Anche nel 2013 l’Italia si é confermata tra i migliori fornitori del Libano a livello mondiale e primo tra i Paesi europei con esportazioni per 1.789 milioni di dollari corrispondenti a una quota dell’8,4% sul totale delle esportazioni totali nel Paese asiatico.
Tabella 1. Principali Paesi esportatori in Libano.
Fonte: elaborazione a cura di Exportiamo su dati ICE.
Dalla tabella 1 si evince come solo la Cina abbia fatto meglio del Bel Paese, diventando il primo fornitore del Libano nel 2013, con una quota di mercato del 10,8% ed esportazioni per un valore di 2,3 miliardi di dollari, registrando un incremento del 28,8% rispetto al 2012. Sul podio dei Paesi maggiori esportatori sale anche la Francia (1.535 milioni di dollari e 7,2% di quota), mentre in quarta posizione troviamo gli Stati Uniti (1.500 milioni di dollari e 7% di quota). A seguire Germania, Turchia, Russia ed Egitto.
Il Libano si conferma un mercato di particolare interesse per le imprese italiane soprattutto nel settore Food & Beverage: il valore delle esportazioni italiane di prodotti alimentari e bevande su questo mercato é stato di 57,8 milioni di dollari con un incremento superiore al 18% rispetto all’anno precedente. Vediamo il resto dei prodotti nel dettaglio:
Tabella 2. Maggiori prodotti italiani esportati in Libano.
Fonte: elaborazione a cura di Exportiamo su dati ICE.
Import-export. In generale l’Italia esporta in Libano prevalentemente prodotti petroliferi raffinati (48%), macchinari (12%), prodotti chimici (8%), metalli di base e articoli in metallo (5%), articoli d’abbigliamento (4%) seguiti da alimentari, laterizi, articoli in plastica (3% per ciascuna voce). Per quanto riguarda le importazioni, sono pochi e di scarso peso i prodotti d’importazione dal Libano: rottami di metallo e prodotti chimici, equivalenti al 65% dell’export libanese verso l’Italia.
Tabella 3. Interscambio Libano-Italia (Valori in milioni di dollari)
Fonte: Elaborazione a cura di Exportiamo su dati Dogane Libanes
Dalla Tabella 3 é evidente come la bilancia commerciale italo-libanese presenti un saldo netto a sfavore del Libano, dovuto al forte export italiano e alla ridotta corrente di import, anche per mancanza di un’adeguata offerta libanese. Il trend rispecchia le caratteristiche dei due Paesi: l’Italia con uno spiccato orientamento verso il mercato libanese, con prodotti rispondenti ai gusti ed alle esigenze locali e con la tendenza a utilizzare il Libano anche come piazza commerciale verso i mercati del Medio Oriente, ma anche del Nord Africa. La causa principale dell’andamento negativo si può individuare soprattutto dal deterioramento della situazione nella vicina Siria, che rappresenta un passaggio obbligatorio per i Tir libanesi diretti verso gli abituali mercati di sbocco.
La progressiva implementazione dell’accordo di associazione all’UE nel quadro euromediterraneo può costituire una valida soluzione per una diversificazione dei canali commerciali e per l’inserimento dei prodotti libanesi nei circuiti distributivi occidentali.
Curiosità: Il partenariato euromediterraneo tra l’Unione Europea e i Paesi del Mediterraneo del sud é stato avviato nel 1995 dal processo di Barcellona. In tale ambito sono stati istituiti alcuni accordi di associazione fra l’UE, gli Stati membri e i Paesi partner del Mediterraneo al fine di promuovere:
-un dialogo periodico in materia politica e di sicurezza;
-la cooperazione economica, commerciale e finanziaria;
-la cooperazione sociale, culturale e in materia di istruzione;
-la progressiva istituzione di una zona di libero scambio nel Mediterraneo;
Fonte: elaborazione dati ICE; Newsmercati.