Il Giappone, dopo un periodo di stagnazione economica, negli ultimi anni ha subito una ripresa che sembra essere confermata nel 2014.
Indicatori macroeconomici Giappone 2011/13.
Fonte: Elaborazioni a cura di Exportiamo su dati Ambasciata d’Italia, EIU e IMF.
Scenario passato (2012-2013). Il trend positivo del Pil negli ultimi anni é stato principalmente dovuto alla politica economica promossa dal Governo di Shinzo Abe (eletto nel 2012) e appoggiata da Haruhiko Kuroda (Governatore della Banca del Giappone nel2013). La “Abenomics“, così ribattezzata in nome del suo sostenitore, ha puntato sin da subito a risollevare il Giappone dalla decennale depressione economica, introducendo una politica fiscale flessibile basata sul lancio di stimoli fiscali ed una strategia di consolidamento nel medio/lungo periodo. Gli obiettivi sono i seguenti:
- portare il tasso d’inflazione al 2% nel 2015;
- rendere il PIL reale pari al 2% nel prossimo quinquennio;
- ridurre il deficit/PIL al 188% entro il 2020.
Gli stimoli fiscali introdotti dal Governo hanno riguardato le misure per la ricostruzione post–terremoto e per la prevenzione di possibili ulteriori disastri, le manovre per stimolare gli investimenti privati, le misure rivolte al sostegno delle piccole/medie imprese e i finanziamenti ai governi locali. Da segnalare, inoltre, che dopo il primo piano di aumento della spesa pubblica pari a 103 miliardi di dollari ne é seguito un altro pari a 55 miliardi di dollari, per compensare gli effetti recessivi dell’aumento della tassa sui consumi (ad aprile scorso dal 5% all’8%, in ottobre 2015 al 10%).
Scenario attuale (2014). Nel primo trimestre dell’anno il PIL reale é cresciuto dell’1,5%* rispetto al trimestre precedente, segnando il sesto trimestre consecutivo con il segno più. Su base annua, l’aumento é stato del 5,9%. In termini nominali, nel trimestre in questione il PIL é aumentato del 1,2% rispetto a ottobre-dicembre 2013 e del 5,1% su base annua. La crescita del PIL si é verificata soprattutto per un’impennata dei consumi, saliti a un tasso dell’8,5% a causa di una corsa agli acquisti di beni durevoli in anticipazione dell’aumento dell’aumento dell’IVA dal 5% all’8%. Quindi, dopo una politica monetaria espansiva e una serie di stimoli pubblici all’economia, é stato proprio uno dei primi provvedimenti varati dall’ “Abenomics” ad impreziosire il il PIL trimestrale.
Secondo gli economisti però, nel trimestre in corso i consumi rischiano di diminuire e dopo un trimestre positivo l’economia potrebbe subire una contrazione tra il -4% e il -6% su base annua. Per questo la Borsa di Tokio non si é lasciata andare a facile proclami attendendo di vedere quanto incisivo sarà il piano di riforme di sistema che il premier Shinzo Abe annuncerà nei mesi a seguire.
Per approfondimenti invitiamo i lettori di Exportiamo a consultare la nostra Scheda Paese.
*Il balzo registrato a gennaio-marzo di quest’anno é il più consistente da luglio-settembre 2011, quando la domanda legata alla ricostruzione post terremoto del Tohoku del 11 marzo comportò l’alzamento del PIL del 2,6% sul trimestre precedente e del 10,8% su base annua.
Fonte: rielaborazione dati da IlSole24Ore.