Dopo la buona performance di ottobre, tornano a calare le esportazioni del Made in Italy. È quanto emerge dagli ultimi dati diffusi oggi dall’ISTAT.

Dopo la crescita di ottobre, quando l’export made in Italy era arrivato a sfiorare un incremento di quasi il 4%, a novembre si assiste ad una nuova riduzione congiunturale del -2,4%. La diminuzione mensile dell’export coinvolge sia l’area Ue (-2,0%) che extra-Ue (-2,9%).

Nella media degli ultimi tre mesi, la dinamica congiunturale è stazionaria.

Nei primi undici mesi del 2023, l’export registra una moderata crescita tendenziale (+0,7%), cui contribuiscono in particolare le maggiori vendite di macchinari e apparecchi n.c.a. (+10,0%), autoveicoli (+23,7%), prodotti alimentari, bevande e tabacco (+6,5%), articoli farmaceutici, chimico-medicali e botanici (+4,2%) e mezzi di trasporto, autoveicoli esclusi (+5,4%).

Su base annua l’export mostra una riduzione del 4,4% in termini monetari (rispetto al +3,1% di ottobre) e del 6,4% in volume. La flessione in valore è più accentuata per i mercati Ue (-5,4%) rispetto a quelli extra-UE (-3,4%).

Tra i settori che contribuiscono maggiormente alla riduzione annuale delle esportazioni, si evidenziano i metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti (-16,0%), mezzi di trasporto, autoveicoli esclusi (-23,0%), coke e prodotti petroliferi raffinati (-22,5%) e sostanze e prodotti chimici (-7,4%). Al contrario, crescono su base annua le esportazioni di macchinari e apparecchi non classificati altrove (n.c.a.) (+5,1%), autoveicoli (+16,6%) e prodotti alimentari, bevande e tabacco (+3,9%).

Su base annua, i paesi che forniscono i contributi maggiori alla flessione dell’export nazionale sono: Svizzera (-23,7%), Regno Unito (-19,8%), Germania (-6,4%), Belgio (-13,7%) e Francia (-4,4%). Crescono invece le esportazioni verso Stati Uniti (+5,0%), paesi OPEC (+5,6%), Turchia (+7,8%) e Cina (+5,8%).

Per quanto riguarda l’import, a novembre si stima una riduzione congiunturale del -0,6% rispetto al mese precedente, ed anche nel trimestre settembre-novembre 2023, rispetto al precedente, l’import registra una modesta contrazione (-0,1%). Su base annua l’import registra una flessione tendenziale dell’8,9% in valore, sintesi di un’ampia contrazione per l’area extra Ue (-20,7%) e di un contenuto aumento per quella Ue (+1,3%); in volume, la riduzione è molto contenuta (-0,2%). In generale, comunque, l’import mostra una lieve attenuazione della dinamica negativa in atto da marzo 2023.

La stima del saldo commerciale a novembre 2023 è pari a +3.889 milioni di euro (era +1.447 milioni a novembre 2022): il saldo commerciale, quindi, è positivo per 28,9 miliardi (era -34,7 miliardi nello stesso periodo del 2022). Il deficit energetico (-4.850 milioni) è in forte riduzione rispetto all’anno precedente (-8.400 milioni). L’avanzo nell’interscambio di prodotti non energetici scende da 9.847 milioni di novembre 2022 a 8.739 milioni di novembre 2023.

Nei primi undici mesi del 2023, i prezzi all’import registrano un nuovo aumento congiunturale aumentano dello 0,3% su base mensile, per quanto contenuto (aumentano dello 0,3% su base mensile), e un ulteriore ridimensionamento della flessione tendenziale (diminuiscono del 9,4% su base annua, mentre era -10,2% a ottobre) cui contribuisce soprattutto il rialzo dei prezzi di alcuni prodotti energetici nell’area non euro (gas naturale).

Fonte: a cura della Redazione di Exportiamo, redazione@exportiamo.it

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