Commercio Estero ISTAT: Export in Frenata a Luglio, ma Crescita Annua Solida

Commercio Estero ISTAT: Export in Frenata a Luglio, ma Crescita Annua Solida

16 Settembre 2024 Categoria: Marketing Internazionale

Se da un lato si registra una lieve contrazione congiunturale, segno di una possibile fase di rallentamento, dall’altro, la crescita su base annua, solida e diffusa per settori e mercati, indica una buona tenuta della domanda estera per i prodotti italiani. Ecco quanto emerge dall’ultimo rapporto ISTAT  sul commercio estero. 

A luglio 2024 si stima un lieve calo congiunturale per le esportazioni (-0,5%) e una crescita per le importazioni (+1,1%). La diminuzione su base mensile dell’export è più contenuta per l’area Ue (-0,2%) rispetto a quella extra Ue (-0,7%).

Nel trimestre maggio-luglio 2024, rispetto ai tre mesi precedenti, l’export si riduce del 2,8%, l’import dello 0,5%.

A luglio 2024 l’export registra una crescita su base annua del 6,8% in valore e del 4,3% in volume. L’aumento delle esportazioni in termini monetari riguarda entrambi i mercati, Ue (+6,0%) ed extra Ue (+7,6%). L’import segna un incremento tendenziale del 6,3% in valore, maggiore per l’area Ue (+7,9%) rispetto all’area extra Ue (+4,4%); in volume, cresce del 3,8%.

Tra i settori che contribuiscono maggiormente all’aumento tendenziale dell’export si segnalano: articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici (+21,4%), prodotti alimentari, bevande e tabacco (+15,7%), sostanze e prodotti chimici (+15,3%), macchinari e apparecchi n.c.a. (non classificati altrove) (+5,3%), metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti (+7,8%). Si riducono su base annua le esportazioni di mezzi di trasporto, autoveicoli esclusi (-14,4%), autoveicoli (-7,5%), articoli in pelle, escluso abbigliamento, e simili (-2,1%).

La crescita dell’export su base annua riguarda tutti i principali paesi partner, a esclusione dell’Austria (-4,7%). I paesi che forniscono i contributi maggiori sono: Spagna (+12,6%), Paesi Bassi (+18,3%), Francia (+4,7%), Belgio (+15,2%) e paesi ASEAN (+21,8%).

Nei primi sette mesi del 2024, l’export risulta stazionario in termini tendenziali. I settori che più contribuiscono a sostenere l’export nazionale sono prodotti alimentari, bevande e tabacco (+8,9%), articoli sportivi, giochi, strumenti musicali, preziosi, strumenti medici e altri prodotti n.c.a. (+18,3%) e articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici (+3,9%); all’opposto, quelli che forniscono i contributi negativi più ampi sono metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti (-6,3%), autoveicoli (-8,5%), articoli in pelle, escluso abbigliamento, e simili (-8,5%) e mezzi di trasporto, autoveicoli esclusi (-4,5%).

Il saldo commerciale a luglio 2024 è pari a +6.743 milioni di euro (era +6.109 milioni a luglio 2023). Il deficit energetico si attesta a -4.792 milioni, da -4.849 milioni dell’anno prima. L’avanzo nell’interscambio di prodotti non energetici sale da 10.958 milioni di luglio 2023 a 11.535 milioni di luglio 2024.

Nel mese di luglio 2024 i prezzi all’importazione aumentano dello 0,5% rispetto al mese precedente e dell’1,3% su base annua (da +0,4% di giugno).

Il commento

A luglio 2024, l’export registra un lieve calo su base mensile mentre mostra una sostenuta crescita su base annua. La crescita tendenziale delle esportazioni italiane a luglio si colloca in un quadro di stabilità registrata per i primi sette mesi dell’anno e caratterizzata da una contrazione delle vendite verso i mercati Ue (-1,6%) e un’espansione dell’export verso l’area extra-Ue (+1,8%). L’incremento su base annua dell’export è settorialmente e geograficamente diffuso; riguarda, infatti, tutti i settori, a eccezione di mezzi di trasporto e pelletteria, e tutti i maggiori paesi partner commerciali, a esclusione dell’Austria.
Nei primi sette mesi del 2024, il saldo commerciale è positivo per 35,9 miliardi di euro (era +15,9 miliardi nello stesso periodo del 2023).
I prezzi all’import tornano a crescere su base mensile, dopo l’interruzione di giugno, e mostrano un’accelerazione della crescita tendenziale. Tali dinamiche sono spiegate principalmente dai rialzi dei prezzi dei prodotti energetici nell’area non euro (soprattutto, petrolio greggio ed energia elettrica).

Fonte: a cura della Redazione di Exportiamo, redazione@exportiamo.it

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