Il 2014 sembrerebbe essere l’anno della ripresa per il comparto siderurgico Made in Italy. La produzione di acciaio, così come si evidenza nella tabella seguente, torna a crescere lasciando alle spalle il 2013 caratterizzato da una forte difficoltà nella produzione (-11,6% rispetto al 2012).
Tabella 1: Produzione Gen-feb 2014,in migliaia di tonnellate e var.% rispetto 2013.
Fonte: rielaborazione a cura di Exportiamo su dati Federacciai.
Analizzando la produzione dei principali Paesi nei primi mesi dell’anno, l’Italia, con i suoi circa 4,3 milioni di tonnellate di acciaio, vede ha la variazione percentuale più alta (+10,2%) rispetto all’anno precedente. Secondo l’associazione imprenditoriale di settore, Federacciai, si tratterebbe solo di un rimbalzo tecnico che segue conseguente al calo registrato nel 2013 quando la produzione annua scese a 24 milioni di tonnellate (il risultato peggiore dopo il 2009).
Import-export 2013. Per quanto riguarda gli scambi con l’estero, l’export dei prodotti lunghi (fra questi tondo per cemento armato, travi, laminati mercantili e vergella) mostra, nel 2013, il miglior incremento (+5,1%) rispetto ai dodici mesi del 2012. Positivo anche il trend dei prodotti di prima trasformazione (+4,2%).
Tabella 2. Prodotti Import – Export var.% 2012/2013.
Fonte: rielaborazione a cura di Exportiamo su dati Federacciai.
Come si evince dalla tabella 2 il trend inverso riguarda i prodotti importati, invece cresciuti dell’11%, grazie all’aumento dei lingotti e semilavorati (+3,2%), dei lunghi (+2,4%) e dei piani (+18,3). Controtendenza i prodotti di prima trasformazione (-0,6%) ed i prodotti di seconda trasformazione (-12,4%).
Tabella 3. Principali comparti industriali che impiegano prodotti siderurgici.
Fonte: rielaborazione a cura di Exportiamo su dati Federacciai.
Prospettive 2014. Per ciò che concerne le prospettive per il 2014 dei settori fruitori di prodotti in acciaio, si notano una serie di segnali positivi rispetto al 2013, il cui segno negativo riguardava quasi tutti i settori. Le previsioni della tabella 3 mostrano come i principali comparti industriali che impiegano prodotti siderurgici nel loro lavoro quotidiano, solo il comparto delle costruzioni (-3,5%) nei prossimi mesi risulterà negativo, mentre i tubifici recupereranno il 4%, gli altri mezzi di trasporto il 3,6%, l’automotive il 3,1%, la meccanica, i prodotti in metallo e elettrodomestici il 2,5%, per un totale che tornerà positivo dopo due anni di declino.
Secondo Antonio Gozzi, presidente di Federacciai, il crollo dell’edilizia e la rinuncia a costruire nuove infrastrutture sono le principali cause del ritardo del definitivo rilancio dell’intero comparto: “Per il nostro settore sarebbe una boccata di ossigeno, ma speriamo che il rilancio da due miliardi di euro per l’edilizia scolastica promosso da Renzi decolli al più presto.”
Fonte: rielaborazione dati da Affari&Finanza.