L'Ocse Rivede le Stime di Crescita per l'talia: +3,4% nel 2022 al +0,4% nel 2023

L'Ocse Rivede le Stime di Crescita per l'talia: +3,4% nel 2022 al +0,4% nel 2023

29 Settembre 2022 Categoria: Marketing Internazionale

Secondo le prospettive economiche intermedie dell’Ocse, la crescita dell’Italia rallenterà dal +3,4% nel 2022 al +0,4% nel 2023.

L’Organizzazione di Parigi prende atto del fatto che “l’economia globale è stata colpita dall’invasione russa dell’Ucraina” e che la “crescita economica globale si è bloccata nel secondo trimestre del 2022 e gli indicatori in molte economie ora indicano un lungo periodo di crescita debole”. Con la spirale inflazionistica alimentata dal conflitto, la crescita globale è prevista in rallentamento dal +3% nel 2022 al +2,25% nel 2023, “ben al di sotto del ritmo stimato prima della guerra. Nel 2023, i redditi reali globali potrebbero essere inferiori di circa 2,8 trilioni di dollari (2.800 miliardi di dollari, ndr) rispetto a quanto previsto un anno fa (un calo di poco superiore al 2% del PIL a parità di potere d’acquisto)”.

Per gli Stati Uniti e l’Eurozona siamo ormai in terreno da “zero virgola”, con i primi visti in progresso del +0,5% il prossimo anno e il blocco unico ancor sotto (+0,3%). Tra le principali economie europee, se si guarda al prossimo anno spicca in modo particolare il segno “meno” davanti alla Germania, accreditata di un -0,7% nel 2023 e che rappresenta una sforbiciata di ben 2,4 punti percentuali rispetto alle ultime indicazioni. L’Italia perde 0,8 punti rispetto alle stime di giugno e plana allo 0,4%, in linea con la Francia (0,6%) mentre la Spagna è la più dinamica (+1,5%). L’Ocse vede “rischi di calo della produzione in diverse economie europee durante i mesi invernali”. Prevede poi che la crescita in Cina scenderà al 3,2% quest’anno, tra le chiusure del Covid-19 e la debolezza del mercato immobiliare, ma il sostegno delle politiche potrebbe aiutare la crescita nel 2023.

Per altro, su tutto grava la situazione particolarmente tesa e pronta a peggiorare. “Una carenza di combustibili più grave, in particolare per il gas, potrebbe ridurre la crescita in Europa di ulteriori 1,25 punti percentuali nel 2023, con una crescita globale ridotta di mezzo punto percentuale, e aumentare l’inflazione europea di oltre 1,5 punti percentuali”.

Per quel che riguarda l’inflazione, il percorso di rientro non è così rapido: “L’inasprimento della politica monetaria e l’allentamento delle strozzature nell’offerta dovrebbero moderare le pressioni inflazionistiche il prossimo anno, ma è probabile che l’aumento dei prezzi dell’energia e del costo del lavoro rallentino il ritmo della discesa”, dice l’Ocse. La previsione è che diminuirà dall’8,2% nel 2022 al 6,5% nel 2023 nelle economie del G20 e scenderà dal 6,2% nelle economie avanzate del G20 quest’anno al 4% nel 2023.

Fonte: a cura della redazione di Exportiamo, redazione@exportiamo.it

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