Per Crescere all'Estero le PMI Puntano sull'E-commerce

Per Crescere all'Estero le PMI Puntano sull'E-commerce

01 Luglio 2022 Categoria: Digital Export

Un’analisi Ups ha rilevato come per i prossimi due anni le vendite online saranno il principale driver di crescita per le PMI per raggiungere i mercati esteri.

Sempre più le imprese che puntano ad accrescere le vendite estere si affidano all’e-commerce per riuscire in questo intento, come dimostrano i numeri raccolti dall’analisi Ups, che confermano questa tendenza per tutto il prossimo biennio. Dall’inizio della pandemia da Covid-19, il numero di PMI attive anche con il commercio elettronico è passato dal 47% dell’anno scorso al 57% nel 2022. Di queste imprese che vendono online, il 63% sono guidate da donne mentre il 55% sono a conduzione maschile

Inotlre, il 55% delle aziende che ha partecipato all’indagine ha riscontrato una diminuzione delle entrate dovute alla pandemia e il 53% afferma di aver incontrato difficoltà con le limitazioni imposte dal Covid-19, mentre circa un quarto delle PMI ha chiuso definitivamente i punti vendita fisici. È quanto rivela l’analisi di Ups svolta in collaborazione con Nathan Associates, Confartigianato Imprese, Federvini, Unioncamere e Pin, Polo Universitario Città di Prato dell’Università di Firenze.

L’Italia si trova alla ventesima posizione nella classifica dell’e-Trade Alliance dei migliori Paesi a livello globale per le piccole e medie imprese per l’e-commerce: infatti, il contributo elevato della categoria alle esportazioni del Paese (53% in Italia rispetto alla media Ue del 25%) indica il forte potenziale delle Pmi attive online. Tuttavia, queste si trovano a colmare dei gap che le ostacola nel cogliere le opportunità del mercato, tra cui la lentezza nell’innovazione digitale rispetto alla media europea.

Entrando nel merito del commercio digitale, tra le sfide maggiori emergono gli aspetti che riguardano la cybersecurity e la sicurezza online, il recupero dei costi connessi all’e-commerce (47%) e le spese legate al marketing e branding online (43%). ll 41% delle PMI pone l’accento sull’accesso ai finanziamenti per il potenziamento dell’e-commerce, particolarmente determinante per il 60% delle imprese a conduzione femminile contro il 27% di quelle a conduzione maschile. Circa un terzo delle imprese intervistate punta all’export e metà delle aziende ha dichiarato che esportare è diventato più facile dall’inizio della pandemia, mentre il 40% ha affermato il contrario.

Tra le principali insidie che le PMI italiane sono chiamate ad affrontare sull’export online, per il 60% risulta impegnativo l’accesso alle informazioni sui mercati internazionali, sulla conformità con le regolamentazioni commerciali e sui requisiti doganali; per il 57% la gestione delle tasse e dei dazi; per il 50% il supporto alle spedizioni e alla logistica. “La pandemia ha accelerato il trend degli acquisti online come mai prima, ma molte aziende non hanno ancora colto i vantaggi dell’e-commerce per entrare e crescere in nuovi mercati internazionali. Nell’ultimo anno abbiamo registrato un aumento del 10% delle Pmi italiane che vendono attraverso il web, ma c’è un enorme potenziale non ancora valorizzato. Poiché il livello di competitività per le attività di e-commerce è sempre più alto, dobbiamo lavorare insieme ad aziende e istituzioni per offrire le misure in grado di agevolare il più possibile le esportazioni e la presenza online delle Pmi. Il supporto arriva dalle nuove tecnologie, ma anche da iniziative come il nostro Women Exporters Program, che sostiene le imprese guidate da donne affinché possano acquisire l’expertise necessaria per avere successo oltre confine” spiega Britta Weber, Country Manager di Ups Italia.

Fonte: a cura della redazione di Exportiamo, redazione@exportiamo.it

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