È operativa da oggi la nuova misura “Potenziamento mercati africani”, il finanziamento agevolato di SIMEST dedicato alle imprese che operano o intendono operare in Africa. Contattaci subito per saperne di più!  

Da oggi è possibile presentare la domanda per accedere al nuovo finanziamento agevolato “Potenziamento mercati africani” che può contare su una riserva da 200 milioni di euro a valere sulle risorse del Fondo 394/81, strumento gestito da SIMEST in convenzione con il MAECI.

La nuova misura è volta a rafforzare la competitività internazionale delle imprese italiane con interessi strategici nel continente africano, sostenendone gli investimenti produttivi e commerciali, anche per digitalizzazione e sostenibilità, e le spese per la formazione e l’inserimento in azienda del personale locale.

A chi si rivolge?

Al nuovo strumento possono accedere le imprese esportatrici con un fatturato export pari ad almeno il 5% del proprio fatturato totale e che:

  • siano stabilmente presenti nel continente africano, con una sede commerciale o produttiva già attiva alla data di presentazione della domanda o da attivare entro la data di prima erogazione; oppure
  • realizzino esportazioni di beni e servizi verso il continente africano per quantitativi equivalenti ad almeno il 2% del proprio fatturato totale;

oppure

  • realizzino importazioni di materie prime strategiche e di altri prodotti dal continente africano per quantitativi equivalenti ad almeno il 2% del proprio fatturato totale.

La misura si estende anche alle imprese delle filiere produttive che, pur non esportando direttamente, possono dimostrare che una quota pari ad almeno il 10% del proprio fatturato totale è stata realizzata da operazioni di fornitura verso una o più imprese italiane, che hanno un fatturato export pari ad almeno il 5% del proprio fatturato totale e risultino stabilmente presenti in un Paese Africano, o esportino o si approvvigionino di materie prime strategiche e di altri prodotti nel continente africano.

Come funziona?

Il nuovo strumento consiste nella concessione di un finanziamento ad un tasso agevolato dello 0,511% da restituire in 6 anni (di cui 2 di pre-ammortamento), in 8 rate semestrali posticipate a capitale costante.

Importo massimo finanziabile

L’importo massimo dell’intervento agevolativo che può essere richiesto è pari al minore tra:

  • il 35% dei ricavi medi risultanti dagli ultimi due Bilanci (voce A1 del conto economico)
  • € 500.000 per le Micro Imprese; € 2.500.000 per le PMI e start up innovative; € 5.000.000 per le Altre imprese
  • Importo minimo pari a € 10.000.

Quota massima a fondo perduto

  • fino al 20% dell’importo complessivo dell’Intervento Agevolativo richiesto, fino a un massimo di € 200.000,00 e comunque nei limiti del plafond de minimis disponibile per l’impresa, per le imprese con almeno una sede operativa costituita da almeno 6 mesi in una regione del Sud Italia (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia);
  • fino al 10% dell’importo dell’Intervento Agevolativo richiesto, fino a un massimo di € 100.000,00 e comunque nei limiti del plafond de minimis disponibile per l’impresa, per tutte le altre imprese.

La misura prevede inoltre una sub-riserva del 10% delle risorse disponibili in favore di imprese giovanili, femminili e start-up e PMI innovative.

Spese ammissibili

Il progetto di investimento dovrà avere una durata di 24 mesi e dovrà essere realizzato in coerenza con le seguenti spese ammissibili:

a) almeno il 60% dell’intervento agevolativo dovrà essere destinato a spese per investimenti volti a rafforzare la propria solidità patrimoniale, anche in Italia. Vi rientrano, a titolo esemplificativo e non esaustivo:

  • acquisto/leasing finanziario di macchinari, apparecchiature ad uso produttivo, impianti e beni strumentali o potenziamento/riconversione di beni produttivi e strumentali esistenti;
  • tecnologie hardware e software, incluso il potenziamento o riconversione di tecnologie esistenti;
  • integrazione e sviluppo digitale dei processi aziendali;
  • realizzazione/ammodernamento di modelli organizzativi e gestionali in ottica digitale;
  • implementazione e gestione di sistemi di disaster recovery, business continuity e blockchain;
  • investimenti in attrezzature tecnologiche, programmi informatici e contenuti digitali;
  • spese per investimenti legati all’industria 4.0 e 5.0 (es. cyber security, big data e analisi dei dati, cloud e fog computing, simulazione e sistemi cyberfisici, sistemi di visualizzazione, realtà virtuale e realtà aumentata, robotica avanzata e collaborative, manifattura additiva, internet delle cose e delle macchine);
  • spese di investimento per l’effettuazione di un inserimento in un Paese Africano, tramite l’acquisto di una nuova struttura/immobile/fabbricato anche produttiva o il potenziamento di una struttura esistente in un Paese africano;
  • spese per investimenti per la sostenibilità ambientale e sociale, anche in Italia (es. efficientamento energetico, idrico, mitigazione impatti climatici, ecc.);

b) fino al 40% dell’intervento agevolativo per spese strettamente connesse alla realizzazione degli investimenti di cui al punto a), tra cui:

  • spese per la formazione professionale in Italia o in Africa di personale africano;
  • spese per l’affitto e per l’allestimento di strutture (es. ufficio, showroom, corner commerciale, negozio e della eventuale struttura destinata alla formazione del personale africano);
  • spese di viaggio, ingresso (incluse eventuali spese per le pratiche di regolarizzazione in Italia) e soggiorno in Italia di personale africano per assunzione, dopo eventuale formazione, se non già effettuata in loco;
  • spese promozionali, spese per certificazioni, omologazioni di prodotto.

Integrazione con le misure già esistenti

La misura, infine, si completa con una serie di incentivi per le imprese che realizzano progetti in Africa nell’ambito di 5 degli strumenti di finanza agevolata già esistenti (Inserimento Mercati Esteri, E-commerce, Fiere ed Eventi, Temporary Manager, Certificazioni e Consulenze). Sarà possibile, infatti, ottenere il cofinanziamento a fondo perduto fino al 20% per le imprese con sede operativa nel Mezzogiorno, e fino al 10% per tutte le altre, richiedendo un finanziamento che abbia una delle seguenti finalità:

  • l’apertura di strutture promozionali in Africa ivi incluse strutture adibite alla formazione del personale africano da inserire nell’ambito della struttura;
  • la realizzazione di piattaforme e-commerce per i mercati africani;
  • l’inserimento in azienda di un Temporary Manager con focus sull’internazionalizzazione nel continente africano;
  • la partecipazione a fiere ed eventi di sistema in Africa, o in Italia con focus sull’Africa;
  • l’ottenimento di certificazioni (ad esempio di prodotto o sostenibilità) e consulenze e studi di fattibilità per l’internazionalizzazione in Africa, includendo anche in questo caso la possibilità di finanziare la formazione del personale africano in Africa o in Italia e le relative spese connesse (spese per l’affitto e l’allestimento dei locali destinati alla formazione e le eventuali spese di viaggio, ingresso, soggiorno o regolarizzazione in Italia).

Come presentare la domanda?

Dalle ore 09:00 del 25 luglio 2024 è possibile accedere al Portale Simest per la compilazione e presentazione delle richieste di finanziamento relative sia al nuovo strumento “Potenziamento mercati africani”, sia alle nuove condizioni dedicate all’Africa degli strumenti “Inserimento mercati”, “Certificazioni e consulenze”, “Fiere ed Eventi”, “E-commerce”, “Temporary Manager”.

Sarà possibile presentare la domanda fino ad esaurimento delle risorse disponibili.

 IBS ITALIA assiste le imprese nel processo di valutazione, preparazione, presentazione e istruttoria delle misure SIMEST. Per qualsiasi ulteriore informazione o per ricevere supporto nella presentazione della domanda, compila il form su questa pagina e verrai ricontattato/a.

Fonte: a cura della Redazione di Exportiamo, redazione@exportiamo.it

© RIPRODUZIONE RISERVATA

 

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