Il Kazakistan é un Paese politicamente stabile che, dopo la disgregazione dell’URSS, ha affrontato tutti i problemi che hanno colpito le repubbliche ex sovietiche: inflazione senza controllo, crollo dei sistemi di commercio e di distribuzione, mancanza di fondi per rinnovare gli impianti, esaurimento dei sussidi statali e crollo della produzione. Il Paese ha saputo ricostruirsi, tant’é che negli ultimi vent’anni si é registrato un tasso di crescita medio tra i più dinamici al mondo, circa l’8%, secondo soltanto alla Cina e al Qatar. A rendere attraente il Kazakistan é la posizione strategica, l’ampiezza del territorio (il nono del Pianeta), ma soprattuttola grande ricchezza del sottosuolo ricco praticamente di tutti i principali minerali ferrosi e non ferrosi strategici per l’industria: ferro, manganese, cromo, piombo, zinco, rame, bauxite, oro, argento, minerali fosfati, zolfo, uranio, carbone e materiali da costruzione (argille, materiali per agglomerati cementizi, ecc.). Giacimenti di idrocarburi sulla terraferma e lungo le coste del Mar Caspio sono conosciuti in tutto il mondo, ed attualmente come detto guidano parte dell’agenda economico-politica dello Stato kazaco. Accanto a giacimenti esplorati e conosciuti, gli esperti ritengono che le potenzialità minerarie del sottosuolo kazaco siano perfino sottostimate e meritevoli di ulteriori studi ed indagini sul campo e oggi occupa il dodicesimo posto al mondo per riserve di petrolio e il quattordicesimo per quelle di gas. La politica di governo sotto la guida dell’attuale Presidente della Repubblica, Nursultan Nazarbaev (eletto nel 1991  e confermato alle elezioni del 2011) volta alla rivitalizzazione dell’economia é stata coerente e si é basata sulla privatizzazione, sulla liberalizzazione dei prezzi e sull’apertura agli investimenti stranieri. Il 29 maggio scorso il Presidente Nursultan Nazarbaev ha firmato il trattato che segna la nascita dell’Unione Economica Euroasiatica con Russia e Bielorussia. Dalla tabella che segue si evince come il PIL nominale, l’inflazione e il PIL Pro-capite sono aumentati negli ultimi anni e come la disoccupazione sia scesa. In quest’ottica, anche se la strada é ancora lunga, l’economia del Kazakistan risulta in continua evoluzione.

 Tabella 1. Indicatori macroeconomici dal 2011 al 2013

 

Fonte: rielaborazione a cura di Exportiamo su dati EIU.

Nel 2013 lo scambio commerciale con il Kazakistan ha raggiunto i 4,6 miliardi di euro e l’Italia rimane nel 2013 il secondo Paese fornitore UE dopo la Germania e l’ottavo fornitore in assoluto. 

Grafico 1. Esportazioni italiane in Kazakistan per settori (2013)

 Fonte: rielaborazione a cura di Exportiamo su dati EIU.

Dal grafico 1 si evince che il settore trainante dell’export italiano totale (pari a 733 milioni di euro) é la meccanica strumentale con il (32 %). Seguono: Moda (17,6%) , Autoveicoli e altri mezzi di trasporto (16,7%) e apparecchi elettrici (9,9%). L’Italia é al terzo posto tra i partner commerciali , dopo la Russia e la Cina e risulta essere anche tra i principali investitori europei (nono Paese per capitale investito in termini assoluti) soprattutto nel settore petrolifero e in quello delle costruzioni. Le importazioni del Bel Paese, pari a 3.867 milioni di euro nel 2013, riguardano infatti prevalentemente gli idrocarburi (92% dell’import totale), seguiti dai metalli (5,1%). Complessivamente il “made in Italy” ha un’immagine molto positiva e l’apprezzamento per l’Italia (e l’aumentata volontà ad effettuare viaggi all’estero dei cittadini kazaki) é dimostrato anche dai dati sui visti rilasciati a cittadini kazaki: circa 16.600 nel 2013, con un aumento di oltre il 24% rispetto al 2012, nonostante la mancanza di voli diretti tra i due Paesi. 

Giovedì 12 giugno il Presidente del Consiglio Matteo Renzi, che negli ultimi giorni é stato in visita ufficiale in alcuni Paesi asiatici tra cui Vietnam e Cina, ha fatto tappa anche in Kazakistan. Occasione dell’incontro la firma di Eni dell’accordo strategico con la compagnia petrolifera nazionale KazMunayGas (KMG), avvenuta tra l’amministratore delegato del gruppo petrolifero, Claudio Descalzi, e la sua controparte, Sauat Mynbayev, alla presenza dei due leader. “Oggi abbiamo firmato un accordo importantissimo per il petrolio” ha detto Renzi che ha parlato di “investimento molto oneroso ma molto significativo, per puntare sul domani”. Anche Nazarbayev ha sottolineato l’importanza dell’intesa tra i due gruppi. “L’Eni - ha detto Nazarbayev - é un partner strategico per il Kazakistan. L’Italia é uno dei maggiori consumatori di petrolio kazako che copre il 24% del suo fabbisogno energetico“. 

Per le Pmi che vogliono avvalersi di una nuova struttura di supporto, segnaliamo L’Agenzia Nazionale per le esportazioni e gli investimenti KAZNEX INVEST “Sportello unico” per gli investitori stranieri nel Kazakhstan, consultabile sul sito: http://www.invest.gov.kz/.

 

Fonte: rielaborazione dati da LaStampa; InfoMercatiEsteri.

 

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