Made in Italy: moda, turismo, food e auto i settori della PMI più cliccati al mondo

Made in Italy: moda, turismo, food e auto i settori della PMI più cliccati al mondo

11 Giugno 2014 Categoria: Marketing Internazionale Paese:  Italia

Le aziende italiane non possono più fare a meno del web e dei grandi player di internet per internazionalizzarsi. A sostenerlo sono i dati recentemente diffusi dal colosso del web Google, secondo cui la crescita del “made in Italy” é stata del 12% nel 2013 rispetto all’anno precedente, mentre Giappone, Russia, India e Stati Uniti sono i Paesi che hanno fatto registrare i tassi di crescita più consistenti. Gli Stati Uniti ed Europa sono invece le aree geografiche in cui si sono registrati volumi maggiori di ricerche. “Conoscere le potenzialità di uno strumento spinge a utilizzarlo al meglio — ha dichiarato in una recente intervista Simona Panseri, direttore comunicazione e pubblic affairs di Google Italia —. Una ricerca di Doxa digital ha dimostrato invece come le aziende più digitali sono quelle che hanno più successo nelle esportazioni: raggiungono i mercati esteri il 55% delle imprese non digital, una percentuale che sale al 67% tra chi usa i supporti online”.

Tabella 1. Crescita dei maggiori settori del Made in Italy. Var% 2008-12 e 2013

Note: rielaborazione a cura di Exportiamo su dati Google Internet data.

Qual é il settore italiano più ricercato nel famoso motore di ricerca? La moda, seguita dal settore automotive. Ma é il turismo a far segnare i tassi di crescita più alti (16%) mentre é positivamente stabile il Food, che trova i tassi di sviluppo più elevati in cinque mercati: Brasile, Francia, Germania, Cina e Giappone. Da segnalare la crescita vertiginosa del mobile, le cui ricerche sono arrivate ad essere il 44% del totale, con un tasso del 56%.

Nonostante questi dati le imprese italiane sono ancora poco presenti su Internet. A rivelarlo sono dati Eurisko 2013, secondo cui solo il 34% delle Pmi ha un proprio sito e solo il 13% lo utilizza per fare ecommerce. “Proprio per questo come Google abbiamo deciso di lanciare un progetto tutto dedicato al made in Italy — ha ribadito la manager di Google —. L’obiettivo é raggiungere 80 mila aziende e offrire un contributo concreto per accompagnare il made in Italy alla conquista dell’economia digitale. Il progetto si concentrerà su tre aree: far conoscere le eccellenze nascoste; diffondere tra gli imprenditori le competenze digitali; valorizzare i giovani come promotori della transizione al digitale dell’economia italiana”.

Per permettere ciò Google, in collaborazione con il Ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali e a Unioncamere, ha creato una piattaforma digitale (google.it/madeinitaly) per ottimizzare le nicchie di eccellenza. “Si tratta della prima volta in cui Google realizza un progetto di questo tipo — sottolinea Panseri — dedicando una piattaforma alle eccellenze produttive di un Paese. Attraverso un centinaio di mostre digitali, fatte di racconti, immagini, video e documenti storici, gli utenti di ogni parte del mondo potranno scoprire le eccellenze del sistema agroalimentare e dell’artigianato, la loro storia e il legame con il territorio. Dai prodotti più famosi come Parmigiano Reggiano o Grana Padano, Prosciutto di San Daniele o di Parma, o ancora il vetro di Murano, fino a eccellenze meno note quali per esempio la fisarmonica di Vercelli, il merletto di Ascoli Piceno o la carota novella di Ispica”. 

Inoltre secondo lo studio “Fattore Internet”, realizzato da Boston Consulting Group, l’Internet economy registrerà una crescita annua di circa l’1,5% da qui al 2016. Il messaggio sembra chiaro: le possibilità di crescita delle aziende italiane sui mercati internazionali si moltiplicano se c’é una strategia online ben definita, magari supportata da un gigante come Big G o da altri player di primo piano.

 

Fonte: rielaborazione dati da CorriereEconomia.

 

 

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