Sono diverse le agevolazioni pubbliche a favore delle imprese per sostenere il peso del caro energia. Scopriamo insieme quali sono le principali.

L’attuale contesto geopolitico, segnato da instabilità, interruzioni e rallentamenti delle catene di fornitura e dall’impennata del costo dell’energia sta mettendo in forte difficoltà l’intero comparto industriale italiano. In particolare, per le piccole e medie imprese italiane, l’ impatto rischia di essere insostenibile, poiché si stima che nel 2022 abbiano dovuto pagare 23,9 miliardi di euro in più rispetto al 2021 a causa del caro bollette. Inoltre, come evidenziato dal Centro Studi di Confindustria, con il rialzo dei tassi di interesse e la minore liquidità a causa delle bollette energetiche, le imprese italiane rischiano di indebitarsi a costi alti.

Per le imprese esportatrici, le difficoltà sembrano essere ancora maggiori, perché se un lato è vero che finora l’export ha retto, tornando a crescere a settembre grazie alle vendite extra-UE e mantenendo una dinamica robusta nella media del 3° trimestre (+2,7% in valore), è vero anche che le indicazioni sugli ordini manifatturieri esteri sono molto deboli e questo non fa che aumentare il clima di incertezza che già si respira. La bilancia commerciale europea, a lungo in attivo, risente inevitabilmente dell’aumento dei prezzi delle materie prime e necessita quindi di più competitività dell’export Ue per mantenere la sua traiettoria che è coerente con quella di un’area in recessione demografica.

Credito d’imposta e Legge di Bilancio 2023

Per fronteggiare questa drammatica situazione, nel corso del 2022 il precedente governo ha varato diverse misure a sostegno delle imprese volte a fronteggiare il caro energia, misure che il governo attuale ha ulteriormente rafforzato con la legge di Bilancio 2023, approvata dal Consiglio dei ministri il 21 novembre 2022 e che ha ricevuto il via libera definitivo del Senato il 29 dicembre 2022.

A fronte di un impiego complessivo di quasi 35 miliardi di euro, circa 21 miliardi di euro sono destinati a misure per aiutare famiglie e imprese, con l’obiettivo di contrastare proprio gli effetti dell’aumento del costo di gas ed elettricità.

Per il primo trimestre del 2023 vengono confermati e potenziati i bonus precedentemente in vigore, primo fra tutti il credito d’imposta per l’acquisto di energia e gas, che aumenta dal 30 al 35% per le imprese non energivore che hanno contatori con potenza pari almeno a 4,5 kW, e dal 40 al 45% per quelle energivore, gasivore e non gasivore. Il credito può essere compensato entro il 31 dicembre 2023 o ceduto a terzi.

L’intervento va a compensare i maggiori costi sostenuti per l’energia acquistata e utilizzata nel periodo gennaio-marzo 2023. Se il prezzo dell’energia, calcolato sulla media del quarto trimestre 2022, al netto di imposte ed eventuali sussidi, ha registrato un incremento per kWh superiore al 30% rispetto al prezzo medio dello stesso periodo del 2019, allora il bonus viene riconosciuto.
La misura sul gas va invece a parziale compensazione dei maggiori costi sostenuti anche in questo caso per l’acquisto e l’effettivo consumo nel primo trimestre 2023, purché non risulti per usi energetici termoelettrici. Il credito d’imposta è riconosciuto se il prezzo di riferimento del gas del quarto trimestre 2022 ha subìto un incremento superiore al 30% del corrispondente prezzo medio riferito allo stesso trimestre del 2019.

C’è anche una disposizione per facilitare il calcolo: se nell’ultimo trimestre 2022 e nel primo trimestre 2023 l’approvvigionamento avviene dal fornitore del quarto trimestre 2019, è possibile chiedere al venditore di calcolare e comunicare l’incremento di costo della componente energetica e l’ammontare del bonus spettante per il primo trimestre 2023. Il venditore è tenuto a rispondere entro 60 giorni dalla scadenza del periodo per il quale spetta il credito d’imposta. Credito che può essere cumulato con altre agevolazioni con le stesse finalità, a patto che non si arrivi a superare i costi sostenuti.

Gli strumenti di SACE

Esiste poi un set di soluzioni che mette il supporto pubblico di SACE a disposizione delle imprese italiane, per aiutarle ad affrontare le conseguenze economiche del caro bollette. Gli strumenti di SACE offrono diversi vantaggi: consentono non solo di dilazionare il pagamento delle fatture relative al fornitore di energia, ma anche di ottenere garanzie a condizioni agevolate sui finanziamenti erogati dai istituti finanziari, così da reperire più facilmente la liquidità necessaria a far fronte alle esigenze di capitale circolante.

Le tre misure attualmente in essere sono le seguenti:

Cauzione Energia

È la soluzione dedicata alle piccole e medie imprese italiane che vogliono richiedere la rateizzazione delle bollette di energia elettrica e gas. Il prodotto, interamente digitale, va ad agire sui fornitori di energia elettrica, con cui SACE BT (la società costituita nel 2004 da SACE come Compagnia specializzata nell’assicurazione a breve termine, nelle cauzioni e nella protezione dei rischi della costruzione) ha siglato accordi specifici per semplificare il processo e creare condizioni per agevolare la concessione alle aziende di piani di rateizzazione per gli importi relativi ai consumi di energia elettrica e gas.

Attraverso Cauzione Energia PMI le imprese possono offrire una garanzia di pagamento, sotto forma di cauzione, di importo pari alle fatture dilazionate. Le PMI, infatti, dopo aver negoziato la struttura del piano di rateizzazione di uno o più fatture per i consumi di energia con il proprio fornitore, potranno richiedere la cauzione direttamente sul sito sace.it, dove è disponibile un simulatore che, sulla base dei dati di bilancio, restituisce in tempo reale una prima indicazione sull’accoglibilità della richiesta e sul costo della cauzione stessa. SACE BT analizza la richiesta e, in caso di esito positivo del processo di valutazione, emette in formato digitale la garanzia da presentare al fornitore di energia.

Factoring Confirming

È un prodotto dedicato alle medie e grandi imprese che negoziano la possibilità di dilazionare il pagamento delle fatture relative ai propri consumi energetici. L’azienda debitrice si rivolge a SACE FCT (società di factoring interamente controllata da SACE nata nel 2009 per rispondere alle esigenze di sostegno alla liquidità e rafforzamento della gestione dei flussi di cassa delle imprese italiane) richiedendo un’operazione di Confirming con garanzia di stato, definendo direttamente l’importo delle fatture da pagare al distributore ed il piano ammortamento per il rientro. SACE FCT paga il venditore in nome e per conto del cliente.

Garanzia SupportItalia

Consente di ottenere garanzie a condizioni agevolate, controgarantite dallo Stato, sui finanziamenti erogati dai soggetti finanziatori per reperire liquidità necessaria per fronteggiare gli effetti economici negativi derivanti dalla crisi energetica, assicurando così continuità alle attività economiche e d’impresa. SACE può concedere garanzie in favore di banche, istituzioni finanziarie nazionali e internazionali e altri soggetti abilitati all’esercizio del credito in Italia, in relazione a finanziamenti per cassa sotto qualsiasi forma, sia di breve termine con scadenza definita, che di medio lungo termine. L’operatività è estesa anche alle operazioni di leasing e leaseback e factoring.

Fonte: a cura della redazione di Exportiamo, redazione@exportiamo.it

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