana Salini Impregilo (38%), dalla belga Jan De Nul e dalla panamense Constructora Urbana: infatti l’impresa cinese HKND stima che nel 2030 il valore combinato delle merci che transiteranno attraverso il Canale del Nicaragua ed il Canale di Panama supererà i 1.400 miliardi di dollari.

Da un punto di vista ambientalistico, il risparmio del consumo di carburante per le navi sarà notevole: ad esempio, il percorso da Shanghai a Baltimora attraverso il canale del Nicaragua sarà più breve rispetto alla rotta del Canale di Suez o della tratta di Capo di Buona Speranza. 

Attualmente i maggiori Partner di HKND sono: la China Railway Construction Corporation, la McKinsey & Company, la China Railway SIYUAN Survey, il Design Group, il Changjiang Institute of Survey, la CCCC Second Harbor Consultants, la Civil Aviation Engineering Consulting Company of China e la Shenzhen LAY-OUT Planning Consultants.

La Cina si costruisce il suo canale privilegiato per il commercio marittimo in America Latina.

 

Fonte:  a cura di Exportiamo.it su dati del Proyecto Desarrollo Integral Gran Canal De Nicaragua, di Alessio Gambino, info@exportiamo.it

 

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