Continua la performance poco brillante dell’export italiano che flette anche ad aprile, sia su base mensile che su base annua. Lo rende noto l’ISTAT.

Ad aprile, l’export registra una nuova flessione su base mensile (-1,7%) – la seconda consecutiva–, che riguarda entrambe le aree, Ue (-1,5%) ed extra Ue (-2,0%), ed è dovuta alla riduzione delle vendite di prodotti intermedi e beni di consumo.

Nel trimestre febbraio-aprile 2023, rispetto al precedente, l’export si riduce del 2,2%. Tuttavia, nei primi quattro mesi del 2023, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, le esportazioni registrano una crescita tendenziale del 5,9%, cui contribuisce in particolare l’aumento delle vendite di macchinari e apparecchi n.c.a. (+14,2%), articoli farmaceutici, chimico-medicali e botanici (+17,6%), autoveicoli (+22,7%) e prodotti alimentari, bevande e tabacco (+10,5%).

Su base annua, l’export flette per la prima volta da febbraio 2021 facendo segnare una diminuzione del 5,4% in termini monetari e una contrazione più ampia in volume (-10,3%). La riduzione dell’export in valore riguarda sia i mercati Ue (-5,7%) sia quelli extra Ue (-4,9%).

Tra i settori che contribuiscono maggiormente alla riduzione tendenziale dell’export si segnalano: metalli e prodotti in metallo (-20,1%), articoli farmaceutici, chimico-medicali e botanici (-22,1%), prodotti della raffinazione (-31,7%) e sostanze e prodotti chimici (-14,7%). Aumentano su base annua le esportazioni di mezzi di trasporto, autoveicoli esclusi (+24,7%), autoveicoli (+30,1%) e macchinari e apparecchi n.c.a. (+5,2%).

I paesi che forniscono i maggiori contributi alla flessione dell’export nazionale su base annua sono: Germania (-8,7%), Belgio (-23,0%) e Regno Unito (-13,7%). Per contro, crescono le esportazioni verso Stati Uniti (+6,5%), Svizzera (+4,1%), Spagna (+3,6%) e Turchia (+8,6%).

Per quanto riguarda le importazioni, ad aprile 2023 si interrompe la dinamica negativa in atto dall’autunno scorso, registrandosi un marcato incremento congiunturale (+5,3%), diffuso a tutti i raggruppamenti.

Nel trimestre febbraio-aprile 2023, rispetto al precedente, l’import si riduce del 6,5%.

Su base annua l’import registra una flessione tendenziale del 12,3% in valore – molto più marcata per l’area extra Ue (-19,4%) rispetto all’area Ue (-5,6%) –, mentre in volume mostra un calo più contenuto (-4,8%). A questa contrazione (la seconda per due mesi consecutivi) contribuisce per un terzo il crollo degli acquisti di gas naturale e petrolio greggio dalla Russia.

La stima del saldo commerciale ad aprile 2023 è pari a +318 milioni di euro (era -3.639 milioni ad aprile 2022). Il deficit energetico (-5.730 milioni) si riduce rispetto a un anno prima (-9.111 milioni), mentre l’avanzo nell’interscambio di prodotti non energetici aumenta da 5.472 milioni di aprile 2022 a 6.047 milioni di aprile 2023.

Nel mese di aprile 2023 i prezzi all’importazione diminuiscono dell’1,0% su base mensile e del 6,2% su base annua (era -2,6% a marzo). L’ulteriore calo su base mensile e l’ampliamento della flessione su base annua dei prezzi all’import sono ancora principalmente spiegati dai ribassi dei prezzi dei prodotti energetici; al netto di questi, i prezzi all’import registrano un calo congiunturale modesto (-0,2%) e crescono dello 0,9% in termini tendenziali.

Fonte: a cura di Exportiamo, di Miriam Castelli, redazione@exportiamo.it

Infografica: Morvarid Mahmoodabadi

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