Il Consiglio dei Ministri ha approvato il nuovo disegno di legge delega per la riforma degli incentivi alle imprese che si pone l’obiettivo di migliorare l’efficacia degli interventi, puntando sulla massima semplificazione, organizzazione e digitalizzazione delle varie procedure.

Il sistema degli incentivi alle imprese verrà totalmente riformato secondo criteri di programmazione pluriennale, misurabilità degli effetti, coesione sociale, economica e territoriale, valorizzazione delle donne.

Sarà individuato un insieme limitato e definito di modelli agevolativi, che sarà regolato da un Codice degli incentivi alle imprese e digitalizzato per garantire la semplicità delle procedure di incentivazione. Oltre a razionalizzare numero e forma delle agevolazioni e a semplificare i controlli sui beneficiari, il Codice degli incentivi conterrà anche i principi e i modelli a cui dovranno ispirarsi in futuro i bandi.

Sono questi gli obiettivi del disegno di legge, approvato con procedura d’urgenza lo scorso 23 febbraio dal Consiglio dei Ministri, che delega il Governo a definire, entro 24 mesi dalla sua entrata in vigore, una riforma che razionalizzi e semplifichi gli incentivi per ridurre i tempi e i costi delle relative richieste.

Cosa prevede esattamente la Riforma?

Come si legge nella bozza del ddl in circolazione, la riforma poggerà su alcuni principi e criteri generali, ovvero:

  • programmazione degli interventi da parte di ciascuna amministrazione e indicazione della loro estensione temporale, anche pluriennale, in modo da assicurare un sostegno tendenzialmente continuativo e adeguato alle finalità stabilite;
  • misurabilità dell’impatto nell’ambito economico oggetto degli incentivi alle imprese, sulla base della valutazione in itinere ed ex post degli effetti ottenuti;
  • rafforzamento della coesione sociale, economica e territoriale per uno sviluppo economico armonico ed equilibrato della Nazione, con particolare riferimento alle politiche di incentivazione della base produttiva del Mezzogiorno;
  • valorizzazione del contributo delle donne alla crescita economica e sociale della Nazione. 

Gli interventi normativi per la riforma degli incentivi alle imprese dovranno consentire:

  • la razionalizzazione dell’offerta di incentivi alle imprese, attraverso l’individuazione di un insieme limitato e definito di modelli agevolativi;
  • la codificazione delle regole procedurali concernenti gli interventi di incentivazione alle imprese, che saranno armonizzate e coordinate in un Codice degli incentivi alle imprese.

Tale Codice dovrà contenere, al suo interno, i principi che regolamentano i procedimenti amministrativi relativi ai vari incentivi alle imprese, che verranno definiti secondo criteri specifici:

  • definizione dei contenuti minimi dei bandi, delle direttive o dei provvedimenti;
  • revisione, aggiornamento e semplificazione dei procedimenti amministrativi relativi a concessione ed erogazione dei sostegni;
  • rafforzamento delle attività di valutazione sull’efficacia delle misure;
  • implementazione di soluzioni tecnologiche, basate anche sull’intelligenza artificiale;
  • conformità con la normativa in materia di aiuti di Stato.

Il provvedimento - ha commentato il Ministro delle Imprese e del Made in Italy (MIMiT) Adolfo Urso - nasce dalla necessità di avere una riforma organica per fermare la giungla degli incentivi. L’obiettivo è semplificare e omogenizzare. Le sfide globali di oggi hanno bisogno di risposte mirate e coerenti con un sistema degli incentivi alle imprese compiuto e coordinato che possa rappresentare un corpus organico di regole che sia di riferimento tanto per i decisori pubblici che per le imprese”.

Nell’ultimo anno di rilevazione (il 2021), il sistema agevolativo nazionale - si legge nella nota del MIMiT - ha fatto registrare un numero complessivo di 1.982 interventi agevolativi, di cui n. 229 delle amministrazioni centrali e n. 1.753 delle amministrazioni regionali.

Digitalizzazione e modernizzazione delle procedure

Il ddl – prosegue il MIMiT - è collegato alla Legge di Bilancio 2023-2025 in coerenza con le indicazioni del DEF e con il PNRR. La riforma degli incentivi alle imprese costituisce un passaggio necessario anche per la promozione della politica industriale italiana che richiede sul piano nazionale un maggiore efficientamento degli interventi per le imprese nonché di orientamento verso le sfide globali come la transizione green e digitale.

Uno degli aspetti fondamentali e più importanti della riforma degli incentivi, infatti, è la digitalizzazione e la modernizzazione delle varie procedure che permetterà di alleggerire il carico burocratico a carico degli imprenditori e delle varie amministrazioni e di velocizzare la concessione e l’erogazione delle agevolazioni.

Uno dei compiti del Governo sarà quello di valorizzare le potenzialità del Registro nazionale degli aiuti di Stato (RNA) e della piattaforma telematica “Incentivi.gov.it”.

Attraverso questi strumenti, adeguatamente implementati, potranno essere offerti nuovi servizi, che non solo forniranno supporto nelle varie fasi della concessione degli incentivi ma potranno accelerare e migliorare la qualità del sostegno pubblico già dalla fase di progettazione ricorrendo in alcuni casi anche all’intelligenza artificiale.

Le varie misure di incentivo, poi, saranno adeguatamente pubblicizzate sui siti istituzionali delle amministrazioni competenti, sulla piattaforma dedicata agli incentivi, e sulla Gazzetta Ufficiale.

Sono questi i punti principali della riforma degli incentivi alle imprese prevista dal Governo. I tempi per una concreta attuazione sono ancora lunghi, ma la prima pietra è stata posta.

Fonte: a cura della Redazione di Exportiamo, redazione@exportiamo.it

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