Nonostante le sfide globali e le oscillazioni nei mercati internazionali, l’Italia ha mantenuto un saldo commerciale positivo verso i paesi al di fuori dell’Ue nel 2023, evidenziando una resilienza nell’interscambio commerciale e una riduzione significativa del deficit energetico. È quanto emerge dagli ultimi dati ISTAT.
A dicembre 2023 l’export verso i paesi extra Ue registra un lieve incremento congiunturale (+0,9%), spiegato principalmente dalle maggiori vendite di beni intermedi (+4,6%); aumentano anche le vendite di beni strumentali (+1,3%) mentre si riducono quelle di beni di consumo non durevoli (-3,0%); stazionario l’export di energia.
Nel quarto trimestre 2023, rispetto al precedente, l’export cresce del 2,3%; l’incremento riguarda tutti i raggruppamenti ed è più elevato per beni di consumo durevoli (+5,4%) e beni intermedi (+3,4%).
Su base annua, si amplia la flessione dell’export (7,2%, era -3,4% a novembre). Ad esclusione dei beni di consumo durevoli (+0,4%), la flessione è diffusa ed è più ampia per energia (-13,1%), beni di consumo non durevoli (-10,6%) e beni intermedi (-7,8%).
Tranne che verso i paesi OPEC (+26,5%), si rilevano riduzioni su base annua delle esportazioni verso tutti i principali paesi partner extra Ue27; le più ampie riguardano Cina, Giappone (per entrambi -16,6%) e Regno Unito (-10,0%).
Nel complesso del 2023, l’export verso i paesi extra Ue cresce del 2,5% (+20,1% nel 2022); a contribuire sono le maggiori vendite di beni strumentali e beni di consumo non durevoli.
Dal lato dell’import, invece, a dicembre 2023 si stima una diminuzione congiunturale del -2,5%. Ad esclusione dei beni di consumo non durevoli (+4,1%), si rilevano riduzioni congiunturali per tutti i raggruppamenti; la più ampia per i beni strumentali (-7,9%).
Nel quarto trimestre 2023, l’import registra una crescita modesta (+0,2%), spiegata dai maggiori acquisti di beni di consumo non durevoli (+1,2%) e beni intermedi (+0,8%).
Su base annua, l’import registra una contrazione tendenziale del 26,8%, cui contribuisce la riduzione degli acquisti di tutti i raggruppamenti e, in particolare, di energia (-43,5%) e beni intermedi (-20,6%).
Tranne che dagli Stati Uniti (+12,8%), le importazioni da tutti i principali paesi partner extra Ue27 sono in calo su base annua. Gli acquisti dalla Russia registrano la flessione tendenziale più ampia (-77,4%); marcate anche le riduzioni degli acquisti da paesi ASEAN (-41,9%) e paesi OPEC (-39,1%).
Nel complesso del 2023, l’import registra una contrazione marcata (-20,9%; era +54,5% nel 2022), quasi totalmente spiegata dalla riduzione degli acquisti di energia e beni intermedi.
A dicembre 2023 il saldo commerciale con i paesi extra Ue27 è positivo e pari a +8.335 milioni (+4.007 milioni nello stesso mese del 2022).
Il 2023, nel complesso, si chiude con un avanzo commerciale verso i paesi extra Ue pari a 48,7 miliardi di euro, a fronte di un deficit di 25,9 miliardi del 2022.
Il deficit energetico (-4.911 milioni) è in forte riduzione rispetto all’anno precedente (-9.240 milioni). L’avanzo nell’interscambio di prodotti non energetici è pari a +13.245 milioni (+13.247 milioni a dicembre 2022).
Fonte: a cura della Redazione di Exportiamo, redazione@exportiamo.it
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