Nati nell’era degli smartphone, creativi, amanti del divertimento, sensibili al tema della sostenibilità ambientale, i giovani musulmani aspirano a creare un cambiamento positivo. La Gen Z musulmana, tra Netflix e TikTok, rappresenta la modernità nel mondo dell’Islam. Ma quali strategie si possono mettere in atto per attirare l’attenzione delle giovani generazioni musulmane?
Con il termine Generazione Z (nota anche come Gen Z, iGen, Homelanders o Post-Millennial) si identifica la generazione che segue ai Millennials, generalmente circoscritta dal 1996 fino all’anno 2005. Venuta al mondo con la Quarta Rivoluzione Industriale e cresciuta tra le più grandi minacce del nostro tempo (cambiamenti climatici, attacchi informatici e la pandemia di Covid-19), la Generazione Z costituisce il 32% della popolazione mondiale.
Proprio come l’ascesa dei Millennials ha dato uno scossone al mercato, costringendo le grandi aziende a ripensare il branding, le vendite e il marketing, a sua volta, la Generazione Z si propone come totalmente diversa nel modo in cui apprende, lavora e si diverte.
Per i marketer è dunque fondamentale comprendere le caratteristiche, le difficoltà e gli obiettivi di questo gruppo demografico. Solo così è possibile creare, nell’ottica delle esigenze della Generazione Z, un marketing che si adatti a questo nuovo mercato di riferimento.
Per chi punta a fare business con i Paesi arabi, è importante conoscere il sub-segmento della Generazione Z musulmana, che presenta nuove prospettive su diversi aspetti dell’economia islamica, dal cibo halal alla finanza islamica.
Tanto più che nella maggior parte dei mercati a maggioranza musulmana, l’età media è inferiore ai 30 anni. In Pakistan la media è di 23 anni mentre in Bangladesh l’età media è di 26 anni. Significa che c’è un mercato enorme in questi e in tanti altri Paesi musulmani. Anche i musulmani che vivono in Paesi a maggioranza non musulmana tendono ad avere più figli dei non musulmani.
Cosa pensano i giovani musulmani?
Melfiana Goldiena Putri, 20 anni, Indonesia: nata e cresciuta in Indonesia, Melfiana comprende che non tutti hanno il “privilegio” di nascere in un Paese in cui la maggior parte delle persone condivide la stessa fede religiosa. La ventenne crede che un settore, la moda in particolare, dovrebbe essere più inclusivo: “Penso che la moda dovrebbe essere universale e nessuno dovrebbe essere escluso”, dichiara Melfiana.
Mohammed Turq, 23 anni, India: appassionato di finanza islamica, Mohammed in qualità di Gen-Z che trascorre molto tempo online, ritiene che sia importante supportare i canali e i media che producono contenuti e condividono informazioni che abbracciano i valori islamici.
Abdulla Bin Kalban, 24 anni, Emirati Arabi Uniti: un viaggiatore appassionato, Abdulla afferma che nel pianificare i suoi viaggi tiene sempre conto del fattore halal.
Tamsir Lo e Idy Lo, 25 anni, Senegal: due fratelli imprenditori che hanno creato il loro piccolo sito e-commerce sin da studenti. Mentre molti giovani in diversi Paesi utilizzano l’e-commerce per effettuare i loro acquisti, in Senegal è molto difficile, soprattutto a causa della mancanza di sicurezza, dicono i fratelli.
Yasmine Benabderrahmane, 17 anni, Emirati Arabi Uniti: questa adolescente algerino-canadese utilizza i suoi account social per esprimere le sue opinioni e sensibilizzare gli utenti su alcune questioni delicate, tra cui il femminismo musulmano e il movimento Black Lives Matter. La ragazza è molto attenta all’impatto che la religione ha sulle scelte di vita quotidiana.
Quali sono le strategie di marketing per attirare i consumatori della generazione Z musulmana?
Ecco le strategie di marketing da implementare per attirare i consumatori della generazione Z:
1) Essere sostenibili e avere obiettivi etici. La Gen Z ha a cuore le questioni ambientali, politiche e socioeconomiche. I giovani di questa generazione prendono queste tematiche più seriamente di qualsiasi altra.
I prodotti halal dovrebbero essere per loro ecologici e socialmente responsabili.
2) Determinazione e resilienza. La generazione Z ha un grande spirito imprenditoriale. Il 61% di questi ragazzi desidera avviare un’attività in proprio subito dopo gli studi. Sono consapevoli che il mondo sta cambiando. Per conquistare l’attenzione si consiglia di enfatizzare qualità imprenditoriali come determinazione e resilienza.
3) Personalizzazione. Non si preoccupano dei grandi marchi, ma per attirare la loro attenzione bisogna creare interazioni significative e comunicare in modo personalizzato poiché non si fidano del marketing di massa.
4) Digitale. I post Millennials sono cresciuti in un mondo digitale, balzando da una piattaforma ad un’altra. Una delle strategie di maggiore successo è il riuscire ad offrire un’esperienza senza interruzioni su tutte le piattaforme, indipendentemente dal dispositivo che utilizzano. Twitter, Snapchat e Instagram sono i social preferiti per ricevere notizie ed esprimersi, mentre ritengono Facebook obsoleto.
5) Creatività. Essendo una generazione molto creativa e con tantissimi stimoli è importante essere all’altezza delle loro aspettative. Inoltre gli iGen hanno un’attenzione media di 8 secondi sui contenuti social. Per questo motivo i contenuti di marketing dovrebbero essere abbastanza accattivanti da mantenere la loro attenzione entro questo breve intervallo. È consigliabile l’uso di video per promuovere i brand.
6) Privacy. Sono desiderosi di proteggerla ad ogni costo, in quanto consapevoli di questa importante questione a livello globale.
7) Influencer. I micro-influencer sono fondamentali per diffondere messaggi di branding halal.
I giovani musulmani sono un’opportunità inesplorata sia nei Paesi musulmani che in Europa.
È fondamentale capire dove si colloca la Generazione Z all’interno dell’ecosistema del mercato halal per comprendere e valutare le esigenze di questo gruppo demografico cruciale e in crescita, che valorizza la fede e la modernità.
Fonte: a cura di Exportiamo, di Cristiana Oliva, redazione@exportiamo.it
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