È un percorso tutto in discesa quello dell’export delle biciclette Made in Italy. Secondo i dati che emergono dal report annuale di Ancma, l’Associazione di Confindustria che riunisce produttori e rivenditori del settore, l’Italia si conferma tra i principali produttori europei di biciclette con 2.671.200 pezzi realizzati nel 2013 (+22% rispetto al 2012 ), di cui 1.745.996 (+39%) destinati alle esportazioni. Il trend positivo riguarda soprattutto la produzione dei segmenti dei mezzi da ragazzo fino a 20 pollici e le eBike, le bici a pedalata assistita: 51.405 pezzi (+12%) rispetto alle 46.000 del 2012. Nel complesso il comparto bici ha fruttato 165 milioni di euro alle aziende italiane, segnando un +2,5% rispetto all’anno precedente. Nel totale vendite a conquistare il primo posto sono le trekking o city bike (32%). Seguono le mountainbike (31%), le bici da bambino (18%), i prodotti da corsa (6%), le classiche (9%), le elettriche (4%). In aumento le vendite di bici pieghevoli (circa 25.000 pezzi anno). Anche il segmento delle bici di lusso gode di un trend positivo con i circa 22.000 esemplari di alta gamma venduti, costituiti da diversi modelli: bici da corsa, extra performanti, mountain bike e da passeggio. “Abbiamo esportato mezzo milione di biciclette in più rispetto allo scorso anno e questo é un risultato straordinario” ha spiegato Piero Nigrellidirettore del Settore ciclo di Ancma. Il nostro miglior cliente é la Francia e ci confermiamo i principali produttori europei di due ruote a pedali per ragazzi. Ci riempie d’orgoglio il fatto che mettiamo in sella il 35% dei bambini europei grazie alla produzione di 1,1 milioni di bici per i più giovani. Per quanto riguarda invece il mercato interno - ha continuato il direttore - il lieve calo é legato soprattutto alla diminuzione di venditori nella rocca forte del Nord Est, alla crisi economica, alle avverse condizioni atmosferiche della prima parte dello scorso anno, ma anche al nuovo problema legato ai furti di bici”. L’unico dato negativo del rapporto riguarda la vendita nel nostro Paese: sono 1.542.758 le biciclette vendute in Italia nel 2013 , cifra che in termini percentuali significa un diminuzione rispetto alle 1.606.014 unità del 2012. Il decremento é dovuto alla crisi economica globale, ma soprattutto alle avverse condizioni climatiche che hanno caratterizzato il primo  trimestre dello scorso anno, offrendo al mercato della bici sostanzialmente nove mesi di vendite effettive.

Come evidenziato nel rapporto Acma 2014, nel complesso, il comparto bici può rappresentare un’occasione di crescita economica e di sviluppo per l’Italia attraverso il cicloturismo, come accade in altri Paesi europei. Ciò trova conferma nelle parole di Cristiano De Rosa, presidente del Gruppo Bici di Ancma: “Ci auguriamo che le amministrazioni locali adottino politiche concrete per rendere ciclabili le nostre città e adeguate le infrastrutture nelle zone extraurbane. Sensibilizzare l’opinione pubblica all’utilizzo della bici significa anche offrire opportunità di crescita economica e di sviluppo all’Italia attraverso il cicloturismo. In Germania esistono 7 milioni di cicloturisti che spendono mediamente 1.200 euro l’anno generando un fatturato di 9 miliardi di euro. In Francia il fatturato cicloturistico é pari a 2 miliardi, nel nostro Paese, la provincia autonoma di Trento, che ha calcolato gli introiti cicloturistici, dichiara che con i suoi 400 Km e poco più di piste ciclabili dal 2009 genera oltre 100 milioni di euro l’anno di fatturato”. Per raggiungere questo traguardo sarebbe opportuno realizzare delle piste ciclabili in tutto il Paese garantendo così anche l’incoming di turisti stranieri.

 

Fonte: rielaborazione dati da Acma.it, di Carla Barrano

 

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