L’Istat ha diffuso questa mattina i dati relativi all’andamento degli scambi commerciali con i Paesi extra europei, mettendo in evidenza una flessione congiunturale dell’export (-2,6%), compensata però da una crescita tendenziale del 18,2% ed una annuale del 20, 2%.
A dicembre 2022 si stima una diminuzione congiunturale delle esportazioni verso i paesi extra Ue pari al -2,6%. La diminuzione su base mensile dell’export riguarda tutti i raggruppamenti principali di industrie, a esclusione di beni di consumo non durevoli (+0,4%), ed è spiegata soprattutto dal calo delle vendite di beni strumentali (-6,4%); in particolare, è condizionata da operazioni occasionali di elevato impatto (cantieristica navale), registrate a dicembre e a novembre, al netto delle quali si stima un calo meno ampio (-0,7%).
Nel quarto trimestre 2022, rispetto al precedente, l’export aumenta dell’1,6%, trainato in particolare dalle maggiori vendite di beni strumentali (+5,5%) e beni di consumo non durevoli (+4,2%); le esportazioni di energia risultano in decisa contrazione (-27,2%).
Su base annua, l’export cresce del 18,2% (era +22,5% a novembre). La crescita, diffusa, è più accentuata per beni strumentali (+24,2%) ed energia (+22,4%).
A dicembre 2022, si rilevano aumenti su base annua delle esportazioni verso quasi tutti i principali paesi partner extra Ue27: i più marcati riguardano Turchia (+38,4%), paesi Mercosur (+33,8%), Svizzera (+24,5%), Stati Uniti (+22,4%) e Giappone (+22,0%). In forte calo l’export verso la Russia (-27,7%).
Per quanto riguarda invece l’import, si registra un calo congiunturale nel mese di dicembre 2022 pari al -4,2%. La flessione è generalizzata e più ampia per beni strumentali (-9,0%).
Prosegue dunque il trend del quarto trimestre 2022, in cui l’import segna una flessione congiunturale dell’11,0%, dovuta principalmente al calo degli acquisti di energia (-20,4%) e beni intermedi (-7,9%).
Su base annua invece l’import registra un incremento tendenziale dell’11,3% (da +27,7% di novembre), cui contribuisce l’aumento degli acquisti di energia (+30,9%).
Gli acquisti da paesi Opec (+75,8%), India (+44,0%), Svizzera (+39,7%) e Stati Uniti (+37,2%) registrano incrementi tendenziali molto più ampi della media delle importazioni dai paesi extra Ue27. Si accentua la flessione dell’import dalla Russia (-62,8%); in calo anche gli acquisti dalla Cina (-9,0%).
A dicembre 2022 il saldo commerciale con i paesi extra Ue27 è positivo (per il secondo mese consecutivo) e pari a +4.084 milioni (+2.224 milioni a dicembre 2021). Il deficit energetico (-9.243 milioni) è più ampio rispetto a un anno prima (-7.006 milioni) ma l’avanzo nell’interscambio di prodotti non energetici, pari a 13.328 milioni, è elevato e in forte aumento rispetto a dicembre 2021 (9.230 milioni).
Nel complesso del 2022, l’export verso i paesi extra Ue registra una crescita del 20,2%, spiegato per un terzo dall’aumento delle vendite di beni di consumo non durevoli; l’import fa segnare una crescita molto più marcata (+54,3%) e per quasi due terzi dovuta ai maggiori acquisti di prodotti energetici. Il 2022 si chiude perciò con un deficit commerciale che supera i -25 miliardi di euro, a fronte di un avanzo di circa 38 miliardi del 2021.
Fonte: a cura di Exportiamo, di Miriam Castelli, redazione@exportiamo.it
Infografica: Morvarid Mahmoodabadi
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