Secondo gli ultimi dati diffusi dall’ISTAT, l’export italiano al di fuori del Vecchio Continente, che nei mesi precedenti si era dimostrato fiacco, sembra avere ripreso slancio facendo segnare un +1,2% a maggio. Aumentano le vendite verso paesi OPEC, Cina e Giappone.

Dopo due mesi di riduzioni, a maggio 2023 l’export verso i paesi extra Ue27 torna a registrare un aumento congiunturale del +1,2%, che, al netto delle operazioni occasionali di elevato impatto (cantieristica navale) rilevate il mese precedente, si stima molto più marcato e pari a +5,2%. L’incremento su base mensile dell’export è dovuto alle maggiori vendite di beni di consumo durevoli (+7%) e non durevoli (+3,4%) e beni intermedi (+3,3%); diminuiscono, invece, le esportazioni di energia (-9,2%) e beni strumentali (-1,8%).

Nel trimestre marzo-maggio 2023, rispetto al trimestre precedente, l’export si riduce del 4,2%; la flessione riguarda tutti i raggruppamenti, ad esclusione di beni strumentali (+3,6%), ed è più ampia per energia (-17,8%) e beni di consumo non durevoli (-9,0%).

Anche su base annua, dopo la battuta d’arresto di aprile (-4,9%), l’export torna a crescere del 4,1%, trainato dalle maggiori vendite di beni strumentali (+16%) e beni di consumo non durevoli (+7,2%).

Per quanto riguarda le destinazioni dell’export del made in Italy si rilevano aumenti su base annua verso quasi tutti i principali paesi partner extra Ue27: i più ampi riguardano paesi OPEC (+28,8%), Cina (+14,8%) e Giappone (+14,7%). Flettono, invece, le vendite verso gli Stati Uniti (-5,8%).

Lato import, a maggio 2023 si rileva una diminuzione del -4,6%. La flessione su base mensile è dovuta soprattutto alla contrazione degli acquisti di energia (-17,7%), su cui incide il calo dei prezzi e dei volumi importati di gas naturale allo stato gassoso.

Nel trimestre marzo-maggio 2023, rispetto al trimestre precedente, l’import diminuisce del 9,6%; anche in questo caso, la flessione è diffusa a tutti i raggruppamenti, a esclusione di beni strumentali (+2,3%), ed è più marcata per energia (-24,4%) e beni di consumo non durevoli (-5,1%).

Su base annua, l’import, con la decisa riduzione degli acquisti di energia (-42,7%), si conferma in flessione per il quinto mese consecutivo facendo registrare a maggio 2023 una flessione tendenziale del 13,8%.

Le importazioni dalla Russia si riducono dell’86,5% su base annua. Ampie contrazioni – superiori alla media delle importazioni dai paesi extra Ue27 – si rilevano anche per gli acquisti da paesi OPEC (-24,3%) e paesi MERCOSUR (-20,2%). Per contro, aumentano le importazioni da Svizzera (+28,7%), India (+13,2%), Stati Uniti (+7,7%) e Turchia (+4,6%).

A maggio 2023 il saldo commerciale con i paesi extra Ue27 è positivo e pari a +4.473 milioni (-258 milioni a maggio 2022). Il deficit energetico (-4.828 milioni) è inferiore rispetto a un anno prima (-8.289 milioni) e l’avanzo nell’interscambio di prodotti non energetici aumenta da 8.031 milioni di maggio 2022 a 9.300 milioni di maggio 2023.

Fonte: a cura di Exportiamo, di Miriam Castelli, redazione@exportiamo.it

Infografica: Morvarid Mahmoodabadi

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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