Bruxelles decide nuove sanzioni contro Mosca ad un anno dallo scoppio della guerra In Ucraina. È di 11 miliardi di euro il valore delle merci colpite dal nuovo round che, inoltre, mette in black list 121 nuove persone ed entità coinvolte nel conflitto.

Intesa sul filo di lana quella raggiunta dagli ambasciatori dei 27 Stati membri dell’Unione europea a due ore dalla mezzanotte, dopo una lunga e travagliata trattativa, per non venire meno alla promessa di approvare il decimo pacchetto di sanzioni contro la Russia nella data simbolica del 24 febbraio, il primo anniversario dell’invasione dell’Ucraina da parte di Mosca.

La questione su cui i 27 si erano incagliati, ovvero l’import della gomma sintetica, si è chiusa con un compromesso tra la Polonia che voleva il divieto totale, e i paesi, come Germania e Italia, che si opponevano: è stato stabilito il divieto di importazione con una deroga quest’anno fino a 355mila tonnellate.

Il nuovo round di sanzioni, entrato in vigore già dal 25 febbraio, vale oltre 11 miliardi di euro e colpisce numerosi settori. “Si tratta del pacchetto più ampio di sempre, che riduce l’arsenale bellico della Russia e colpisce profondamente la sua economia” ha dichiarato la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen.

Nuove restrizioni all’export e all’import

Sono stati imposti ulteriori divieti all’esportazione di tecnologie critiche e beni industriali, quali elettronica, veicoli speciali, componenti di macchine, pezzi di ricambio per autocarri e motori a reazione, come anche beni per il settore dell’edilizia che possono essere utilizzati dall’esercito russo, quali antenne e gru.

L’elenco degli articoli sottoposti a restrizioni che potrebbero contribuire al rafforzamento tecnologico del settore della difesa e della sicurezza della Russia comprende adesso anche nuovi componenti elettronici destinati a essere utilizzati nei sistemi d’armi russi recuperati sul campo di battaglia, tra cui droni, missili, elicotteri, come anche specifici materiali contenenti terre rare, circuiti elettronici integrati e termocamere.

Inoltre il Consiglio ha deciso di proibire il transito attraverso la Russia di beni e tecnologie a duplice uso dell’UE esportati, al fine di evitare l’elusione.

Infine sono state imposte ulteriori restrizioni alle importazioni di beni che generano significativi introiti per la Russia, quali l’asfalto e la gomma sintetica, appunto.

Si amplia la black list delle persone e delle entità sanzionate

Il Consiglio ha deciso di imporre misure restrittive ad altre 87 persone e 34 entità.

I 121 nuovi inserimenti in elenco riguardano varie categorie di persone ed entità, tra cui importanti decisori politici a livello politico/istituzionale, leader militari, imprese che producono missili, droni, aeromobili, veicoli militari, navi da guerra o sistemi di controllo e li forniscono alle forze armate russe.

Il Consiglio impone inoltre sanzioni a persone responsabili di deportazioni e adozioni forzate di minori ucraini e ad organizzazioni e persone, tra cui scrittori, presentatori e direttori di alto livello di canali televisivi e gruppi mediatici importanti, propagandisti e altre personalità, colpevoli di inquinare lo spazio pubblico con attività di disinformazione.

Sempre con l’obiettivo di combattere la campagna russa di manipolazione delle informazioni, il Consiglio ha avviato il processo di sospensione delle licenze di radiodiffusione di altri due organi di informazione: RT Arabic e Sputnik Arabic. Tali organi, secondo l’Ue, sono sotto il controllo permanente, diretto o indiretto, della leadership della Federazione russa e sono stati utilizzati da quest’ultima per le sue azioni continue e concertate di disinformazione e propaganda di guerra, che legittimano l’aggressione russa e compromettono il sostegno all’Ucraina.

Gli inserimenti in elenco riguardano anche attori economici in settori che costituiscono una notevole fonte di reddito per il governo russo o lo sostengono dal punto di vista finanziario. Tra le entità oggetto di sanzioni figurano 3 nuove banche (Alfa-Bank, Rosbank e Tinkoff Bank), il Fondo di ricchezza nazionale della Federazione russa e la compagnia assicurativa Russian National Reinsurance Company.

Per la prima volta in assoluto, l’Ue estende le sue sanzioni prendendo di mira quattro persone e sette entità iraniane legate al corpo delle Guardie rivoluzionarie, l’organizzazione paramilitare che opera in stretta collaborazione con il leader di Teheran Ali Khamenei e che secondo l’Unione sta fornendo a Mosca armi letali, in particolare i cosiddetti “droni kamikaze” programmati per autodistruggersi una volta colpito il bersaglio.

Complessivamente, le misure restrittive dell’UE relative ad azioni che compromettono o minacciano l’integrità territoriale, la sovranità e l’indipendenza dell’Ucraina si applicano attualmente a 1473 persone e 205 entità. Le persone designate sono soggette a congelamento dei beni ed è fatto divieto ai cittadini e alle imprese dell’UE di mettere fondi a loro disposizione. Le persone fisiche sono inoltre oggetto di un divieto di viaggio che impedisce loro di entrare o transitare nel territorio dell’UE.

Alla luce di tutte queste novità, è dunque opportuno che le aziende che hanno rapporti con la Russia prevedano un aggiornamento delle due diligence sia oggettive (relative a beni e tecnologie) sia soggettive (relative a persone, enti e società coinvolte nelle operazioni commerciali) per continuare ad operare in compliance con le regole comunitarie.

Fonte: a cura della Redazione di Exportiamo, redazione@exportiamo.it

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