Il mese di marzo testimonia un andamento a due velocità per il commercio extra UE dell’Italia. Ecco quanto emerge dagli ultimi dati ISTAT.
Da un lato, le esportazioni hanno subito una flessione congiunturale del 4,5%, principalmente a causa della riduzione delle vendite di beni strumentali (-13,8%) e energetici (-5,2%). Tale flessione è condizionata dalle operazioni di elevato impatto (cantieristica navale) registrate a febbraio 2024, al netto delle quali si stima una riduzione meno ampia, pari a -0,8%. Dall’altro, le importazioni sono aumentate del 3,1%, trainate da beni intermedi e di consumo non durevoli.
Se guardiamo al primo trimestre nel suo complesso, il quadro non è molto più roseo: le esportazioni sono diminuite dello 0,9% rispetto ai primi tre mesi del 2023, con cali in tutti i raggruppamenti tranne i beni di consumo durevoli (+12,7%). Nello stesso periodo, l’import ha registrato una flessione del 6,1%, cui contribuisce in misura rilevante la contrazione degli acquisti di energia (-17,0%). Nel periodo gennaio-marzo, il saldo commerciale con i paesi extra Ue è positivo per 15,5 miliardi (era +6,8 miliardi nello stesso periodo del 2023).
Su base annua, il calo delle esportazioni si fa più pesante. A marzo 2024, le esportazioni extra UE hanno registrato una diminuzione del 5,7% (era +2,8% a febbraio 2024), con i beni intermedi (-10,2%), quelli di consumo non durevoli (-9,8%) e i beni strumentali (-6,9%) a fare da traino negativo. Per quanto riguarda invece l’import, la sua flessione su base annua si accentua lievemente attestandosi a -12,8%, per effetto principalmente dei minori acquisti di energia (-30,3%), beni strumentali (-12,3%) e beni intermedi (-7,6%), mentre aumentano le importazioni di beni di consumo non durevoli (+5,8%).
Nonostante ciò, il saldo commerciale rimane positivo, attestandosi a 5,603 miliardi di euro (+4,161 milioni rispetto a marzo 2023). Un dato che però non deve ingannare: l’avanzo nell’interscambio di prodotti non energetici, pur ampio, si è ridotto rispetto all’anno precedente, passando da 10.444 milioni di marzo 2023 a 9.615 milioni di marzo 2024 a anche il deficit energetico (-4.012 milioni) è inferiore rispetto a un anno prima (-6.282 milioni).
Tra i principali partner extra UE, spiccano le contrazioni delle esportazioni verso Cina (-26,0%) e Stati Uniti (-6,7%), mentre crescono Turchia (+33,9%) e paesi OPEC (+5,8%. Al contrario, crescono le importazioni da Stati Uniti (+9,8%), India (+5,1%) e Cina (+3,2%), mentre flettono gli acquisti da tutti gli altri principali paesi partner extra Ue27. Le riduzioni tendenziali più marcate riguardano gli acquisti da paesi MERCOSUR (-33,4%), paesi OPEC (-30,6%), paesi ASEAN (-18,7%) e Regno Unito (-15,5%).
Il commento del Presidente di ICE Agenzia Matteo Zoppas
“Questa di marzo 2024 è la decima “inversione” di segno nei dati export extra-Ue a partire dall’aprile scorso. La variabilità è quindi l’elemento distintivo e preminente con cui le nostre imprese devono confrontarsi nell’attuale scenario economico. A marzo 2024, infatti, le esportazioni italiane verso i mercati Extra UE si sono ridotte del 4,5% rispetto a febbraio 2024 (mese che aveva segnato un +7,6% nei confronti di gennaio). La rilevazione Istat sottolinea che il dato complessivo è condizionato in gran parte dalle operazioni di elevato impatto (cantieristica navale) registrate nel mese di febbraio: al netto di queste operazioni, pur permanendo il segno negativo, la flessione si riduce sensibilmente (-0,8%), grazie al buon aumento delle esportazioni dei beni di consumo durevoli (+14,0%).
Rispetto ad un anno fa (marzo 2023), le esportazioni verso i mercati extra UE si sono ridotte del 5,7% (in controtendenza rispetto al +2,8% di febbraio 2024 su febbraio 2023). È una flessione che riguarda praticamente tutti i mercati ad eccezione della Turchia (+33,0%), dell’America centro-meridionale (+2,7%) e del Medio Oriente (+4,8%). Segna una battuta di arresto (-6,7%) la crescita che aveva caratterizzato l’export verso gli Stati Uniti, mentre prosegue la “normalizzazione” del dato della Cina, che rientra dal boom di esportazioni di beni farmaceutici di un anno fa.
Nel primo trimestre 2024, rispetto al precedente, l’export registra una contrazione dello 0,9%. Nonostante ciò, l’avanzo commerciale con i paesi extra Ue rimane saldamente positivo, passando dai 6,8 miliardi del primo trimestre 2023 agli attuali 15,5 miliardi.
Queste oscillazioni confermano l’estrema volatilità della situazione internazionale. A fronte di ciò, il risultato di questi primi tre mesi, messo a segno dall’export Made in Italy, è ancora positivo se teniamo conto che siamo a +34% rispetto al 2019 e alla stagione dei cigni neri. Le incognite che hanno caratterizzato questi ultimi dieci mesi e il conseguente clima di attesa da parte dei consumatori rimangono ancora attuali e probabilmente continueranno a condizionare le dinamiche economiche dei prossimi mesi. È quindi ancora prematuro poter indicare un trend strutturale per l’export 2024″.
Fonte: a cura della Redazione di Exportiamo, redazione@exportiamo.it
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