Torna anche quest’anno la Settimana Anticontraffazione, con incontri, webinar e approfondimenti per contrastare il mercato del falso che, nel 2022, è costato all’Italia quasi 4 milioni di euro, colpendo soprattutto le PMI.
Si svolgerà dal 23 al 27 ottobre la “Settimana Anticontraffazione 2023”, iniziativa del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, grazie al supporto operativo della Direzione Generale per la Tutela della Proprietà Industriale – Ufficio Italiano Brevetti e Marchi, dedicata al tema della lotta alla contraffazione e al contrasto del mercato del falso che vedrà la partecipazione di esponenti delle istituzioni, di livello europeo e internazionale, esperti di settore e del sistema universitario, associazioni di imprese, forze dell’ordine, rappresentanti di agenzie di enforcement e delle piattaforme e-commerce e cultori della materia.
Finalità dell’iniziativa, giunta alla sua ottava edizione, è quella di evidenziare caratteristiche ed evoluzioni del mercato del falso, condividere esperienze e iniziative dei diversi attori, pubblici e privati, impegnati nella prevenzione e nel contrasto del fenomeno sui mercati online e offline.
Ogni giornata della “Settimana” sarà dedicata a tematiche di grande rilevanza, con l’obiettivo di sensibilizzare imprese e consumatori sui rischi e i danni causati dai prodotti contraffatti: il sistema di enforcement e il ruolo di IP Enforcement Portal nel contesto italiano; il nuovo e recente Regolamento europeo per il mercato digitale; l’impatto della contraffazione nel settore auto; i rischi e le opportunità del metaverso per la tutela e la valorizzazione della Proprietà Industriale; il disegno di legge sul “Made in Italy”; le soluzioni tecnologiche avanzate a supporto della lotta alla contraffazione.
La contraffazione - diffusa a livello globale, estesa a tutti i settori produttivi, connessa sempre più alle organizzazioni criminali, in grado di evolvere le proprie strategie produttive e distributive per rispondere alla domanda di mercato e di adattarle in relazione alle nuove tecnologie ICT – infatti, procura perdite economiche per il sistema produttivo e per lo Stato, danni all’immagine dei prodotti Made in Italy, rischi per la salute e per la sicurezza dei consumatori, perdita di posti di lavoro a vantaggio dell’aumento del lavoro “nero” e una riduzione degli investimenti delle imprese in innovazione e creatività.
Le più colpite sono le PMI
Il nostro Paese si colloca al 3° posto, dopo Stati Uniti e Svizzera, nella classifica degli Stati le cui PMI sono risultate più colpite dalla contraffazione negli anni dal 2011 al 2019, secondo dati riguardanti i sequestri in dogana. L’Italia è anche al 4° posto nella classifica analoga riguardante le grandi imprese. Secondo i dati della Guardia di Finanza, nel 2022, il fenomeno della contraffazione ha causato all’Italia perdite per quasi 4 milioni di euro.
Secondo un recente rapporto diffuso da EUIPO (Ufficio dell’Unione Europea per la Proprietà Intellettuale) in collaborazione con OCSE (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico), in ambito UE, il segmento maggiormente colpito dagli effetti della contraffazione è quello delle PMI, soprattutto perché queste non hanno le capacità di potersi dotare di strumenti idonei a tutelare marchi, design e innovazioni.
Per molte aziende appare troppo onerosa la difesa dei propri diritti di proprietà intellettuale e ciò determina che, pur se il fenomeno della contraffazione riguarda ogni categoria di impresa, i suoi effetti, in termini di danni economici e reputazionali, oltre che di perdita di competitività, hanno un impatto più pesante sulle PMI. Mentre, infatti, le imprese di grandi dimensioni tendono a tutelare e difendere i propri diritti in modo sistematico, stanziando una consistente parte del loro fatturato per la difesa del proprio marchio e spesso costituendo anche Uffici a questo dedicati, fra le piccole e medie realtà imprenditoriali l’uso degli strumenti di tutela per marchi, design e invenzioni è meno frequente.
L’estensione geografica della tutela tende a essere più limitata e spesso non copre la Cina popolare, da dove proviene la maggior parte delle merci sequestrate per violazione dei diritti di proprietà intellettuale (circa l’84%). Le PMI, inoltre, sempre secondo le conclusioni del Report EUIPO, hanno più difficoltà a bloccare le attività dei contraffattori, che sono consapevoli di correre meno rischi nel violare la proprietà intellettuale delle imprese di dimensioni contenute, attesi i loro limiti in capacità di difesa proattiva.
Eppure basterebbe pensare che, se gli strumenti a tutela della proprietà intellettuale sono percepiti come eccessivamente onerosi, sia in termini di tempo che di risorse, i costi per la tutela e la difesa dei marchi, del design e delle innovazioni rappresentano soltanto una frazione di ciò che è stato investito per ideare, realizzare e promuovere i prodotti o i servizi. Rinunciare a proteggere tale investimento significa appunto metterlo a rischio, agevolando, nel contempo, gli utili dei contraffattori.
Inoltre, è possibile anche ridurre i costi grazie ai contributi a fondo perduto e alle agevolazioni fiscali che riducono la spesa per registrare marchi e design, nonché ottenere brevetti sia in Europa che nei Paesi extra-europei, come l’iniziativa dell’EUIPO denominata “Ideas Powered for Business”, che ha riaperto gli sportelli per l’edizione 2023, o la nuova edizione dei bandi Brevetti+, Disegni+ e Marchi+ finanziati dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy.
La Settimana Anticontraffazione è un’occasione utile per riflettere su queste tematiche e acquisire maggiore consapevolezza dei danni provocati dai falsi, perché, come ben sottolineato anche dallo slogan della manifestazone “La lotta al falso passa anche da te”, e tutti possiamo renderci protagonisti attivi nel contrasto alla contraffazione.
Per favorire la più ampia partecipazione, anche quest’anno i lavori si svolgeranno in modalità mista, prevedendo la trasmissione in diretta streaming sui canali istituzionali dell’UIBM degli eventi in presenza e/o la possibilità di rivedere la registrazione dell’evento alla sua conclusione.
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Fonte: a cura della Redazione di Exportiamo, redazione@exportiamo.it
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