L’Arabia Saudita ha recentemente introdotto una politica di esenzione fiscale trentennale per le multinazionali che trasferiscono la loro sede regionale nel Regno. Questa iniziativa, in vigore dal 16 febbraio 2024, mira ad attrarre società estere e a creare hub regionali nel paese.
L’Arabia Saudita ha pubblicato una legge che offre alle multinazionali straniere di beneficiare di un’esenzione fiscale del 30% sul reddito per un periodo di 30 anni, a condizione che trasferiscano la loro sede regionale nel Regno mediorientale. La legge, entrata in vigore il 16 febbraio 2024, si allinea alle normative fiscali e di zakat esistenti nel Paese e mira ad attrarre investimenti stranieri, creare posti di lavoro e diversificare l’economia.
Tale esenzione si inserisce in un contesto più ampio di incentivi fiscali introdotti dal governo a partire da dicembre 2023. L’obiettivo è chiaro: attrarre capitali esteri e incoraggiare le società straniere a stabilire i propri hub regionali nel Regno.
Con la nuova legge in vigore, le imprese idonee possono beneficiare di un’aliquota d’imposta sul reddito pari a zero e ritenute fiscali ridotte per tre decenni. Si tratta di un’agevolazione significativa che si aggiunge ad altri vantaggi, come la possibilità di ottenere contratti governativi.
In precedenza, il governo saudita aveva annunciato che a partire dal 1° gennaio 2024 non avrebbe più assegnato contratti a società straniere o entità commerciali con base in Medio Oriente al di fuori dell’Arabia Saudita. Questa decisione ha spinto oltre 200 aziende internazionali ad aprire la loro sede regionale a Riyadh entro la fine del 2023, ottenendo così l’accesso a questo importante bacino di opportunità.
Inoltre, queste imprese avranno requisiti di “Saudizzazione” ridotti e procedure semplificate per i permessi di lavoro dei coniugi dei dirigenti collocati presso tali sedi.
L’articolo 4 del regolamento specifica che gli incentivi fiscali durano 30 anni per le sedi regionali che svolgono attività qualificate, con possibilità di rinnovo. Il periodo di validità inizia al momento dell’ottenimento della licenza di sede regionale e termina alla scadenza dei 30 anni o alla cessazione delle attività della sede stessa.
Per garantire la conformità, l’articolo 5 stabilisce diversi requisiti economici che le sedi regionali devono soddisfare. Questi includono il possesso di una licenza valida rilasciata dal Ministero degli Investimenti, il mantenimento di asset appropriati e spese operative in Arabia Saudita e la generazione di entrate da attività approvate all’interno del Paese.
Il regolamento impone, inoltre, l’osservanza di procedure specifiche per la tenuta e la comunicazione dei registri. L’Autorità Generale di Zakat, Imposte e Dogane (ZATCA) è responsabile del monitoraggio e della verifica della conformità a tali requisiti.
Gli articoli 11 e 12 del regolamento chiariscono le conseguenze del mancato rispetto dei requisiti economici da parte delle sedi regionali. In tali casi, le aziende possono incorrere in sanzioni, multe o addirittura nella sospensione o cancellazione degli incentivi fiscali.
Inoltre, il regolamento specifica che le sedi regionali saranno considerate residenti dell’Arabia Saudita ai fini dei trattati internazionali, a condizione che soddisfino i criteri di residenza stabiliti dalla legge sulle imposte sul reddito.
In definitiva, l’esenzione fiscale trentennale rappresenta un’opportunità significativa per le multinazionali che desiderano espandere la propria attività in Arabia Saudita. Tuttavia, è importante che le aziende interessate valutino attentamente i requisiti e le condizioni per beneficiare di questa iniziativa. La conformità alle normative fiscali e la collaborazione con la ZATCA sono fattori essenziali per garantire il successo a lungo termine delle sedi regionali in Arabia Saudita.
Fonte: a cura della Redazione di Exportiamo, redazione@exportiamo.it
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