Tutelare i propri diritti di proprietà intellettuale è un passo imprescindibile per qualsiasi impresa, sia che operi sul territorio nazionale, sia che, a maggior ragione, sia attiva sui mercati esteri. Ecco come proteggersi negli USA, una delle principali mete dell’export Made in Italy.

La proprietà intellettuale, sia essa un marchio, brevetto o diritto d’autore, è una rappresentazione dell’azienda sul mercato.

Le motivazioni che inducono un’azienda a tutelare i propri diritti di proprietà intellettuale, nascono da una duplice esigenza: garantire un legittimo interesse economico, risultato di cospicui investimenti in termini di tempo profuso e di risorse finanziarie impiegate per acquisire strategicamente una posizione competitiva sul mercato; come pure, difendere la propria sfera di diritti internazionalmente garantita ed espressione di una sana competizione all’interno di sistemi economici sempre più giuridicamente legati ed integrati.

Per questo è molto importante premurarsi di avere tutti gli strumenti per poterla proteggere, in particolar modo quando si affronta un mercato estero di cui di ha una conoscenza limitata.

Negli Stati Uniti, l’organo competente per la registrazione di marchi e brevetti è l’USPTO (United States Patent and Trademark Office). Una volta registrato un marchio/brevetto presso l’USPTO, il proprietario ha il monopolio sull’elemento registrato con validità su tutto il territorio Americano.

Ma la proprietà intellettuale deve essere tutelata anche tramite altri strumenti, e non solo per mezzo della registrazione all’USPTO.
Ci deve anche essere, infatti, un’attenzione dal punto di vista contrattuale nella stesura dei contratti sia interni (con i dipendenti) che dei contratti esterni (con i business partner). Si parla quindi di contratti di riservatezza, NDA (Non Disclolure Agreement), contratti di licenza, etc, per i quali è bene affidarsi ad un legale di fiducia.

Queste cautele sono importantissime anche nel malaugurato caso in cui si manifestasse la necessità di denunciare presso le autorità una violazione della proprietà intellettuale.
Infatti, il giudice richiede, come prima cosa, di verificare che l’azienda abbia fatto tutto quanto nelle sue possibilità per proteggere la sua proprietà intellettuale. Inoltre, i documenti di registrazione e gli elementi contrattuali fungeranno da anche da prova che effettivamente l’informazione oggetto della denuncia era stata trattata come proprietà intellettuale.

Per chi muove i primi passi in un mercato nuovo, tuttavia, può essere difficile orientarsi.

Ecco perché sono stati creati, in alcuni Paesi strategici come gli Stati Uniti, degli strumenti d’aiuto come i Desk dell’ICE/ITA per la tutela dei diritti della proprietà intellettuale.
Questi Desk sono in grado di fornire assistenza alle aziende che vogliano premurarsi di mettere in atto tutte le tutele necessarie prima di operare nel mercato Statunitense.
Questo tipo di aiuto preventivo è importante soprattutto per le piccole aziende che, dovessero trovarsi poi nella situazione di dover sporgere denuncia, avrebbero l’onere di sostenere delle spese legali ingenti.

È importante sapere che l’attuale sistema per la difesa della proprietà intellettuale negli Stati Uniti è costituito da una rete che si estende a livello internazionale e che incentiva la collaborazione tra diversi organi e istituzioni. L’obiettivo primario di questo sistema è la tutela delle aziende, volendo garantire ad esse la possibilità di operare economicamente in USA con la tranquillità di non avere rischi per quanto riguarda la proprietà intellettuale. Questo sistema, tuttavia, ha anche il più ampio scopo di tutelare l’economia italiana dai danni che potrebbero derivare da fattispecie come l’Italian Sounding, la contraffazione delle denominazioni controllate, etc.

La Guardia di Finanza italiana fa parte di questo sistema, ed è attiva nel contrastare tutti quei crimini che solitamente fanno da contorno alla violazione della proprietà intellettuale. Si pensi ad esempio al riciclo di denaro, al traffico illecito, all’evasione fiscale, etc.
Nello svolgere queste attività la Guardia di Finanza può contare sull’appoggio degli esperti economici dislocati nelle varie sedi diplomatiche Americane, i quali hanno il dovere di fornire dati e informazioni rilevati in territorio US che possono essere d’aiuto negli specifici casi indagati dalla Guardia di Finanza.

In questo sistema, un organo di stampo Americano con un ruolo importante è il National Intellectual Property Right Coordination Center, o IPR Center.
Il compito di questo organo è quello di coordinare l’operato di diversi organismi governativi americani nella lotta alla contraffazione. L’IPR Center non collabora solamente con il governo, ma anche con piattaforme quali Alibaba e Amazon, la cui collaborazione si è rivelata decisiva nell’individuazione di traffici di merce contraffatta.

Infine, anche la Camera di Commercio Italoamericana (IACC) presta un contributo importante. Grazie alla rete di aziende che fanno parte del circuito camerale infatti, la IACC ha la possibilità di ricevere e monitorare feedback e allerte che arrivano direttamente dai propri associati, e riportare i casi alle forze dell’ordine. Come l’IPR Center, anche la Camera di Commercio ha attivato delle collaborazioni con Alibaba e Amazon, ed ha anche creato un sistema di collaborazione con i maggiori circuiti di credito.

Il sistema per la tutela della proprietà intellettuale negli Stati Uniti è un sistema articolato ed efficiente, grazie alla collaborazione di organi Americani, Italiani e delle aziende collaboratrici. Non sono di minore importanza tuttavia, la cautele che ogni azienda deve avere al momento dell’ingresso in un mercato complesso come quello degli Stati Uniti.

Fonte: a cura di Exportiamo, di Marianna Niero, redazione@exportiamo.it

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