I dati  ISTAT  di aprile offrono una visione incoraggiante per l’export italiano, che mostra una certa resilienza di fronte alle sfide globali. La diversificazione dei mercati di destinazione e la focalizzazione sui settori ad alto valore aggiunto si confermano fattori chiave per il successo del made in Italy nel panorama internazionale.

Dopo la caduta di marzo, ad aprile torna a crescere l’export del made in Italy, che mette a segno un incremento congiunturale del +2,3%, più marcato per i Paesi dell’area extra Ue (+3,8%), rispetto a quelli dell’area Ue (+0,8%), e trainato soprattutto dalle vendite di beni di consumo non durevoli e beni strumentali (in particolare, mezzi di navigazione marittima).

Nel trimestre febbraio-aprile 2024, rispetto al precedente, l’export aumenta dell’1,9%.

Nei primi quattro mesi del 2024, l’export risulta quasi stazionario in termini tendenziali (+0,3%), ovvero in relazione allo stesso periodo dell’anno precedente. I settori che più contribuiscono a sostenere l’export nazionale sono articoli sportivi, giochi, strumenti musicali, preziosi, strumenti medici e altri prodotti n.c.a. (+28,6%) e prodotti alimentari, bevande e tabacco (+10,4%); all’opposto, quelli che forniscono i contributi negativi più ampi sono metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti (-9,4%) e articoli in pelle, escluso abbigliamento, e simili (-7,9%).

Su base annua, invece, l’export aumenta del 10,7% in termini monetari e del 7,9% in volume. La crescita delle esportazioni in valore è più sostenuta per i mercati extra Ue (+13,6%) rispetto a quelli Ue (+8,2%). Tra i settori che più contribuiscono alla crescita tendenziale dell’export si segnalano: articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici (+50,7%), articoli sportivi, giochi, strumenti musicali, preziosi, strumenti medici e altri prodotti non classificati altrove (n.c.a.) (+53,6%), prodotti alimentari, bevande e tabacco (+19,3%), macchinari e apparecchi n.c.a. (+8,9%). Diminuiscono su base annua le esportazioni di autoveicoli (-15,6%) e mezzi di trasporto, autoveicoli esclusi (-5,7%).

I Paesi che forniscono i contributi maggiori all’aumento dell’export su base annua sono: Regno Unito (+42,3%), Turchia (+70,6%), Spagna (+12,7%), Belgio (+20,2%), Francia (+5,2%) e paesi OPEC (+18,2%). Cresce anche la Germania, dopo un anno di ininterrotta flessione. Calano invece le esportazioni verso Svizzera (-6,5%) e Austria (-8,0%).

Per quanto riguarda l’import, su base mensile si stima una riduzione del -1,1% estesa a tutti raggruppamenti ad eccezione dei beni di consumo.

Nel trimestre febbraio-aprile 2024, rispetto al precedente, l’import aumenta dello 0,7%.

Su base annua l’import registra una crescita tendenziale in valore relativamente contenuta (+1,4%), sintesi di un aumento nell’area Ue (+5,4%) e di una contrazione nell’area extra Ue (-3,5%); in volume, le importazioni aumentano del 2,5%. la sua crescita tendenziale, estesa a diversi settori, è frenata dai minori acquisti di materie prime energetiche.

Il saldo commerciale ad aprile 2024 è pari a +4.807 milioni di euro (era +362 milioni ad aprile 2023). Il deficit energetico (-3.787 milioni) si riduce rispetto a un anno prima (-5.730 milioni). L’avanzo nell’interscambio di prodotti non energetici sale da 6.092 milioni di aprile 2023 a 8.595 milioni di aprile 2024.

Nel mese di aprile 2024 i prezzi all’importazione aumentano dello 0,8% rispetto al mese precedente, mentre flettono dell’1,8% su base annua (era -3,5% a marzo).

Tali dinamiche sono ancora principalmente spiegate dai rialzi dei prezzi di beni intermedi ed energia (soprattutto, petrolio greggio e gas naturale).

Fonte: a cura della Redazione di Exportiamo, redazione@exportiamo.it

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